lunedì 28 dicembre 2009

25 DICEMBRE 2009 MEDJUGORJE



Messaggio di Medjugorje

25 Dicembre 2009


"Cari figli, in questo giorno di gioia vi porto tutti davanti a mio Figlio Re della pace affinchè vi dia la sua pace e benedizione.
Figlioli, condividete questa pace e benedizione con gli altri nell’amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

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Messaggio a Jacov
25 Dicembre 2009


"Cari figli. In tutto questo tempo in cui Dio in modo speciale mi permette di stare con voi, desidero guidarvi sulla via che porta a Gesù e alla vostra salvezza. Figlioli miei, solo in Dio potete trovare la salvezza, e per questo specialmente in questo giorno di grazia con il piccolo Gesù tra le braccia vi invito: permettete a Gesù di nascere nei vostri cuori.
Solo con Gesù nel cuore potete incamminarvi sulla via della salvezza e della vita eterna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


Per approfondimenti visitate il sito di Radio Maria

mercoledì 23 dicembre 2009

BUON NATALE

Come auguri non ho trovato parole migliori di quelle che ha scritto padre Livio Fanzaga (direttore di Radio Maria) nella lettera di Natale, ve le riporto e rinnovo i miei migliori auguri di un buon e santo Natale, che vi porti tanta serenità e  tutto ciò che più vi sta a cuore.

Cari amici,


rallegriamoci per l'immenso dono di grazia del Natale, perchè ci è veramente dato di rivivere la nascita di Gesù nel nostro cuore. Ogni festa ha una sua grazia speciale e il Natale ci dona Gesù nostra pace.
Ce lo dona Bambino che apre le braccia e ci sorride. Come potremmo avere paura di Dio guardando il volto del piccolo Gesù?
Gesù piccolo, umile, povero, indifeso, che si mette nelle nostre mani, è il volto di Dio che si manifesta a Natale.
Come non commuoversi? Come non accoglierlo? Come non amarlo? Gesù ci chiede un posto nel nostro cuore. Un angolo di umiltà e di amore. E' questa la culla che dobbiamo preparare per lui.
Gesù Bambino ci porta in dono se stesso. Lui è la pace. Donandoci se stesso ci porta in dono ciò che vi è di più prezioso al mondo: la pace. Pace con Dio, pace nel cuore, pace nelle famiglie, pace con i fratelli.
Auguro a tutti la pace del Natale e la benedizione del Signore sul nuovo anno. La vita con Gesù e Maria è piena di bellezza e di grandezza. Il Cielo si è aperto e veglia su di noi.


Vostro Padre Livio

sabato 19 dicembre 2009

Arbeit macht frei

Purtroppo ci sono molte le azioni ignobili che ci tocca vedere e sentire in questo nostro povero mondo, ma quella che è successa in Polonia è veramente da condannare senza pensarci un attimo. Uno sfregio imperdonabile a milioni di vittime.

Ecco il fatto:
E' stata rubata nella notte la scritta 'Arbeit macht frei' che campeggiava all'ingresso del lager nazista di Auschwitz in Polonia, considerata uno dei simboli del genocidio degli ebrei. Lo riferisce il sito della 'Bbc', precisando che la polizia sta cercando i colpevoli.
E' la prima volta che la scritta (che significa 'il lavoro rende liberi') viene rubata; era stata apposta all'ingresso del campo di concentramento nel 1940: furono i prigionieri del lager che la dovettero costruire per ordine dei nazisti.

I primi commenti sono stati ovviamente di sconcerto e indignazione, eccone alcuni:

"E' una cosa terribile... E' stata ovviamente pianificata ", ha detto alla Bbc Pawel Sawicki, uno dei funzionari che gestisce il museo sorto ad Auschwitz per ricordare gli orrori del lager

"Non riusciamo a capire come una cosa del genere sia sta stata rubata da un posto del genere- ha detto all'agenzia polacca Pap il portavoce del museo che amministra l'ex campo di sterminio Jaroslaw Mensfelt- questo e' stato fatto da qualcuno che sapeva cosa voleva fare. Che doveva sapere come entrare nel sito del museo, come rimuovere la scritta e quali sono i percorsi delle guardie notturne". "L'iscrizione è stata rubata alle prime ore del mattino. E' una profanazione del luogo dove sono state uccise oltre un milione di persone", ha aggiunto, precisando che si tratta del primo episodio del genere. "Chiunque lo abbia fatto sapeva bene cosa stava rubando".

Il quotidiano Gazeta Wyborcza riferisce sul proprio sito web che il cartello rubato è già stato sostituito con una copia, creata tempo fa per consentire la riparazione dell'originale. La polizia ha aperto una inchiesta sull'accaduto, mentre la prefettura ha garantito che verrà data la caccia agli autori del furto. L'ex campo di sterminio è chiuso di notte e controllato dalla vigilanza. Gli inquirenti stanno ora vagliando le registrazioni delle videocamere che monitorano l'ex campo.

Il famigerato cartello "é un oggetto che rappresenta un simbolo di valore storico e deve tornare immediatamente al suo posto", ha sottolineato Noach Flug, presidente del Comitato Internazionale Auschwitz del Centro di coordinamento delle Organizzazioni dei superstiti dell'Olocausto, ricordando la funzione di quel simbolo di morte a tutela della memoria dei sei milioni di ebrei vittime del genocidio nazista. Per questo - ha auspicato Flug - il governo e le forze di polizia della Polonia devono "compiere uno sforzo particolarmente intenso al fine di catturare i responsabili e di portarli dinanzi alla giustizia".

Il vice ministro degli esteri Andrzej Kremer ha espresso sdegno del ministero per "l'atto ripugnante". "Spero che la scritta sarà ritrovata il prima possibile", ha aggiunto. E' il primo caso di furto di questo genere in quello che è considerato il luogo simbolo dell'Olocausto.

Il presidente di Israele, Shimon Peres, si è detto "profondamente scioccato" per il furto. "L'iscrizione ha un profondo significato per gli ebrei come per i non ebrei come simbolo dell'oltre milione di vite perite a Auschwitz", ha dichiarato nel corso di un incontro speciale con il primo ministro polacco, Donald Tusk, a margine del summit sul clima a Ccopenaghen. "Lo stato di Israele e la comunità ebraica internazionale vi chiedono di fare tutto il possibile per trovare i criminali e rimettere l'iscrizione al suo posto".

Da Israele si è levato un coro di indignazione. "E' un atto abominevole che è assimilabile alla profanazione", ha dichiarato il vice Primo ministro e ministro dello Sviluppo regionale, Sylvan Shalom. "Questo gesto testimonia ancora una volta dell'odio e della violenza contro gli ebrei", ha aggiunto Shalom. Da parte sua, il memoriale israeliano della Shoah a Gerusalemme, lo Yed Vashem, ha manifestato la sua indignazione. "Questo atto costituisce una vera dichiarazione di guerra. Non conosciamo l'identità degli autori ma suppongo che si tratti di neonazisti animati dall'odio verso lo straniero", ha dichiarato il presidente del memoriale della Shoah a Gerusalemme, Yed Vashem, Avner Shalev, in un comunicato. "Queste persone vogliono riportare l'Europa a 60 anni fa, agli anni bui della morte e della distruzione", ha aggiunto Shalev.

"E' impensabile!", ha esclamato il leader storico di Solidarnosc ed ex presidente, Lech Walesa, all'emittente Tvn 24. "Ma non vi vi vedo un atto ideologico. E' un atto criminale. Impossibile comprenderlo diversamente", ha aggiunto il premio Nobel della Pace. "E' orribile. Spero che la polizia ritroverà rapidamente questa iscrizione", gli fatto eco sula radio pubblica il presidente del Senato, Bogdan Borusewicz.


Qualche cenno sul tristemente noto campo. Sorto nell’aprile del 1940, dopo l’occupazione della Polonia da parte di Adolf Hitler nel settembre 1939, il campo di concentramento di Auschwitz (nome in tedesco della cittadina che in polacco si chiama Oswiecim) divenne il simbolo dell’Olocausto. Nel campo trovarono la morte oltre un milione di persone, in maggioranza ebrei. Il gerarca nazista Einrich Himmler aveva scelto Auschwitz come luogo anche per una fabbrica della industria chimica IG-Farben, nonché per altre di vario tipo, tra cui aziende agricole, per sfruttare la manodopera dei prigionieri. Nel campo di sterminio di Auschwitz, nella Polonia occupata dalla Germania di Hitler, che si estende su una superficie di circa 200 ettari, furono sterminate nel complesso sistema di camere a gas oltre 1,1 milioni di persone, per lo più ebrei. Il lager fu liberato dai soldati dell’armata rossa il 27 gennaio 1945, e da allora questo giorno è stato dichiarato giornata della memoria mondiale in ricordo della Shoah. Un appello alle autorità polacche affinché facciano ogni sforzo per ritrovare l’iscrizione rubata dall’ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau e arrestare i ladri è stato lanciato dall’organizzazione di riferimento dei sopravvissuti della Shoah. Lo riferisce il sito del giornale israeliano Yediot Ahronot.

La beffa: La Germania aveva annunciato proprio eri di essere pronta a una donazione di 60 milioni di euro per la manutenzione dell'ex lager di Auschwitz-Birkenau, la metà del denaro necessario per preservare le rovine delle baracche e delle camere a gas del più famigerato lager nazista. Una cifra che rappresenta la metà del denaro necessario a preservare quel che resta delle baracche e delle camere a gas del più noto dei campi di concentramento nazista. Alla fine della guerra, oltre 200 ettari del campo furono trasformati in museo, visitato ogni anno da centinaia di migliaia di persone. Ma i proventi dei biglietti non sono sufficienti a mantenere il grande sito, con i suoi 155 edifici, le 300 strutture in rovina e centinaia di migliaia di reperti, in gran parte effetti personali dei prigionieri. Non mancano iniziative di sostegno che coinvolgono i visitatori, come la richiesta di un'offerta spontanea dal titolo "Compra un mattone".



La polizia polacca ha offerto un premio di 5.000 zloty (1.250 euro) a chi ritroverà la scritta. Speriamo.

lunedì 14 dicembre 2009

La Biblioteca dei morti

Library of the Dead è il titolo originale dell'opera, pubblicato in contemporanea in oltre 22 Paesi, definito come thriller teologico-apocalittico, si basa su una idea narrativa di grandissima suggestione che ruota attorno a un segreto che avrebbe, se rivelato, un impatto enorme sulla visione della vita, del mondo e sul destino dell'umanità.

Il racconto ha un susseguirsi temporale anomalo ma sviluppa un'interessante e soprattutto molto originale idea che ruota attorno ad un segreto che coinvolge l'intera umanità. Si salta di giorni, mesi, anni ed addirittura secoli, più trame s'intrecciano per fondersi man mano che si comprende l'evolversi della storia.
Di cosa parla il libro? Difficile dare una risposta, si potrebbe parlare di un giallo anomalo, non dico altro per non rovinarvi la sorpresa. Posso solo dire che ci sono dei morti, degli omicidi e degli investigatori e delle cartoline raffiguranti una bara ed una data scritta. Si parte dalla New York dei giorni nostri, si passa per Londra negli anni 40 e per l'isola di Vectis (oggi isola di Wight) nel 777 d.C. Quest'ultima ambientazione sembra prendere spunto dal Nome della Rosa di Eco, c'è un'abbazia, dei monaci etc.

Com'è scritto? Molto bene, il testo scorre, la trama è avvincente e non scontata, forse ad un certo punto si lascia prendere la mano perdendo di verosimilità, ma la storia è bella comunque e non ne risente, tanto si sa che è frutto della fantasia dello scrittore, mica è una novità.

I personaggi principali sono caratterizzati abbastanza bene, c'è un'evoluzione non sono vivide rappresentazioni di persone che possono esistere ovunque accanto a noi, con i loro problemi, i loro sbagli, le loro illusioni e le loro meschinità. C'è l'investigatore sciupafemmine ed alcolizzato, c'è la collegaintegerrima e tutta d'un pezzo, c'è il timido vessato dai compagni d'università, molti personaggi differenti ma verosimili che danno al racconto quel phatos necessario a far funzionare la storia.

Un cenno sullo scrittore, Glenn Cooper presidente ed amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts, nonché sceneggiatore e produttore cinematografico. Al suo esordio come scrittore ci racconta una storia veramente originale.

2009 - "Una cartolina? Una semplice cartolina bianca col suo nome e indirizzo scritti in caratteri neri. La girò. C’era una data: 22 maggio 2009. E, accanto, c’era un’immagine che lo turbò: il profilo inconfondibile di una bara, alta un paio di centimetri, disegnata a penna."

1947 - "C'è una piccola isola al largo della costa meridionale inglese, l'isola di Wight... Su quell'isola un gruppo di archeologi ha fatto una scoperta di cui non possiamo occuparci perché è troppo delicata. È un rivenimento di vitale importanza..."


777 – A Vectis in Britannia, il 7 luglio nasce un bambino dai capelli rossicci...


Buona lettura.

lunedì 7 dicembre 2009

2 DICEMBRE 2009 Medjugorje

Messaggio a Mirjana 2 Dicembre 2009


"Cari figli, in questo tempo di preparazione e di gioiosa attesa, Io come Madre desidero indicarvi ciò che è più importante: la vostra anima. Può nascere in essa mio Figlio? E' purificata con l'amore dalla menzogna, dalla superbia, dall'odio e dalla malvagità?
La vostra anima ama al di sopra di tutto Dio come Padre e il fratello in Cristo? Io vi indico la strada che innalzerà la vostra anima all'unione completa con mio Figlio. Desidero che mio Figlio nasca in voi. Che gioia per me, la Madre. Vi ringrazio!"


Per approfondimenti Radio Maria

mercoledì 2 dicembre 2009

Giusy Ferreri - Fotografie


Ad un anno dall'album d'esordio di Giusy Ferreri, il fortunatissimo "Gaetana" eccola tornare con una sorpresa. Un disco di cover italiane e straniere che vede la collaborazione di Tiziano Ferro negli adattamenti dei testi e nella scelta stessa dei brani. L'appuntamento per l'album di inediti è perl'autunno prossimo: "Tra un anno esatto pubblicherò il mio primo album di inediti", racconta la cantante al settimanale 'Gente'. E ancora una volta ad affiancarla ci sarà ancora Tiziano Ferro: "Dopo avermi aiutato per questo nuovo album, sarà lui il primo ad ascoltare le mie nuove canzoni" aggiunge "Sto anche pensando di disegnare io stessa la copertina del mio prossimo album". Non vediamo già l'ora, ma intanto c'è questo disco da ascoltare e riascoltare.


Dunque, il titolo è “Fotografie” -

Tracklist
1. Ciao amore ciao
2. La magia e’ la mia amante (I was made to love magic)
3. Il mare verticale
4. Ma il cielo e’ sempre piu’ blu
5. Estate
6. Come pensi possa amarti (Como quieres que te quiera)
7. E di amare te
8. Con una rosa
9. Piccolo villaggio (Vilarejo)
10. Besame mucho
11. Yesterdays

Come ne parla Giusy? Così “Credo che le belle canzoni, rivisitate, possano funzionare molto bene ed essere molto gradite dal pubblico nel dargli la possibilità di conoscere ciò che ascolto e venire a contatto in questo modo con un nuovo aspetto di me”. “È un album – racconta Giusy - che nasce dall’esigenza artistica di potermi confrontare con cantautori di elevato spessore. La scelta dei brani rappresenta parte del mio bagaglio musicale, che si è evoluto nel tempo e che in mie precedenti esperienze musicali ho avuto il piacere di interpretare”.

Parliamo delle canzoni, tutte splendide come “Vilarejo” (qui “Piccolo villaggio”) della cantautrice brasiliana Marisa Monte, “Como Quieres Que Te Quieras” (qui “Come pensi possa amarti”) di Rosario Flores, “I was made to love magic” (“La magia è la mia amante”) di Nick Drake, “Besame mucho” di Consuelo Velzquez e “Yesterdays” di Jerome Kern. Il repertorio italiano spazia invece da canzoni storiche come “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco, “Estate” di Bruno Martino, “E di amare te” di Iva Zanicchi (l'originale è di Charles Aznavour), si passa alla straordinarimente attuale “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano.


Ecco a proposito di questa canzone che fa da apripista all'album sulle radio, quanto dichiarato da Giusy: “Interpretare questa canzone non è stato per niente facile. Il grande Rino Gaetano cantava questo brano con estrema verità, mista a sarcasmo e ad un timbro vocale che sembra quasi uno schiaffo di parole in faccia alla società che lui raccontava. Reinterpretare oggi questo brano significa prima di tutto rendersi conto che quei temi che lui cantava sono ancora, purtroppo, attuali e io ho cercato di ricantare le sue parole con tutta l’ironia, la rabbia, l’energia e la profondità che potevo… Spero di esserci riuscita”.







Arriviamo poi ad episodi più attuali e di nicchia come la meravigliosa “Con una rosa” di Vinicio Capossela e “Il mare verticale” di Paolo Benvegnù. Che dire, tutto il disco mostra, se ancora qualcuno avesse dei dubbi, ancora una volta le grandi doti da interprete di Giusy Ferreri, riesce a rendere proprie le canzoni che canta, ne esalta le sfumature e l'intensità. Da ascoltare assolutamente!

venerdì 27 novembre 2009

27 Novembre Supplica alla Medaglia Miracolosa

Il 27 novembre 1830, nel convento delle Figlie della Carità (rue du Bac 140, Parigi), alle 17.30 del pomeriggio, la Madonna apparve per la seconda volta a Caterina Labouré, 24 anni, novizia. “Era di una bellezza indescrivibile”, dirà poi la ragazza. Ricordando quel 27 novembre nella famiglia vincenziana e in varie parrocchie, ogni 27 del mese, alle 17.30 (ora dell’apparizione) si recita la supplica, chiedendo le tante “grazie non richieste” che la Vergine di rue du Bac desidera elargire all’umanità e a ciascuno di noi.

SUPPLICA ALLA MEDAGLIA



Da recitarsi alle 17 del 27 Novembre, festa della Medaglia, in ogni 27 del mese, ed in ogni urgente necessità.

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unìsono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua 1mmacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. - Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.



Salve Regina e tre volte “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”.

La Medaglia Miracolosa


In occasione della Festa della Medaglia Miracolosa che ricorre oggi 27 novembre vi propongo qualche cenno su questa bellissima vicenda.  Di cosa parlo? Un cenno per farvi capire ... il 27 novembre 1830, nel convento delle Figlie della Carità (rue du Bac 140, Parigi), alle 17.30 del pomeriggio, la Madonna apparve per la seconda volta a Caterina Labouré, 24 anni, novizia. “Era di una bellezza indescrivibile”, dirà poi la ragazza. La prima volta che le era apparsa, nella chiesina del convento, Caterina era corsa ai suoi piedi appoggiando le sue mani sulle ginocchia della Vergine: “quello fu il momento più dolce della mia vita”.


LA PRIMA APPARIZIONE


Nella notte del 18 luglio 1830, verso le ore 23,30, Suor Caterina Labouré, Figlia della Carità di S. Vincenzo De Paoli, si sentì sommessamente chiamare dai piedi del letto: "Suor Labouré!... Suor Labouré!...". Si svegliò di soprassalto e vide un bimbo risplendente di luce, il suo angelo custode, che la invitava a recarsi in cappella: "Vieni!, in cappella la Madonna ti aspetta". La novizia non se lo fece ripetere. Si vestì e seguì la sua guida celeste. Nella cappella, la giovane suora fu condotta fino al presbiterio e qui la SS. Vergine non si fece attendere. Un fruscìo di veste di seta ed ecco la Regina del cielo avanzare dalla parte destra e venire a sedersi sulla poltroncina, da cui il direttore, Padre Aladel, soleva tenere le sue istruzioni alle novizie. Col cuore traboccante di gioia, Suor Caterina si gettò in ginocchio, giunse le mani e le posò in grembo alla Vergine Santa. Ebbe così inizio, tra la Mamma Celeste e l'umile suora, un colloquio durato oltre due ore.

IL MESSAGGIO

La Madonna disse a Suor Labouré queste parole: "Figlia mia, i tempi sono molto tristi, gravi sciagure stanno per colpire la Francia, il trono sarà rovesciato, tutto sarà sconvolto da disgrazie di ogni specie. Ma venite ai piedi di questo Altare, qui le grazie saranno sparse su tutti, sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi. Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma Io sarò con voi, abbiate fiducia, Avrete prove evidenti della mia venuta e della protezione di Dio e di S. Vincenzo sulle due Comunità. In altre Comunità ci saranno vittime; vittime ci saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà. Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà il sangue; il mondo intero sarà nell'afflizione". La Vergine aveva previsto ciò che sarebbe accaduto 40 anni più tardi: la Rivoluzione del 1870. Prima di scomparire, come qualcosa che si spegne, la SS. Vergine disse a Suor Caterina: "Ritornerò, figlia mia, perché ho una missione da affidarti!".

LA SECONDA APPARIZIONE

La seconda apparizione ebbe luogo il 27 novembre 1830, sempre nella cappella della Casa Madre delle Figlie della Carità, mentre Suor Caterina faceva la meditazione pomeridiana delle 17,30.




Senza che nessuno se ne accorgesse, l'ormai noto fruscìo di veste di seta la scosse. Con un tuffo al cuore alzò gli occhi e scorse sull'altare maggiore la Madonna. Aveva una veste color bianco-aurora, un manto azzurro, un velo bianco in testa ed era ritta su di una mezza sfera, avvolta da un serpente verdastro. All'altezza del cuore, l'Immacolata reggeva con le mani e stringeva amorosamente un altro piccolo globo dorato, offrendolo a Dio con atteggiamento materno. Una voce disse alla veggente: "Questo globo che vedi rappresenta il mondo intero; in particolare la Francia e ogni singola persona. I raggi sono il simbolo delle grazie che Io spargo sulle persone che me le domandano". Poi le dita della SS. Vergine si riempirono di anelli splendenti, ornati di pietre preziose che irradiavano fasci di luce verso il basso.

LA MEDAGLIA "MIRACOLOSA"

Ad un tratto il piccolo che la Madonna teneva sul cuore scomparve in alto e le sue mani si abbassarono, avvolgendo il mondo che aveva sotto i piedi con raggi luminosi, simbolo delle grazie ottenute per noi. Si formò quindi, attorno alla figura della SS. Vergine, una cornice ovale con le parole della giaculatoria a caratteri d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te!". Poi il quadro sembrò voltarsi. La figura della Madonna scomparve e rifulse al centro una grande M, sormontata da una croce e separati da una sbarra. Sotto la "M" brillarono i Sacri Cuori di Gesù e di Maria e ttorno si stagliarono 12 fulgidissime stelle. La veggente sentì una voce che le diceva: "Fa' coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno benedetta, specialmente al collo, e reciteranno la breve preghiera, godranno di una specialissima protezione della Madre di Dio e riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per chi la porterà con fiducia!". Al termine, la Vergine prese congedo dalla sua figlia prediletta dicendo: "Figlia mia, d'ora innanzi non mi vedrai più, ma sentirai la mia voce nelle tue orazioni".

LA DIFFUSIONE DELLA MEDAGLIA

Suor Caterina, secondo l'ordine della Madonna, riferì ogni cosa al suo direttore spirituale, Padre Aladel, che prudentemente mostrò di non dare importanza alla cosa temendo una illusione. Solo successivamente Aladel, persuaso della santità della sua penitente, decise di rivolgersi all'Arcivescovo di Parigi, Mons. De Quelen, per avere il permesso di procedere alla coniazione della Medaglia. Il permesso venne accordato con entusiasmo ed ebbe modo di sperimentarne l'efficacia con la conversione dell'ex vescovo di Malines, Mons. Pradt che, divenuto scismatico, era in pericolo di morire fuori della Chiesa. Quello fu il primo vero miracolo della Medaglia! La sua diffusione fu davvero prodigiosa, non solo in Francia ma in tutta Europa. Fin dai primi anni furono coniate milioni e milioni di queste medaglie, e le grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria furono così numerose che la Medaglia fu ben presto chiamata "Miracolosa" dal popolo. In realtà la medaglia benedetta, secondo la teologia, non ha nulla di "miracoloso", ma è un sacramentale molto importante che dimostra la devozione della persona per Maria Santissima. sul modello di medaglia che Maria stessa commissionò a Caterina stava scritta l'affermazione che soltanto nel 1854 fu definita come dogma, quella dell'immacolata concezione: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi". Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto. Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall'urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de' Paoli.

giovedì 26 novembre 2009

FERMATA la ru486 !!!

Il Senato ha fermato la procedura per permettere l'ingresso in Italia della Ru486, la cosiddetta "pillola dell'aborto facile". È stata così accolta la mozione presentata dal presidente Antonio Tomassin i(Pdl) che chiedeva lo stop della procedura di commercializzazione della pillola abortiva Ru486 da parte della Commissione Sanità del Senato, in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486.. Il PD ha votato contro (incomprensibilmente).


Il 30 luglio 2009 la RU-486 era stata approvata dall'Agenzia italiana del farmaco con 4 voti favorevoli su 5 ed era quindi entrata a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia. Fino ad oggi, quando la commissione del Senato ha approvato il testo del Pdl che domanda al governo di intervenire, bloccare l’Aifa e fermare la messa in vendita della pillola abortiva.

Alcune opinioni dal PdL: obiettivo centrato

"Abbiamo voluto ed ottenuto che sulla pillola Ru486 si facesse chiarezza", dice il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, sulla stop della Commissione Sanita' sulla somministrazione della pillola abortiva.
"Troppi erano e sono ancora - ha aggiunto - i dubbi che legano la sua somministrazione alla salute delle donne. L'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sanita' del Sanato, alla quale, in audizioni durate un mese, hanno dato il loro contributo medici, esperti del farmaco e bioetici, si è conclusa con un documento nel quale emergono tutte le perplessità legate all'uso della Ru486 ed alla sua compatibilita' con la legge 194. E' assurdo - ha poi attaccato Gasparri - che le opposizioni, accecate dal pregiudizio politico, invece di accogliere con favore la sospensione della pillola pensino a fare demagogia, infischiandosene del rispetto della normativa vigente ed incuranti degli effetti devastanti che può avere sulle donne. Per noi lo stop - ha concluso - è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute".

Il ministro Sacconi: «È evidente che il processo farmacologico deve essere verificato alla luce della legge italiana sull'interruzione volontaria di gravidanza, e mi sembra giusto che il Governo si pronunci». Lo ha afferma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ribadendo che la pronuncia sarà «sostanzialmente analoga a quella dell'Aifa».

Quella sulla Ru486 è una battaglia che dura da mesi, portata avanti con caparbia dal sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che ha sempre sollevato dubbi sull'effettiva utilità del medicinale, visto che in alcuni casi ha provocato la morte delle madri. Rispetto ai metodi abortivi tradizionali, la Ru486 non rende indispensabile l'ospedalizzazione. Ha però numerose controindicazioni e in alcuni casi, ha provocato la morte delle donne che l'hanno assunta.
 
Il presidente dell'UDC Rocco Buttiglione plaude alla decisione della Commissione Sanita' del Senato in merito alla pillola abortiva RU486: ''Bene ha fatto la Commissione Sanita' di Palazzo Madama - dichiara - ad approvare un documento finale dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 nel quale chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilita' tra la legge 194 e la RU486. Dobbiamo ricordare che in questi temi deve sempre prevalere il principio di precauzione, e che quindi non e' opportuno commercializzare tale strumento almeno finche' non sia tecnicamente accertato che le sue modalita' di impiego non siano incompatibili con l'applicazione della Legge 194. Stavolta diciamo noi 'giu' le mani dalla 194', una legge da applicare di piu' nelle parti in cui tutela la salute della donna''.

25 novembre 2009 Medjugorje

Messaggio di Medjugorje


25 Novembre 2009


"Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l'amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli, siate le mie mani tese, mani d'amore per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede e speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Per approfondire potete provare sul sito di Radio Maria

sabato 21 novembre 2009

Casa d'Arte Futurista Depero

Casa d'Arte Futurista Depero




Oggi vi parlo della Casa d'Arte Futurista Depero (qui a Rovereto in Trentino) che è il primo e unico museo futurista d'Italia, nato da una originalissima visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ‘900.

Non so se lo conosciate, ma ne varrebbe veramente la pena
un artista atipico, con una fantasia ed una capacità creativa
straordinarie, dai quadri, agli arazzi, all'arredamento, alle sculture
passando per i disegni, la scrittura futurista (libri, poesie, pensieri),
e la pubblicità (famosissime le campagne per Campari ), marionette
e teatro...

ecco alcune opere


La Rissa

Fulmine compositore


Come biografia lascio parlare lo stesso Depero tramite la sua SINTESI AUTOBIOGRAFICA:

Nacqui a Fondo (Val di Non) Trentino nel 1892. Altipiano di prati e selve oscure di larici ed abeti. Vallata di castelli e santuari.

Padre nato spazzacamino e vissuto gendarme e carceriere: ciglia e baffi ispidi ed irti, si commoveva per un nonnulla, religioso.

Madre cuoca tutt’occhi e tutto cuore.

Discolo, fui spedito in un collegio tedesco a Merano: mangiavo male e non mi piacevano i tedeschi.

Feci pochi anni di scuole medie Reali (ora Istituto tecnico) a Rovereto, mia citta’ adottiva. Studiai di malavoglia. Disegnavo, dipingevo, modellavo, scolpivo con passione precoce e tumultuosa frenesia di autodidatta.

Incontrai Rosetta a 14 anni; m’infiammai di lei a 18 anni; due anni dopo la rapii a Roma.

Scoppio’ la guerra mondiale; Rosetta guadagnava per tutti e due 1.50 al giorno, io zero soldi e 1000 di vita e d’arte.

Conobbi il vortice futurista e i suoi diavoli creatori. Il motto di Marinetti: "marciare e non marcire" m’innebbrio’.

Fame + Fame + Fame – Fame x Fame – magro-magrissimo.

Rosetta stirava e piangeva. Io tenace, cocciuto, testardo, ostinatissimo; audacissimamente, instancabilmente, cieco e bardato seguivo la via del mio destino.

Marinetti, Diaghileff, Balla, Semenoff, Boccioni, Clavel, Russolo, Azari, Bragaglia, Notari, mi rivelarono, mi incoraggiarono, mi aiutarono, mi difesero, quale sicura promessa.

Feci poca guerra volontario al Col di Lana; riformato iniziai la mia marcia artistica, sempre piu’ celere fino ad oggi.

La mia idea fissa d’oggi e’ quella futurista del 1915

MARCIARE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE

ININTEROTTAMENTE



Secondo me è scritta in un modo straordinariamente asciutto e profondo

allo stesso modo purtroppo non ho trovato l'originale da farvi vedere perchè è scritto nel modo tipico del futurismo ma rende bene pure così... alla prossima

mercoledì 18 novembre 2009

Il padrone del mondo

Vi propongo un libro che secondo me vale la pena leggere, non è un "mattone", ma un libro che sottoforma di romanzo, scritto in un modo molto moderno che riprende quasi la sceneggiatura di un film come struttura, ci propone uno dei futuri possibili ... All’inizio del secolo scorso un autore cattolico inglese, Robert Benson, nel suo romanzo Il padrone del mondo aveva previsto il venir meno della fede cristiana non a causa di una cruenta persecuzione Robert Hugh Benson Il Padrone del Mondopubblica ma attraverso l’umanitarismo. Per usare le parole di Benson, la carità sarebbe stata sostituita dalla filantropia e la fede sarebbe stata spodestata dalla cultura. Il Male si cela dietro l'ideologia pacifista e progressista.

 

Robert Hugh Benson, con Il padrone del mondo (1907), ci porta in una realtà nella quale l’uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell’Umanitarismo. L’eliminazione della guerra, l’abolizione dei rumori, la legalizzazione dell’eutanasia, l’adozione di cibi artificiali, l’uso dell’esperanto sono solo alcune tra le caratteristiche che fanno da naturale corollario al nuovo tipo di convivenza civile.
In questo paesaggio si muovono, con estrema ponderatezza, i personaggi di Benson, ricchi di umanità e descritti in modo sapiente: Oliviero Brand, il politico, teorico del nuovo sistema che vede l’uomo unico dio e signore delle cose; Mabel, la deliziosa compagna di Oliviero, che sceglie la dolce morte offerta dalle case dell’eutanasia e che, nel momento estremo, quando l’ultimo soffio di vita fugge dal suo corpo provato dal lungo conflitto esistenziale, vede, capisce e prova, netta la sensazione del misterioso Altro. Giuliano Felsemburgh, l’uomo che costituisce la sintesi più sconcertante dei sentimenti e delle aspirazioni che l’Umanitarismo suscita, l’uomo che contende a Dio il dominio del mondo; Percy Franklin, un prete, combattuto internamente dall’intensa lotta in cui la fede vacilla per poi riconfermarsi più viva e vera.Comunicazioni istantanee in tutto il mondo. Autostrade a quattro corsie.

 

Trasporti aerei e sotterranei. Luce solare artificiale. Eutanasia legalizzata e assistita. Un Parlamento europeo. Attentati a catena, con attentatori kamikaze. Il crollo del colosso russo. La minaccia (sventata) di una guerra mondiale con scontri tra America, Russia e Cina. Un papa di nome Giovanni dopo cinque secoli. La crisi delle religioni, sotto l'avanzare di una nuova religione universale stile New Age. Preti che lasciano il ministero. Laici consacrati che agiscono nel mondo senza divise o distintivi. La minaccia di un "Grande Fratello" destinato a governare su scala mondiale. Tutto questo è descritto nel romanzo.

martedì 10 novembre 2009

Collaborare o contattare ilViandante? Ecco come!




Per opinioni e suggerimenti, critiche oppure se volete collaborare con il viandante o se sentite di avere qualcosa da dire con articoli che desiderate pubblicare potete scrivere alla nostra casella e-mail:

ilviandante@live.com

Le lettere con i contributi più interessanti potranno essere pubblicate sul sito nella sezione Lettere al Viandante.

domenica 8 novembre 2009

Samuele Bersani - Manifesto Abusivo



Finalmente nuovo disco per Samuele Bersani, dopo troppi anni è uscito da poco “Manifesto Abusivo”, 11 nuove tracce per i fan del cantautore romagnolo.
Il disco deve essere ascoltato più volte, le canzoni hanno bisogno di essere digerite, non è un album “ascolta e getta” se mi consentite l’espressione. Le tracce sono fotografie, ritratti di ciò che accade, di ciò che ci circonda, da una prospettiva, quella di Samuele, spesso controcorrente e comunque mai banale.

Ecco le tracce con una mia breve recensione, nel mio piccolo dico la mia, se avete opinioni da aggiungere c'è lo spazio per i commenti.

1.Un periodo pieno di sorprese – Traccia che apre il disco, un sound classico alla Samuele Bersani oserei dire. Affronta il mondo con disincanto, con sorpresa quasi chiedendosi che strada abbia preso dove stia andando…

2.Pesce d’aprile – Canzone dal testo surreale, ma non tanto, basta leggere i giornali o navigare un po’ in rete, segue il discorso cominciato con la prima traccia. Cito un passo che racconta bene il brano “è come vivere in un pesce d’aprile”.

3.Lato proibito – Ognuno di noi ha un lato che non mostra, un angolo da proteggere forse, non brutto, non particolare, ma proprio, da scoprire per scoprirsi.

4.A Bologna – Splendida canzone d’amore dedicata alla città adottiva di Bersani, Bologna, con i suoi pregi e con tutti i suoi difetti cantati però con un profondo sentimento d’affetto che traspare evidente ascoltandola.

5.Anche Robinson Crusoe

6.Ferragosto – Primo singolo estratto dall’album, in radio da quest’estate, già cantato da Sergio Cammariere e incluso nell’album “Sul sentiero” del 2004.
7.Manifesto abusivo – Brano che da il titolo al disco … difficile classificare la canzone e non provo nemmeno. Ad un certo punto canta “non vorrei scambiare questa Terra con altri pianeti”…che dire niente parole, è da ascoltare!

8.Valzer nello spazio – Una favola in poesia

9.Ragno – Brano di e con Angelo Conte (cantante e attore), anche qui c’è poco da dire, ascoltare per capire. C’è una parte in romanesco pure.

10.Fuori dal tuo riparo

11.16:9 – Canzone ritratto di una ragazza incontrata per strada.

Una cosa appare chiara e ve ne accorgerete ascoltando il cd, lo stesso Samuele ha dichiarato in varie interviste di essere stufo dello schema strofa-ritornello-strofa-ritornello e le canzoni del disco rispecchiano questo proposito. Difficili quindi ma hanno solo bisogno di più tempo per arrivare al cuore, con un po’ di pazienza vi conquisteranno. Certo, manca la hit scala-classifiche ma già dopo i primi ascolti non se ne sente proprio il bisogno.

Buon ascolto.

venerdì 6 novembre 2009

Spagna, Zapatero riforma sospesa!!

Madrid, 6 novembre 2009.

Una bella notizia dalla Spanga, o meglio la sospensione di una pessima notizia, nonostante la sentenza contro l’Italia, il governo Zapatero ha deciso di sospendere la legge sulla riforma della libertà religiosa in Spagna.

La riforma in questione avrebbe dovuto abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche. Zapatero non orinerà la rimozione dei crocifissi dalle aule della scuola pubblica "in attesa di un momento politico più propizio", dopo le furibonde polemiche scatenate dall'indecente sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Che dire, le motivazioni sono così così ma il risultato è apprezzabile, almeno per il momento.

Citando fonti vicine al ministero della Giustizia il quotidiano «Publico», vicino ai socialisti, riferisce che il governo ha deciso di "congelare" per ora "in attesa di un momento politico più propizio" la legge di riforma sulla libertà religiosa, che nel progetto iniziale doveva abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche.

Zapatero, già impegnato in una discussa riforma della legge sull’aborto, potrebbe non voler aprire un nuovo fronte col mondo cattolico.

Nuove reazioni intanto per la clamorosa sentenza di Strasburgo.

"L’Europa del Terzo millennio — attacca il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertonetoglie i crocifissi e lascia le zucche di Halloween. E questa è certamente una perdita". "La nostra reazione — ha detto Bertone — non può che essere di deplorazione" e "ora dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede. La Santa Sede fa e farà i passi che le spettano per stimolare, come ha detto bene la Conferenza episcopale italiana, i cristiani a reagire". Bertone ha espresso apprezzamento per la decisione del governo italiano di presentare ricorso e ha aggiunto: "Spero che anche altri governi lo facciano perché questa è una vicenda che non riguarda solo l’Italia e spazia anche oltre l’Unione europea". Certo è che la Commissione Ue ha chiarito ieri che "il caso ricade interamente nella competenza dei casi membri e non è coperto in alcun modo dalla normativa comunitaria". E’ insomma una questione tra Consiglio d’Europa e stati membri. Ma in molti colgono l’occasione per ribadire che invece l’Europa dovrebbe garantire e tutelare le ragioni della fede.

"La sentenza di Strasburgo — rincara la dose Silvio Berlusconi che domani intende affrontare la questione anche in Consiglio dei ministri — è assolutamente imprevista, imprevedibile e inaccettabile. E’ una delle decisioni che ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa". "GIÀ IN sede di formazione della nuova Costituzione europea — ha ricordato Berlusconi — mi ero battuto per il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell’Europa (altro scandalo questo!! ndr.). I Paesi estremamente laici come la Francia si erano opposti e non eravamo riusciti a convincerli. Oggi si è fatto un ulteriore passo in avanti, negando che l’Europa abbia radici cristiane. Questo non è accettabile da noi italiani, Paese nel quale tutti non possiamo non dirci cristiani".

Quanto a Umberto Bossi, liquida la sentenza con una battuta tranchant: "E’ una stronzata".


Seguremo gli sviluppi della vicenda. Alla prossima.


giovedì 5 novembre 2009

2 novembre 2009 Medjugorje

Messaggio a Mirjana 2 Novembre 2009


"Cari figli! Anche oggi sono in mezzo a voi per mostrarvi la strada che vi aiuterà a conoscere l’amore di Dio, l’amore di Dio che ha permesso che Lo chiamiate e lo sentiate Padre. Chiedo a voi di guardare sinceramente nei vostri cuori e vedere quanto voi Lo amate. Lui è l’ultimo ad essere amato? Circondati dai beni, quante volte Lo avete tradito, rinnegato, dimenticato. Figli miei, non ingannatevi con i beni terreni. Pensate all’anima, perché essa è più importante del corpo, purificatela. Invocate il Padre, Lui vi aspetta, tornate a Lui. Io sono con voi perché Lui nella sua grazia mi manda. Vi ringrazio".





Per aoorifondimenti o commenti al messaggio visitate http://www.radiomaria.it/

martedì 3 novembre 2009

Crocifisso nelle scuole. No vergnognoso dalla corte europea!

Senza lasciarci prendere la mano da giudizi affrettati cerchiamo di comprendere la questione. Il ricorso a Strasburgo era stato presentato nel 2006 da Solie Lautsi, moglie finlandese di un cittadino italiano e madre di due bambini di rispettivamente 11 e 13 anni, che nel 2001-2002 frequentavano l'Istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre. Con quale motivazione? Secondo la donna, l'esposizione del crocifisso sul muro e' contraria ai principi del secolarismo cui voleva fossero educati i suoi figli!!

Da qui la volontà della signora di veder legittimate giuridicamente le proprie pretese, il percorso è lungo. Sinteticamente: nel luglio del 2002, si e' rivolta al Tar del Veneto, che nel gennaio del 2004 ha consentito che il ricorso presentato dalla donna venisse inviato alla Corte Costituzionale, i cui giudici hanno stabilito di non avere la giurisdizione sul caso. Il fascicolo e' quindi tornato al Tribunale amministrativo regionale (Tar), che nel 2005 non ha accolto il ricorso della Lautsi, sostenendo (senza possibilità di smentita a mio parere) che il crocifisso e' il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identita' del Paese, ed e' il simbolo dei principi di eguaglianza, liberta' e tolleranza e del secolarismo dello Stato. Nel febbraio del 2006, il Consiglio di Stato ha confermato questa posizione. Ma la donna non ne ha avuto abbastanza ed ha insistito rivolgendosi alla Corte Europea di Strasburgo.


Veniamo ora alla notizia di oggi, ovvero la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, fate attenzione perchè ha dell'incredibile: la Corte europea dei diritti dell'uomo (!) con sede a Strasburgo, esaminando il ricorso presentato dalla signora Soile Lautsi, di Abano Teme, ha stabilito che l'esposizione del crocifisso in classe, pardon è meglio che ve la proponga per punti in modo da renderla ancora più chiara mella sua assurdità:

  • "e' contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla liberta' di religione"

  • "La presenza del crocifisso, che e' impossibile non notare nelle aule scolastische - si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo - potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le eta' come un simbolo religioso (che paura!), che avvertirebbero cosi' di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione (vade retro!)".

  • Tutto questo, proseguono, "potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose, o che sono atei (e la maggioranza non conta?)".

  • Ancora, la Corte "non e' in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che puo' essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che e' essenziale per la conservazione di una 'societa' democratica' cosi' come e' stata concepita dalla Convenzione (europea dei diritti umani, ndr), un pluralismo che e' riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana (se non lo capiscono che vadano ad istruirsi no fare sentenze ignobili come questa!!!)".

  • "L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorita' pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformita' con le proprie convinzioni - concludono i giudici della Corte europea dei diritti umani - e il diritto dei bambini di credere o non credere (fra un po' vieteranno i campanili pure, ma per piacere!!).


Quindi, stringendo la Corte, all'unanimita' (vi rendete conto??), ha stabilito che c'e' stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1 insieme all'articolo 9 della Convenzione".


Veniamo a qualche commento:


Vaticano. ''Dobbiamo ancora valutare bene la cosa, dobbiamo almeno leggere la sentenza'' spiega il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Lombardo.

Monsignor Antonio Maria Veglio (presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti): "Questa sentenza mi da' fastidio, perche' cerca di imporre che si tolga il crocefisso dalle scuole. Di questo passo non so dove andremo a finire”.

Più articolata l'opinione espressa dalla Cei (conferenza episcopale italiana) in una nota: "suscita amarezza e non poche perplessità … fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non e' solo simbolo religioso ma anche segno culturale … Non si tiene conto del fatto che, in realta' - si legge ancora nel testo - nell'esperienza italiana l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici e' in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come 'parte del patrimonio storico del popolo italiano', ribadito dal Concordato del 1984' … In tal modo - conclude il comunicato - si rischia di separare artificiosamente l'identita' nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre 'non e' certo espressione di laicita', come ha detto il Papa, ma sua degenerazione in laicismo, l'ostilita' a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche''.


Mons. Vincenzo Paglia, responsabile della commissione Cei per il dialogo interreligioso: “Il crocifisso rappresenta una dimensione anche di peso culturale ed educativo che è davvero irresponsabile voler cancellare". “A me pare - ha aggiunto mons. Paglia a proposito della sentenza - che parta da un presupposto di una debolezza umanistica oltre che religiosa del tutto evidente: perché la laicità - ha spiegato - non è l'assenza di simboli religiosi ma la capacità di accoglierli e di sostenerli di fronte al vuoto etico e morale che spesso noi vediamo anche nei nostri ragazzi". "Pensare di venire in loro aiuto facendo tabula rasa di tutto - ha proseguito - mi pare davvero miope anche perché presuppone una concezione di cultura che è libera solo nella misura in cui non ha nulla o ha solo quello che rimane sradicando da ogni storia, tradizione, patrimonio". Monsignor Paglia ha ricordato che i luoghi pubblici italiani sono stracolmi di crocefissi: "non credo - ha osservato - che ci sia nessuno che pretenda di distruggere i simboli religiosi nelle strade e nelle piazze italiane perché levano la libertà di religione" (si spera almeno!!).



Fortunatamente sembra ferma la posizione del Governo italianoIl governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, sul crocifisso nelle aule scolastiche”. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Assieme al giudice Nicola Lettieri, che difende l’Italia davanti alla Corte di Strasburgo. Il ministro ha poi affermato che “La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione” … “La storia d’Italia – ha aggiunto – passa anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella una parte di noi stessi. Nel nostro Paese nessuno vuole imporre la religione cattolica, e tantomeno la si vuole imporre attraverso la presenza del crocifisso. È altrettanto vero che nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità. La nostra Costituzione inoltre riconosce, giustamente, un valore particolare alla religione cattolica”... “Non vorrei che alcune norme a cui si rifanno i giudici della Corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale. Non è eliminando le tradizioni dei singoli paesi che si costruisce un’Europa unita, bisogna anzi valorizzare la storia delle nazioni che la compongono. Per questi motivi, secondo me il crocifisso rappresenta l’Italia e difenderne la presenza nelle scuole significa difendere la nostra tradizione”.



Duro anche il ministro dell'agricoltura Luca Zaia: "In attesa di conoscere le motivazioni attraverso le quali la Corte di Strasburgo ha deciso che i crocifissi offenderebbero la sensibilità dei non cristiani, non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica. Chi offende i sentimenti dei popoli europei nati dal cristianesimo è senza dubbio la Corte di Strasburgo. Senza identità non ci sono popoli, e senza cristianesimo non ci sarebbe l'Europa. Che destino paradossale: proprio coloro che dovrebbero tutelare il senso comune si danno da fare per scardinare la nostra civiltà. Si vergognino!".


Così Gabriella Carlucci, vice Presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia: ''Trovo assurda e gravissima la sentenza della Corte di Strasburgo contro la presenza del crocefisso nelle scuole italiane. Gia' il Tar ed il Consiglio di Stato si erano pronunciati sulla vicenda rigettando le richieste della cittadina finlandese e dichiarando che: 'il crocifisso e' il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identita' del Paese, ed e' il simbolo dei principi di eguaglianza, liberta' e tolleranza e del secolarismo dello Stato.' Un pronunciamento ineccepibile che viene completamente sovvertito dalla Corte europea''. ... ''Ancora una volta un organismo europeo, entra a gamba tesa nelle questioni interne del nostro Paese, calpestando valori e principi su cui si fondano la nostra societa', la nostra cultura, la nostra identita'. Lo Stato italiano deve opporsi in giudizio a questo pericolosissimo precedente''.


Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Legislativa ha commentato: ''La Corte europea dei diritti dell'uomo, con questa sentenza, ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso, i crocifissi da noi resteranno sulle pareti delle nostre scuole, dove sono sempre stati, cosi' come continueremo ad avere i presepi o a festeggiare il Natale. Perche' siamo orgogliosi di questi nostri simboli e del loro significato e perche' fanno parte di ognuno di noi''.


Franco Frattini: "La decisione della Corte di Strasburgo ha dato un colpo mortale all'Europa dei valori e dei diritti'' e ''il governo farà ricorso''. Lo presenterà il giudice Nicola Lettieri, rappresentante del governo italiano presso la Corte Europea, che nelle prossime settimane sottoporrà il ricorso a un mini-tribunale di 5 giudici, i quali decideranno l'ammissibilità alla Grande Chambre. Nel ricorso, spiega Lettieri, "sottolineeremo che noi non siamo uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall'articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative".


La sentenza, dichiara Fabrizio Cicchitto (Pdl), "suscita anche in chi è laico fortissime perplessità" e "l'Europa non può andare dietro ai fanatici e, per soddisfarli, annullare uno dei punti di riferimento che nel loro complesso costituiscono la nostra identità". Per Gianfranco Fini, anche se per un giudizio completo bisognerà attendere le motivazioni della sentenza europea, si augura che "non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana''. Renato Schifani, da parte sua, ha espresso grande "amarezza".


"C'è un seme anticattolico che germoglia in Europa e nel nostro Paese", dice il ministro Gianfranco Rotondi.


Voci contro la decisione della corte europea anche dall'opposizione.


Pierferdinando Casini al tg2: "La scelta della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea"... "Comunque, nessun crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa, né la crescita e la libera professione delle fedi religiose. Quel simbolo - conclude - è un patrimonio civile di tutti gli italiani, perché è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e anche dell'Europa".

Durissimo, anche, il giudizio del presidente dell’Udc Rocco Buttiglione. Quella della Corte Europea, a suo giudizio, è una “sentenza aberrante e da respingere con fermezza. L’Italia ha una sua cultura, una sua tradizione e una sua storia. Chi viene fra noi deve comprendere ed accettare questa cultura e questa storia. La stessa cosa vale per le altre nazioni d’Europa”. Per l’esponente Udc “dietro questo pronunciamento della Corte di Strasburgo c’è una visione contrattualistica della società che non ha storia, cultura e tradizioni; è semplicemente il risultato del convivere sul territorio di individui profondamente estranei l’uno all’altro. Non solo si viola il diritto della maggioranza ad esprimere la propria identità culturale, ma non si creano nemmeno le condizioni per una vera integrazione. Non si integra nel nulla ed in uno spazio vuoto di valori. Adesso, quando la Corte ci spiegherà che privilegiare lo studio della storia romana su quella dell’impero del Benin è discriminatorio rispetto agli studenti africani?” … “Sentenze come queste – conclude – screditano gravemente la costruzione europea agli occhi dei cittadini e mettono materiale propagandistico nelle mani di tutte le forze antieuropee”.



D'accordo ma prudente anche il neosegretario del PD Pier Luigi Bersani "Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto. Io penso che un'antica tradizione come il crocefisso non può essere offensiva per nessuno".


Vedremo come si svilupperà questa vicenda e ne riparleremo, nel frattempo se volete dire la vostra potete commentare qui sotto.

sabato 31 ottobre 2009

Noemi – sulla mia pelle


Bellissima prova d'esordio per la rivelazione della seconda stagione del talent show di raidue X-Factor. Dopo l’ep pubblicato a ridosso della sua uscita dalla trasmissione (l’omonimo Noemi con la meravigliosa Briciole) che è servito per centrarla meglio come artista e come genere, in questo primo vero album azzecca la strada migliore per lei e la intraprende con entusiasmo ed un’energia straordinari. Una voce particolare, graffiata quando serve eppure potente che da intensità se possibile maggiore agli splendidi testi.


Sulla mia pelle



          1. All'infinito – Canzone da cantare a squarciagola, lasciandosi prendere dalle parole.

          2. L'amore si odia - Entusiasmante esordio accanto ad un “mostro sacro” della musica italiana quale è Fiorella Mannoia. Noemi non sfigura affatto.

          3. Non so amare di più - Ritmo diverso che punta al blues ed alle emozioni

          4. Tutto questo scorre – Concessione ad un pezzo più danzereccio ma non banale nel testo, da ballare con gli amici, un ritornello trascinante “tutto questo scorre e ci porta via”. Da ascoltare con i bassi a palla.

          5. I sentimenti – Canzone a tema sui sentimenti, ripercorre una storia con trasporto emozioni e sensazioni di una vita. Struggente perla della giovane promessa italiana.

          6. Comunque ti penso – Brano che racconta l’amore la sua fine tormentata, le difficoltà di comunicazione, e di comprensione dei propri sentimenti. Contiene un omaggio a De Gregori “non c’è niente da capire”.

          7. Petrolio – Secondo lento dell’album, ha bisogno di più ascolti, rallenta il ritmo ma non lo fa cadere.

          8. L’addio – Traccia che da un senso di liberazione, di libertà, fa allargare le braccia al mondo senza paura e senza timori. Sono qui, sono io, e non ho paura, non più.

          9. Per colpa tua – Torna prepotente l’energia di Noemi, una canzone grintosa e rabbiosa ma dal ritmo coinvolgente, anche nel testo. Alzerete il volume al massimo, soprattutto in macchina.

          10. Sulla mia pelle – Canzone che da il titolo al disco, splendida chiusura di un esordio che ricorderemo a lungo.

          lunedì 26 ottobre 2009

          25 Ottobre 2009


          Messaggio di Medjugorje 25 Ottobre 2009

          "Cari figli, anche oggi vi porto la mia benedizione e vi benedico tutti e vi invito a crescere su questa strada che Dio ha incominciato attraverso di Me per la vostra salvezza. Pregate, digiunate e testimoniate con gioia la vostra fede, figlioli, e il vostro cuore sia sempre riempito di preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

          Per approfondire http://www.radiomaria.it/

          martedì 20 ottobre 2009

          Televisione Digitale Terresre. Arriva!

          Una piccola rivoluzione per il Trentino Alto Adige, dopo Sardegna e Piemonte occidentale la vecchia televisione analogica incomincerà a spegnersi in Trentino il giorno 15 ottobre. Saranno le valli Giudicarie ad aprire il processo di transizione dal sistema televisivo analogico che si concluderà due settimane più tardi, il giorno 27 ottobre, con la città di Trento, la valle dell'Adige, le valli dei Laghi, Cembra, Fiemme, Alta Valsugana e valle di Non. Complessivamente sono 9 le aree che una dopo l'altra vedranno spegnersi la televisione analogica e contemporaneamente accendersi la televisione digitale.

          Cos'è il digitale terrestre? Molto semplicemente la televisione digitale terrestre o DTT dal termine inglese Digital Terrestrial Television è la televisione terrestre (segnale che ci arriva attraverso una normale antenna televisiva senza bisogno di parabole o antenne speciali.) rappresentata in forma digitale.

          Cosa cambia?
          • i principali benefici sono dati dalla possibilità di avere un maggior numero di programmi, infatti ogni canale VHF con canalizzazione a 7 Mhz o UHF con canalizzazione a 8Mhz infatti può contenere fino a 10 programmi una volta che questi siano stati digitalizzati e compressi superando così il limite dell'attuale sistema che non avrebbe permesso l'introduzione di altri canali televisivi (almeno il quintuplo di quelli attuali) ;
          • una maggiore qualità sia di immagini che di suono infatti la trasmissione digitale rispetto a quella analogica è particolarmente robusta ai disturbi quali echi, interferenze, ecc;
          • la possibilità di interazione (molti decoder hanno la possibilità di collegarvi un modem, per probabili sviluppi interattivi futuri) cioè possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi (espressione di preferenze, selezione di prodotti, ecc.) con semplici azioni sul telecomando, invece che con l’effettuazione di telefonate o l’invio di SMS e la possibilità di usare il mezzo televisivo per l’utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad esempio, reti aziendali oppure PC domestico collegato a Internet); ;
          • un minore inquinamento elettromagnetico (meno antenne e con potenze inferiori perché la DTT richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica).

          Di cosa ho bisogno per vederla?

          E' possibile ricevere il digitale terrestre tramite un decoder (o Set Top Box (STB) che può essere già integrato o esterno al televisore, questo consente di ricevere il segnale digitale e di utilizzare le nuove applicazioni associate ai programmi e ai canali televisivi. E' dotato di un telecomando molto semplice, simile a quello che già conosciamo, con l'aggiunta di quattro nuovi tasti colorati che permettono di accedere ai nuovi servizi interattivi.

          Devo cambiare la mia antenna terrestre?

          No, nella maggioranza dei casi, non c'è bisogno di cambiare la tua antenna terrestre. Gli impianti di radioricezione per la televisione digitale terrestre sono identici a quelli usati per la ricezione analogica. Le attuali antenne sono adatte anche alla ricezione digitale. In qualche caso, tuttavia, potrebbe essere richiesto il montaggio di un’antenna supplementare, ad esempio quando non si dispone già di un’antenna nella banda su cui è irradiato il segnale digitale.

          Devo cambiare televisore?

          No, non è necessario cambiare il proprio televisore. Come già detto basta una semplice apparecchiatura di adattamento, detta decoder o set top box o semplicemente box. Per una piena fruizione delle possibilità offerte dalla TV digitale, il box deve essere interattivo. Da alcuni mesi sono presenti sul mercato televisori con sintonizzatore digitale integrato. Una legge dello Stato impone dal prossimo aprile 2009 la vendita in Italia esclusivamente di televisori con sintonizzatore digitale integrato.

          Ma oltre all'eventuale decoder devo spendere ancora soldi?

          Come accade per la televisione analogica, oltre al canone TV non è necessario pagare alcun abbonamento. La TV digitale terrestre, in quanto sostitutiva dell'attuale TV analogica, sarà trasmessa per lo più "in chiaro" e quindi si potrà vedere gratuitamente. A partire dal gennaio 2005 sono stati attivati anche alcuni servizi a pagamento che permettono di vedere particolari eventi per mezzo di una carta prepagata da inserire nel decoder (mediaset premium ad esempiio offre film, telefilm, partite di calcio...a pagamento.

          Queste in sintesi le cose da sapere, spero di essere stato d'aiuto. Alla prossima.

          venerdì 16 ottobre 2009

          Io sono dio


          Io sono Dio è il titolo del nuovo romanzo di Giorgio Faletti edito da Baldini Castoldi Dalai del quale parleremo in questo post. Dopo aver indossato i panni del comico, del cantante e cantautore, il successo più grande Giorgio Faletti lo raggiunge nel 2002 con il romanzo "Io uccido". Un esordio letterario che ha venduto, solo nel nostro paese, più di quattro milioni di copie ed è stato tradotto nelle principali lingue del mondo. Un successo confermato anche dagli altri suoi libri - "Niente di vero tranne gli occhi", "Fuori da un evidente destino" e "Pochi inutili nascondigli" - molto apprezzati da pubblico e critica.


          Recensione: Estremamente lento all'inizio, troppe descrizioni di mille particolari che poco interessano al lettore, perde di ritmo e le prime centocinquanta pagine scorrono lente, lentissime. Ma superato questo primo ostacolo arriviamo al premio, la storia tutto d'un tratto si accende e parte trascinante e con un ritmo incalzante. Non si può fare a meno di farsi coinvolgere dai personaggi e dai loro vissuti. Cresciamo assieme a loro pagina dopo pagina, in una crescente consapevolezza. In ogni caso la storia è ben strutturata e inchioda alla lettura.

          Un breve accenno alla trama (tranquilli non vi dico la fine). L'argomento ripercorre le paure dell'11 settembre partendo da lontano ed esattamente dagli anni a cavallo fra i '60 ed i'70, nel periodo della tragica guerra del Vietnam. L'ambientazione è quella di una New York dei nostri giorni, metropoli moderna con tutte le problematiche della grande città. Qui si svolge una appassionante caccia all'uomo, sempre in lotta contro il tempo.

          Il romanzo sembra segnare un passo in dietro per Faletti, se paragonato al libro d'esordio. In realtà si possono ancora trovare quelle intuizioni che ci hanno fatto amare questo poliedrico artista. Le troviamo però a sprazzi, qua e la, soprattutto nella seconda parte della storia, e questo basta per farmi dare un giudizio positivo dell'opera. Se vi appassionano le storie coinvolgenti e non avete paura di affrontare qualche pagina un pò prolissa per arrivarci, allora è il libro per voi. Buona lettura.

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