sabato 21 novembre 2009

Casa d'Arte Futurista Depero

Casa d'Arte Futurista Depero




Oggi vi parlo della Casa d'Arte Futurista Depero (qui a Rovereto in Trentino) che è il primo e unico museo futurista d'Italia, nato da una originalissima visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ‘900.

Non so se lo conosciate, ma ne varrebbe veramente la pena
un artista atipico, con una fantasia ed una capacità creativa
straordinarie, dai quadri, agli arazzi, all'arredamento, alle sculture
passando per i disegni, la scrittura futurista (libri, poesie, pensieri),
e la pubblicità (famosissime le campagne per Campari ), marionette
e teatro...

ecco alcune opere



La Rissa

Fulmine compositore


Come biografia lascio parlare lo stesso Depero tramite la sua SINTESI AUTOBIOGRAFICA:

Nacqui a Fondo (Val di Non) Trentino nel 1892. Altipiano di prati e selve oscure di larici ed abeti. Vallata di castelli e santuari.

Padre nato spazzacamino e vissuto gendarme e carceriere: ciglia e baffi ispidi ed irti, si commoveva per un nonnulla, religioso.

Madre cuoca tutt’occhi e tutto cuore.

Discolo, fui spedito in un collegio tedesco a Merano: mangiavo male e non mi piacevano i tedeschi.

Feci pochi anni di scuole medie Reali (ora Istituto tecnico) a Rovereto, mia citta’ adottiva. Studiai di malavoglia. Disegnavo, dipingevo, modellavo, scolpivo con passione precoce e tumultuosa frenesia di autodidatta.

Incontrai Rosetta a 14 anni; m’infiammai di lei a 18 anni; due anni dopo la rapii a Roma.

Scoppio’ la guerra mondiale; Rosetta guadagnava per tutti e due 1.50 al giorno, io zero soldi e 1000 di vita e d’arte.

Conobbi il vortice futurista e i suoi diavoli creatori. Il motto di Marinetti: "marciare e non marcire" m’innebbrio’.

Fame + Fame + Fame – Fame x Fame – magro-magrissimo.

Rosetta stirava e piangeva. Io tenace, cocciuto, testardo, ostinatissimo; audacissimamente, instancabilmente, cieco e bardato seguivo la via del mio destino.

Marinetti, Diaghileff, Balla, Semenoff, Boccioni, Clavel, Russolo, Azari, Bragaglia, Notari, mi rivelarono, mi incoraggiarono, mi aiutarono, mi difesero, quale sicura promessa.

Feci poca guerra volontario al Col di Lana; riformato iniziai la mia marcia artistica, sempre piu’ celere fino ad oggi.

La mia idea fissa d’oggi e’ quella futurista del 1915

MARCIARE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE

ININTEROTTAMENTE



Secondo me è scritta in un modo straordinariamente asciutto e profondo

allo stesso modo purtroppo non ho trovato l'originale da farvi vedere perchè è scritto nel modo tipico del futurismo ma rende bene pure così... alla prossima

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