giovedì 26 novembre 2009

FERMATA la ru486 !!!

Il Senato ha fermato la procedura per permettere l'ingresso in Italia della Ru486, la cosiddetta "pillola dell'aborto facile". È stata così accolta la mozione presentata dal presidente Antonio Tomassin i(Pdl) che chiedeva lo stop della procedura di commercializzazione della pillola abortiva Ru486 da parte della Commissione Sanità del Senato, in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486.. Il PD ha votato contro (incomprensibilmente).


Il 30 luglio 2009 la RU-486 era stata approvata dall'Agenzia italiana del farmaco con 4 voti favorevoli su 5 ed era quindi entrata a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia. Fino ad oggi, quando la commissione del Senato ha approvato il testo del Pdl che domanda al governo di intervenire, bloccare l’Aifa e fermare la messa in vendita della pillola abortiva.

Alcune opinioni dal PdL: obiettivo centrato

"Abbiamo voluto ed ottenuto che sulla pillola Ru486 si facesse chiarezza", dice il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, sulla stop della Commissione Sanita' sulla somministrazione della pillola abortiva.
"Troppi erano e sono ancora - ha aggiunto - i dubbi che legano la sua somministrazione alla salute delle donne. L'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sanita' del Sanato, alla quale, in audizioni durate un mese, hanno dato il loro contributo medici, esperti del farmaco e bioetici, si è conclusa con un documento nel quale emergono tutte le perplessità legate all'uso della Ru486 ed alla sua compatibilita' con la legge 194. E' assurdo - ha poi attaccato Gasparri - che le opposizioni, accecate dal pregiudizio politico, invece di accogliere con favore la sospensione della pillola pensino a fare demagogia, infischiandosene del rispetto della normativa vigente ed incuranti degli effetti devastanti che può avere sulle donne. Per noi lo stop - ha concluso - è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute".

Il ministro Sacconi: «È evidente che il processo farmacologico deve essere verificato alla luce della legge italiana sull'interruzione volontaria di gravidanza, e mi sembra giusto che il Governo si pronunci». Lo ha afferma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ribadendo che la pronuncia sarà «sostanzialmente analoga a quella dell'Aifa».

Quella sulla Ru486 è una battaglia che dura da mesi, portata avanti con caparbia dal sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che ha sempre sollevato dubbi sull'effettiva utilità del medicinale, visto che in alcuni casi ha provocato la morte delle madri. Rispetto ai metodi abortivi tradizionali, la Ru486 non rende indispensabile l'ospedalizzazione. Ha però numerose controindicazioni e in alcuni casi, ha provocato la morte delle donne che l'hanno assunta.
 
Il presidente dell'UDC Rocco Buttiglione plaude alla decisione della Commissione Sanita' del Senato in merito alla pillola abortiva RU486: ''Bene ha fatto la Commissione Sanita' di Palazzo Madama - dichiara - ad approvare un documento finale dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 nel quale chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilita' tra la legge 194 e la RU486. Dobbiamo ricordare che in questi temi deve sempre prevalere il principio di precauzione, e che quindi non e' opportuno commercializzare tale strumento almeno finche' non sia tecnicamente accertato che le sue modalita' di impiego non siano incompatibili con l'applicazione della Legge 194. Stavolta diciamo noi 'giu' le mani dalla 194', una legge da applicare di piu' nelle parti in cui tutela la salute della donna''.

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