venerdì 6 novembre 2009

Spagna, Zapatero riforma sospesa!!

Madrid, 6 novembre 2009.

Una bella notizia dalla Spanga, o meglio la sospensione di una pessima notizia, nonostante la sentenza contro l’Italia, il governo Zapatero ha deciso di sospendere la legge sulla riforma della libertà religiosa in Spagna.

La riforma in questione avrebbe dovuto abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche. Zapatero non orinerà la rimozione dei crocifissi dalle aule della scuola pubblica "in attesa di un momento politico più propizio", dopo le furibonde polemiche scatenate dall'indecente sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Che dire, le motivazioni sono così così ma il risultato è apprezzabile, almeno per il momento.

Citando fonti vicine al ministero della Giustizia il quotidiano «Publico», vicino ai socialisti, riferisce che il governo ha deciso di "congelare" per ora "in attesa di un momento politico più propizio" la legge di riforma sulla libertà religiosa, che nel progetto iniziale doveva abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche.

Zapatero, già impegnato in una discussa riforma della legge sull’aborto, potrebbe non voler aprire un nuovo fronte col mondo cattolico.

Nuove reazioni intanto per la clamorosa sentenza di Strasburgo.

"L’Europa del Terzo millennio — attacca il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertonetoglie i crocifissi e lascia le zucche di Halloween. E questa è certamente una perdita". "La nostra reazione — ha detto Bertone — non può che essere di deplorazione" e "ora dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede. La Santa Sede fa e farà i passi che le spettano per stimolare, come ha detto bene la Conferenza episcopale italiana, i cristiani a reagire". Bertone ha espresso apprezzamento per la decisione del governo italiano di presentare ricorso e ha aggiunto: "Spero che anche altri governi lo facciano perché questa è una vicenda che non riguarda solo l’Italia e spazia anche oltre l’Unione europea". Certo è che la Commissione Ue ha chiarito ieri che "il caso ricade interamente nella competenza dei casi membri e non è coperto in alcun modo dalla normativa comunitaria". E’ insomma una questione tra Consiglio d’Europa e stati membri. Ma in molti colgono l’occasione per ribadire che invece l’Europa dovrebbe garantire e tutelare le ragioni della fede.

"La sentenza di Strasburgo — rincara la dose Silvio Berlusconi che domani intende affrontare la questione anche in Consiglio dei ministri — è assolutamente imprevista, imprevedibile e inaccettabile. E’ una delle decisioni che ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa". "GIÀ IN sede di formazione della nuova Costituzione europea — ha ricordato Berlusconi — mi ero battuto per il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell’Europa (altro scandalo questo!! ndr.). I Paesi estremamente laici come la Francia si erano opposti e non eravamo riusciti a convincerli. Oggi si è fatto un ulteriore passo in avanti, negando che l’Europa abbia radici cristiane. Questo non è accettabile da noi italiani, Paese nel quale tutti non possiamo non dirci cristiani".

Quanto a Umberto Bossi, liquida la sentenza con una battuta tranchant: "E’ una stronzata".


Seguremo gli sviluppi della vicenda. Alla prossima.


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