giovedì 8 dicembre 2011

Roberto Benigni da Fiorello. Che pena.

Tante aspettative per Roberto Benigni, l'ospite principale dell'ultima puntata del fortunato show di Fiorello "Il più grande spettacolo dopo il week-end". Il comico è arrivato sul palco meno pimpante del solito per un problema ad un piede, perdendo molto della sua verve basata anche su di una mobilità fulminea e poco convenzionale. Dopo che un emozionato Fiorello si è messo fra il pubblico per lasciare il palco all'attore/regista fiorentino, ci si aspettava uno dei monologhi travolgenti che Benigni ci ha dimostrato più volte di saper fare. Invece nulla. Eloquio balbettante, come se non sapesse cosa dire, parole sconclusionate e sconnesse che avrebbero dovuto attaccare ancora una volta Berlusconi, ma senza mordente, senza uno spunto "alla Benigni". Sembrava costretto a parlare contro Berlusconi ma senza veramente aver qualcosa da dire oltre alle fanfalucche inventate dai media in questi anni. Qualche accenno al PD ma nulla di che, si attendeva qualche battuta su Monti o sulla ministra coccodrillo ma niente, solo inchini a super Mario e bordate insulse a Silvio. Gravissime offese al nord quando lo ha definito invaso da mafia ed organizzazioni criminali, ancora peggio quando ha riesumato la fesseria della Padania che non esiste e del grana padano che non sarebbe sufficiente a dirimere le controversie sull'esistenza della Padania. Uno spettacolo loffio e triste di un comico fuori fase ed imbolsito. Alle soglie della denuncia in molti punti se non fosse che anche il pubblico ha capito il dramma di Benigni costretto come un disco rotto ad attaccare Berlusconi ed il nord che non esiste, infatti scarsi gli applausi e rare le risate. Ma nessuno lo dice perché non è cool (tanto per restare nel tema della serata) contraddire un mostro sacro come il Robberto (non è un refuso) nazionale e soprattutto non è trendy contraddire qualcuno che attacca il "nemico". 

Un Fiorello in evidente imbarazzo ha cercato di spronare Benigni a fare il Benigni ma senza riuscirci, fuori luogo la pur bella canzone "Inno del corpo sciolto" sul finale dell'ospitata.

Riassumendo: serata semi-rovinata dell'ultima puntata dello spettacolo di Fiorello che non è riuscito più a risollevarla dalla noia provocata da Benigni, peccato...un'occasione persa.

Alla prossima.

mercoledì 23 novembre 2011

L'Opinione - Ma non c'era la crisi? 2 - Cittadinanza ai figli degli immigrati?


Siccome hanno deciso che con la nascita del governo Monti la crisi ormai è cosa passata ecco nuove tematiche ad occupare i media italiani. L'ultima è la questione della "Cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia".

Ecco cosa ha dichiarato Napolitano:
"Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare la questione della cittadinanza per i bambini nati in Italia da immigrati stranieri" [...] "Negare loro la cittadinanza è un'autentica follia, un'assurdità. Ai bambini nati in Italia in tal modo non viene riconosciuto un diritto fondamentale". Tale iniziativa, secondo il Capo dello Stato, assicurerebbe inoltre nuove energie alla nostra società. Il "Presidente della Repubblica" ha illustrato la questione durante l'incontro con la federazione delle Chiese evangeliche al Quirinale e ha sottolineato che l'iniziativa sulla cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di "acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata". 


Veniamo ad alcune considerazioni sulla tematica:
  • E' legittimato un governo tecnico a legiferare su di una materia così importante e delicata? Non sarebbe meglio che fosse un esecutivo politico ad occuparsene? Un governo eletto dai cittadini? Secondo noi la risposta è ovvia. NO. non è questione di cui dovrebbe occuparsi un governo "tecnico" nato con la missione specifica di rispondere ad alcune richieste specifiche pervenuteci dai tecnocrati europei.
  • E' realmente una questione importante oggi? E' rilevante questo tema in un paese sul baratro della recessione? Anche qui la risposta è semplice. NO. Non è un tema rilevante, ci sono problemi che vengono prima.

  • Anzi diremo di più, in un momento come questo tirare in ballo siffatte tematiche altro non fa se non disunire (come se già non lo fosse abbastanza) ancora di più la nazione. Un problema che divide senza possibilità di incontro, sembra quasi un modo per deviare l'attenzione mediatica (anche se probabilmente così non è...). NO. E' un tema che divide e non da nessun contributo alla nazione.
Chiara la reazione di Roberto Maroni: "Io non sono d'accordo" [...] "Nessuna critica all'operato del presidente della Repubblica da parte mia, poi non concordo su queste proposte sulla cittadinanza basata sul principio dello ius soli (diritto di territorio contrapposto allo "ius sanguinis" diritto di sangue), ma questo è un altro discorso". 

Anche noi siamo su questa posizione, non deve essere automatico! Deve essere lasciato loro il diritto di scegliere, una volta raggiunta la maggiore età, se diventarlo o meno. Secondo noi sarebbe giusto concederla su richiesta del ragazzo, al compimento dei 18 anni e dopo un esame. In modo che sia libero di decidere se chiedere la cittadinanza italiana o quella del paese di origine, senza forzature. Così da vivere la scelta del proprio paese come una conquista, un'affermazione di amore per il paese in cui si vive e di rispetto per i doveri che la cittadinanza comporta (non solo diritti). 

E non lo diciamo perché razzisti o xenofobi, ma per un senso di giustizia verso chi è italiano ed ha ottenuto tale privilegio ed i diritti associati ad esso, tramite un percorso storico durato secoli e molte vite sacrificate. Non è aumentando il numero degli italiani di nome che si farà l'Italia, ma creando una coscienza italiana comune.  



Cittadinanza, la legge c'è ecco cosa dice:

Oggi la cittadinanza italiana èbasata principalmente sul cosiddetto "ius sanguinis" (diritto di sangue), in base al quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è automaticamente italiano. La materia viene regolata attualmente dalla legge 5 febbraio 1992, n.91.
Prevista in alcuni casi dalla legge anche l'acquizione "iure soli" (diritto di territorio). La cittadinanza italiana può essere concessa "per matrimonio", in presenza di alcuni requisiti. 
Quanto alla residenza, la cittadinanza può essere concessa allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni sul territorio italiano; allo straniero il cui padre o madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini per nascita o nato nel territorio della Repubblica e, in entrambi i casi, vi risiede legalmente da almeno tre anni; allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel territorio italiano da almeno cinque anni successivamente all'adozione; allo straniero che ha prestato servizio, anche all'estero, per almeno cinque anni alle dipendenze dello Stato italiano; al cittadino di uno Stato Ue se risiede legalmente da almeno quattro anni nel territorio italiano; all'apolide o al rifugiato che risiede legalmente da almeno cinque anni. (brano tratto da tgcom).



Per commenti ed opinioni potete commentare qui oppure sulla pagina facebook a questo link ilViandante Neoblog.

Alla prossima.


L'Opinione - Ma non c'era la crisi? - L'Italia fuori dalla tempesta.

Francamente siamo un pò perplessi, la crisi, che sembrava doverci travolgere da un momento all'altro se non si fosse "creato" il governo del salvatore della patria Mario Monti, è praticamente scomparsa. Leggete cosa ha dichiarato ieri Napolitano: 
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato la situazione politica con la nascita del governo Monti. "Non penso che il mare tempestoso in cui fino a ieri ci siamo mossi sia tutto a un tratto diventato una tavola - ha detto il Capo dello Stato - avremo ancora un mare incrinato, mosso". Napolitano crede tuttavia "che ci siano le condizioni per una maggiore obiettività del confronto tra gli schieramenti politici".
Si avete letto bene, la crisi è superata, se non completamente almeno nella sua parte più drammatica! In poche parole secondo questo signore è bastata la nomina di Monti, che ancora non ha fatto nulla di nulla, per farci uscire dal mare in tempesta della crisi. 

Ma come, prima hanno fatto dimettere Berlusconi di corsa, poi ancora più rapidamente hanno detto che non si poteva andare a votare perché sarebbe stata una CATASTROFE e ci hanno imposto tale professor Monti (sconosciuto ai comuni mortali ma non a chi conta) per salvare il salvabile, ed ora, dopo una settimana e mezza dall'insediamento e da nessun provvedimento attuato da superMario "siamo fuori dalla tempesta??"

Tutto questo secondo noi ha dell'incredibile, ma nessuno sembra preoccuparsene, l'importante era eliminare il presidente del consiglio eletto e non tornare a votare, poi tutto sarebbe andato bene.

A questo punto ci starebbe bene un titolo di un film del compianto Massimo Troisi: Non ci resta che piangere.

Alla prossima.

lunedì 21 novembre 2011

La Spagna al voto: Trionfo del Partito Popolare - E l'Italia resta a guardare.

Mentre in Italia siamo alle prese con un governo "tecnico" (cioè non votato dal popolo) perché non si poteva andare a votare altrimenti sarebbe stato un disastro, in Spagna si sono svolte le elezioni. Come era facile prevedere il Partito Popolare di Mariano Rajoy ha ottenuto una schiacciante vittoria. Gli elettori hanno punito il governo uscente socialista di Zapatero ritenendolo responsabile della più grave crisi economica da decenni a questa parte.

Il Partito Popolare, (costituitosi per la fusione di altri partiti di destra negli anni 80, dopo il ritorno della Spagna alla democrazia alla fine della dittatura franchista) ha ottenuto il risultato maggiore di ogni formazione politica in 30 anni, con 186 seggi sui 350 della Camera ed il 44,55% dei voti ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi. I socialisti sono passati invece da 169 seggi a 111 con un umiliante 28,66% dei voti, peggior risultato in 30 anni; 54 seggi sono invece andati ai partiti minori, che hanno raddoppiato la loro presenza.

Certo che ora arriva la parte difficile come ha dichiarato lo stesso Marianno Rajoy: "Siamo davanti a un momento decisivo per la Spagna. Il nuovo governo dovrà gestire la congiuntura più delicata che il Paese abbia conosciuto negli ultimi 30 anni. Abbiamo davanti a noi un compito immenso: non ci saranno miracoli" ... "Voglio ridare agli spagnoli l'orgoglio di esserlo" ha detto Rajoy dal balcone del palazzo alle migliaia di militanti in festa riuniti per strada e che intonavano "Viva Espana". Ma già aver avuto una consultazione popolare su quale guida dare alla Spagna per uscire dalla crisi è un passo avanti, secondo noi.

Resta l'amarezza per la situazione italiana dove hanno voluto impedire al popolo di esprimersi democraticamente attraverso libere elezioni. E non si capisce quale sia il vero motivo per cui non si sia potuti andare al voto anche qui in Italia, nonostante tutte le scuse propinateci da quasi tutti i politici e dalla gran parte della stampa, è ancora incomprensibile! Elezioni che, come dimostra l'esempio spagnolo, non ci avrebbero condotti alla catastrofe bensì al fondamento stesso della democrazia così come è descritta anche nella tanto citata costituzione italiana. 
Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Alla prossima.


venerdì 18 novembre 2011

E' complottismo? Potrebbe essere, ma i dubbi restano ugualmente.

In Parlamento era subito partita la caccia all'autore, a togliere tutti i dubbi è intervenuto il principale sospettato «Sì, sono io» ha confessato Enrico Letta. Lettera indirizzata al neo-premier Mario Monti e «catturata» dai fotografi di Montecitorio.
«Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!».  Firmato Enrico.

Enrico Letta:  "Certo che il biglietto è mio. E mi pare la dimostrazione che in privato diciamo le stesse cose che in pubblico: sostegno pieno, soddisfazione per il miracolo e suggerimenti per la composizione di una squadra di tecnici che funzioni bene con il Parlamento, visto che  la convivenza durerà per un buon anno e mezzo". 


Certo potrebbe riguardare solo la questione dei vice-ministri che interessa tanto al PD ma la lettera lascia aperti altri sospetti, cosa vuole dire "dall'esterno" e cosa si intende per "riservatamente"?. Complottismo? Può essere, ma i dubbi restano, basta una ricerca su google. In ogni caso ognuno la legga come ritiene più opportuno finché potremo farlo.

La teoria di Einstein sempre più in crisi. Neutrini battono ancora la luce!

 Neutrini più veloci della luce per la seconda volta.

I neutrini "più veloci della luce" hanno superato un nuovo test importante: non è la conferma definitiva, ma un passo in avanti significativo. I dati, sono pubblicati dal sito "ArXiv", ed indicano che le particelle elementari sono più veloci della luce di 60 nanosecondi. Le misurazioni (i neutrini sono stati fatti viaggiare dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso - Istituto Nazionale di Fisica) sono state ancora più dettagliate e precise rispetto a quelle eseguite nel settembre del 2011.

mercoledì 16 novembre 2011

Fiorello: buona la prima. Successo del nuovo one man show "il più grande spettacolo dopo il weekend"

Fiorello: buona la prima. Successo del nuovo one man show "il più grande spettacolo dopo il weekend"

E' cominciato il programma più atteso della stagione, lo one-man show di Fiorello "il più grande spettacolo dopo il weekend". Un grande show, che mancava dal 2004, dai tempi di «Stasera pago io Revolution».  

Sembrava sabato sera, ma non lo era, lunedì Rai1 sfidava il Grande Fratello, sempre pericoloso anche se in calo. La rete ammiraglia della televisione di Stato ha vinto la sfida alla grande! Quasi 10 milioni di spettatori per l'artista siciliano (9 milioni 796 mila spettatori e uno share del 39.18%).

Spettacolo frizzante, non un varietà ma uno spettacolo costruito su misura per Fiorello. Un po' emozionato, entra in nello studio5 di Cinecittà, imponente la scenografia. «Allegria!», esordisce (Lo aveva promesso: dopo la morte di Mike, avrebbe cominciato così tutti i suoi show). Si parte inevitabilmente con l'attualità, ironia sulle bandane a mezz'asta ad Arcore per le dimissioni di Berlusconi, una scanzonata presa in giro della cancelliera tedesca "Frau" Merkel (con l'aiuto di una spettacolare Michelle Hunziker fra il pubblico). Scherza con il direttore di Rai1 Mazza (te ne andrai presto). 

E poi grande musica,  Fiorello canta «Tu vo' fa' l' americano» di Carosone sulla musica di Sting «Englishman in New York» e poi via con gli ospiti della serata, Giorgia e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Grande improvvisatore con i «vip» in platea: Luca Giurato, Marta Marzotto, Marco Borriello, e l' attore Alessio Boni. Altri ospiti la modella e attrice Eva Riccobono ed il numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic. Esilarante una parodia di X-Factor con Baldini-Ariso e Fiorello-Morgano alle prese con un provino a Giuliano Sangiorgi. Chiusura aitpica con Giorgia protagonista della sigla finale in cui ha cantato (alla grandissima!) «Se telefonando» ripresa in bianco e nero.

Su Twitter, monopolizzato dai commenti sulla serata Fiorello ha commentato: "Sono contento ma non mi cullo nel successo" e si è detto soprattutto felice "che i complimenti siano arrivati prima dei dati di ascolto". E ha concluso: "Abbiamo fatto il botto!".


Alcuni video della serata tratti da Youtube:


Fiorello si rivolge ai giovani d'oggi! Chiamate i vostri genitori ogni tanto, anche mandare un sms alle mamme, nelle serate fuori casa basterebbe: «Sono vivo, sto bene»:



Fiorello e Baldini protagonisti della parodia di due dei quattro giurati di X Factor.Morgano e Ariso giudicano il giovane talento "incompreso" Giuliano dei Negramaro:è un doppio no!



Fiorello e Novak Djokovic

domenica 13 novembre 2011

13-11 BlogNotes - L'odio che offusca le menti questa la vergogna d'Italia!

Sin dal momento del suo insediamento ha dovuto lottare contro chi ha cercato di delegittimarlo e di mettere in ginocchio l’Italia, questa la premessa da tenere a mente. Ieri sera Silvio Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio, non perché sfiduciato ma perché convinto che questa scelta possa essere d'aiuto all'Italia. Si preoccupa del bene comune, anche a costo di appoggiare un governo tecnico assieme a coloro che persistentemente (leggasi l'imbarazzante discorso di ieri di Franceschini alla camera) lo accusano di ogni nefandezza. Un errore dal nostro punto di vista, pure molto grave per il paese, ma tuttavia mosso dalla volontà di fare il bene dello stato e non quello di una parte. 

Le dimissioni dicevamo, e fuori dai palazzi? Questa è la parte più vergognosa. Centinaia di persone politicizzate, ferocemente indottrinate, colme di odio e rancore, plagiate e bombardate da 17 anni di false accuse ed infamanti calunnie a Berlusconi, erano assiepate fuori dalla Camera e dal Quirinale, in attesa di festeggiare il giorno della “liberazione dopo anni di incubo”. Hanno intonato l’immancabile Bella ciao, accompagnati da un'orchestrina, sotto al Quirinale cantavano l'"Hallelujah" dal "Messiah" di Handel. oltre agli insulti più beceri «Mafioso» «Buffone» «Ladro»  frutto della lettura pervicace di tutto quel giornalettismo militante che ben conosciamo. Fino al criminale lancio di qualche monetina, che richiama alla mente altre tristi fasi della nostra storia.
Quindi sarebbe ora di festeggiare, il despota se n'è andato, l'interesse del Paese passa in secondo piano, l'importante è sputacchiare il Cavaliere. La crisi? Le misure lacrime e sangue? I banchieri al governo? L'Italia commissariata dalle lobbies franco-tedesche? C'è tempo, ora si festeggia. Sull'orlo del precipizio (cit. ilGiornale). Citiamo il tanto vituperato Scilipoti, nel il suo intervento alla Camera ieri sera, quando ha usato un cartello per manifestare la sua disapprovazione nei confronti di Gianfranco Fini: «Vergogna!» ed ha attaccato duramente Mario Monti: «Oggi si sta facendo un colpo di Stato. Da domani saremo commissariati da un personaggio che appartiene alla lobby delle banche ed è stato indicato non certo per salvare l’Italia, ma per garantire un gruppo di mercenari e di delinquenti».
E già che ci siamo ricorderemmo anche una frase del signor Gianfranco Fini:  “Mi dimetto quando si dimette Berlusconi” ... stiamo aspettando da ieri sera.








In chiusura una provocazione per gli amici che ieri sera festeggiavano. Ma siete proprio sicuri che Silvio Berlusconi non possa tornare come ha sempre fatto in questi anni? Magari anche più forte di prima? Dubitate gente, dubitate.

Alla prossima.








venerdì 11 novembre 2011

11-11 BlogNotes - Elezioni o Mario Monti al governo?

il_senatore_vita_mario_montiL’Italia è un paese strano, ormai dovremmo saperlo, ma è sempre difficile non rimanere spiazzati. Con le dimissioni del governo Berlusconi, tanto agognate dalla sinistra dall’inizio della legislatura, in ogni altra democrazia che si rispetti il passo successivo sarebbe quello di andare alle elezioni per ridare voce al popolo. Popolo che dovrebbe essere sovrano (Costituzione: Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.). Invece no. Sia a sinistra che a destra sembra prevalere la volontà di fare qualche cosa di diverso, governo tecnico, governo tecnico-politico, governo delle larghe intese, governo papocchio. Da tempo si fa il nome di Mario Monti, sconosciuto ai più, è diventato all’improvviso il “salvatore della patria”, nominato addirittura senatore a vita dal presidente Napolitano. Investitura che dovrebbe essere concessa, oltre che agli ex-presidenti della repubblica, a personalità che si siano contraddistinte nella vita della nazione per meriti particolari. Quali siano i meriti di Monti è un mistero.
Le domande sono tante e non hanno risposta. Perché un governo Monti? E soprattutto per fare cosa? Quale programma sarebbe attuato dal suo governo? E con quale maggioranza? Senza contare che difficilmente si potrebbe pensare ad un governo a scadenza breve, è certo che in caso di nomina andrebbe fino a fine legislatura per “gli interessi superiori”.
Le posizioni più lineari paiono quelle di Lega e IDV che vogliono le elezioni, perché un qualsiasi altro governo rispetto a quello Berlusconi sarebbe un ribaltamento della volontà popolare, meglio tornare agli elettori e lasciar decidere a loro.
Altro aspetto ma non ultimo è quello dell’appoggio internazionale che sembra avere Monti, sia Sarkozy che Obama sembrano caldeggiare un suo governo. Chiediamoci perché e se veramente l’Italia merita di essere governata dall’esterno (perché così sarebbe) ovverosia dall’Europa (cioè Francia e Germania) con lettere e direttive per difendere interessi che italiani non sono (le banche francesi e tedesche in crisi, etc.). In Spagna Zapatero si è dimesso ed andranno alle elezioni, nessuno urla al rischio di disastri spagnoli come avviene in Italia da certi ambienti: “non si può andare a votare perché sarebbe una catastrofe per l’Italia”. E’ una politica autoreferenziale, che invece di rimettersi alle decisioni degli elettori decide di fare un giro di poltrone (e di anni utili alla pensione), Monti salvatore della patria? Speriamo di non scoprirlo mai e di poter essere artefici del nostro destino nelle urne elettorali.
Andiamo al VOTO! Non truffateci ancora!
Alla prossima.

martedì 8 novembre 2011

Berlusconi si dimetterà dopo la legge di stabilità!

Con 308 voti a favore l'aula della Camera ha approvato il disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321. C'è la maggioranza semplice ma non quella assoluta. A conclusione della seduta, Berlusconi è rimasto seduto al suo posto a controllare i tabulati del voto di qualche minuto prima. Poi fermandosi a parlare con alcuni deputati Pdl avrebbe detto: ''E' chiaro ed evidente che c'è un problema di numeri, ora serve subito una riflessione per decidere sul da farsi'' (Adnkronos).

Che succede adesso? L'incontro con Umberto Bossi sembrerebbe aver consigliato al premier un passo di lato (anziché indietro) e cioè a favore di un esecutivo guidato da un altro esponente della maggioranza, si fa il nome di Angelino Alfano. In serata c'è stato l'incontro al Quirinale con Napolitano e l'annuncio: ''Risposte a Ue e poi mi dimetto''

Vedremo nelle prossime ore gli sviluppi.

Governo Berlusconi, l'ultimo atto?

Siamo alle ultime giornate del governo di Silvio Berlusconi? Da quanto emerso dal vertice del Pdl a palazzo Grazioli attenderà l'esito del voto sul rendiconto alla Camera per decidere il passo da fare successivamente, se fare un passo indietro o continuare nell'azione di governo. L'intenzione del premier è stata come sempre quella di ascoltare tutti, a partire dalla Lega e dallo stato maggiore del Pdl aspettando di vedere i numeri che raggiungerà oggi il centrodestra a Montecitorio (oggi a Roma e' previsto alla Camera il voto sul Rendiconto). prima di prendere la decisione finale.

Ieri mattina Silvio Berlusconi ha dichiarato "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento. Domani (oggi, ndr.) si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Ed in serata in collegamento telefonico con l'iniziativa di partito 'Ripartiamo da qui' per il rilancio del Pdl sul territorio, alla Villa Reale di Monza, si dice ''convinto che il voto confermerà la maggioranza per fare quello che ci è stato chiesto dalla Ue e per completare le riforme''. ''Andiamo avanti dobbiamo essere pronti a lottare perché se ci fosse un ribaltone con un governo, non eletto, con la sinistra, si verificherebbe il contrario della democrazia''.

Ma il redde rationem non sarà oggi pomeriggio, quando a Montecitorio si voterà sul rendiconto generale dello Stato (già bocciato dalla Camera nelle settimane scorse) perché vista l'importanza del provvedimento dovrebbe passare. Il futuro del governo potrebbe decidersi tra mercoledì e giovedì, prima con l'intervento di Berlusconi e poi 24 ore dopo con il voto di fiducia. 

una vignetta di Krancic da ilGiornale
Vedremo cosa succederà, sperando che la stella polare di tutti i politici sia il bene dell'Italia e non la cadrega (sedia). Anche se la speranza non sembra molto ben riposta. Serve all'Italia un cambio di governo in un momento così delicato? Veramente è Berlusconi la causa di tutti i mali dell'Italia? Si sembra sciocco ma è quello che molti pensano e che altri vogliono fargli pensare...soprattutto vista l'inconsistenza delle alternative.


Alla prossima.

sabato 5 novembre 2011

ilViandante su FriendFeed

domenica 23 ottobre 2011

Arrivederci Marco.

Difficile mettere nero su bianco il sentimento che provoca una notizia tragica come quella della morte di Marco Simoncelli, giovane promessa del motociclismo. Ci pone molte domande ma soprattutto ci mette di fronte alla fragile realtà della nostra condizione umana. Sebbene si conducano vite nell'assolutizzazione della convinzione di non avere limiti, in occasioni come questa proviamo un fremito che ci riscuote dall'apatia che ci avvolge. Ci scontriamo a muso duro con la precarietà delle nostre vite. E ad una ricerca di senso che può trovare accoglimento solo nella fede cattolica.

Giovane, bello, di successo, tutti valori che davanti alla tragedia cambiano completamente significato, sconvolgendoci ulteriormente. Perché? E' la domanda che ci tormenta. Ed ora? La domanda successiva. E poi una constatazione tanto semplice quanto esplosiva ma fondamentale per le nostre anime: "Accadrà anche a me un giorno...".

Arrivederci Marco, riposa in pace.

Per coloro che hanno il dono della fede invito a recitare una preghiera per lui.

martedì 26 luglio 2011

Canti Mariani - Madonna Nera

Oggi vi propongo un bellissimo canto dedicato alla Madonna, in particolare la Madonna Nera di Częstochowa in Polonia. Qui sui pendii del monte Jasna Góra (Monte chiaro, luminoso) è conservata l'icona della Madonna (nera appunto) che la tradizione vuole che sia stata dipinta da san Luca, il quale essendo contemporaneo alla Madonna, si tramanda ne avrebbe dipinto il vero volto.

Madonna Nera

C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
una terra e un dolce volto
con due segni di violenza;
sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
la tua vita ed il tuo mondo in mano a Lei.


RIT. Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te.



Lei ti calma e rasserena, Lei ti libera dal male,
perché sempre ha un cuore grande
per ciascuno dei suoi figli;
Lei ti illumina il cammino se le offri un po’ d’amore,
se ogni giorno parlerai a Lei così.


RIT. Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te. 


Questo mondo in subbuglio cosa all’uomo potrà offrire?
Solo il volto di una Madre
pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore
che ridesta un po’ di bene in fondo al cuor.


RIT. Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te. 



Ecco una versione del canto, da youtube:



Ecco gli accordi:
Sol                     Do           Mi7
C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
    Lam              La7
una terra e un dolce volto
        Re          Re7
con due segni di violenza;
          Sol                       Do           Lam7
sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
       Re             Re7             Do  Sol
la tua vita ed il tuo mondo in mano a Lei.

         Sol            Do      Re   Re7        Sol   Re7
       Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
           Sol             Do          Re  Re7       Sol Re7
       Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te. 

Sequenza allo Spirito Santo - Vieni Spirito Santo


Proseguiamo il nostro percorso alla scoperta delle preghiere del cristiano, riprendendo la recente festa della Pentecoste (La Pentecoste è l'evento del dono iniziale dello Spirito Santo alla Chiesa nascente riunita a Gerusalemme nel Cenacolo, cinquanta giorni dopo la Risurrezione di Gesù) propongo una preghiera allo Spirito Santo da recitare all'inizio o al termine della preghiera (ad esempio dopo il Santo Rosario) o della giornata o di qualche azione importante. Non è difficile e con un pò di pazienza si può imparare a memoria. Dal Catechismo della Chiesa Cattolica ecco l'importanza della preghiera allo Spirito Santo:

«Vieni, Santo Spirito»
2670 « Nessuno può dire: "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo » (1 Cor 12,3). Ogni volta che incominciamo a pregare Gesù, è lo Spirito Santo che, con la sua grazia preveniente, ci attira sul cammino della preghiera. Poiché egli ci insegna a pregare ricordandoci Cristo, come non pregare lui stesso? Ecco perché la Chiesa ci invita ad implorare ogni giorno lo Spirito Santo, soprattutto all'inizio e al termine di qualsiasi azione importante.
« Se lo Spirito non deve essere adorato, come mi divinizza mediante il Battesimo? E se deve essere adorato, non deve essere oggetto di un culto particolare? ». 152
Sequenza

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza
nulla è nell'uomo,
nulla è senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. 
AMEN

Ancora dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

2671 La forma tradizionale di chiedere lo Spirito è invocare il Padre per mezzo di Cristo nostro Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore. 153 Gesù insiste su questa domanda nel suo nome nel momento stesso in cui promette il dono dello Spirito di verità. 154 Ma la preghiera più semplice e più diretta è anch'essa tradizionale: « Vieni, Santo Spirito », e ogni tradizione liturgica l'ha sviluppata in antifone e inni:
« Vieni, Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore ». 155
« Re celeste, Spirito Consolatore, Spirito di verità, che sei presente ovunque e tutto riempi, tesoro di ogni bene e sorgente della vita, vieni, abita in noi, purificaci e salvaci, tu che sei buono! ». 156
2672 Lo Spirito Santo, la cui unzione impregna tutto il nostro essere, è il maestro interiore della preghiera cristiana. È l'artefice della tradizione vivente della preghiera. Indubbiamente, vi sono tanti cammini di preghiera quanti sono coloro che pregano, ma è lo stesso Spirito che agisce in tutti e con tutti. È nella comunione dello Spirito Santo che la preghiera cristiana è preghiera nella Chiesa.

Evanescence - nuovo album ad ottobre

 
Uscirà l'11 ottobre il nuovo album degli Evanescence, il primo singolo dal titolo: "What you want" sarà in radio dal 26 agosto.

L'album che segna anche il ritorno del chitarrista Troy Mclawhorn vedrà alla voce della band la bellissima Amy Lee e dovrebbe intitolarsi semplicemente 'Evanescence'.



L'attesa per questo nuovo lavoro del gruppo di Amy Lee dura ormai dal lontano 2006 quando uscì il secondo album del gruppo: The Open Door.

Sul sito di mtv usa un'intervista ad Amy:
http://www.mtv.com/news/articles/1667172/evanescence-the-other-side-album-preview.jhtml

 Ed ecco da youtube la preview di tre pezzi del disco  “What you want”, “The Other Side” e “Lost in Paradise”:




Ecco l'elenco degli album di inediti del gruppo:
 Fallen (2003)
  • The Open Door (2006)
  • Evanescence (2011)
Il sito ufficiale:
http://www.evanescence.com/

Vasco Rossi: "Mi dimetto da Rockstar"

Vasco Rossi dichiara al TG1 il suo ritiro. Un annuncio che arriva inatteso, in uno dei momenti di più grande popolarità del Blasco. «Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività, trentennale, di rockstar -- così Vasco - Continuerò a scrivere canzoni, magari anche a fare concerti, non è che mi ritiro», ha comunque aggiunto. «Ma a 60 anni uno non può più fare la rockstar. Questa è la mia ultima tourneè»







mercoledì 22 giugno 2011

Domande a Benedetto XVI - Settima domanda

Santo Padre, l’ultima domanda è su Maria. Sotto la croce, assistiamo ad un dialogo toccante tra Gesù, sua madre e Giovanni, nel quale Gesù dice a Maria: «Ecco tuo Figlio», e a Giovanni: «Ecco tua madre». Nel suo ultimo libro, Gesù di Nazaret, lei lo definisce «un’ultima disposizione di Gesù». Come dobbiamo intendere queste parole? Che significato avevano in quel momento e che significato hanno oggi? E in tema di affidamento, ha in cuore di rinnovare una consacrazione alla Vergine all’inizio di questo nuovo millennio?

Queste parole di Gesù sono soprattutto un atto molto umano. Vediamo Gesù come vero uomo che fa un atto di uomo, un atto di amore per la madre e affida la madre al giovane Giovanni perché sia sicura. Una donna sola, in Oriente, in quel tempo, era in una situazione impossibile. Affida la mamma a questo giovane e al giovane dà la mamma, quindi Gesù realmente agisce da uomo con un sentimento profondamente umano. Questo mi sembra molto bello, molto importante, che prima di ogni teologia vediamo in questo la vera umanità, il vero umanesimo di Gesù. Ma naturalmente questo attua diverse dimensioni, non riguarda solo questo momento, ma concerne tutta la storia. In Giovanni Gesù affida tutti noi, tutta la Chiesa, tutti i discepoli futuri, alla madre e la madre a noi. E questo si è realizzato nel corso della storia: sempre più l’umanità e i cristiani hanno capito che la madre di Gesù è la loro madre. E sempre più si sono affidati alla Madre: pensiamo ai grandi santuari, pensiamo a questa devozione per Maria dove sempre più la gente sente «Questa è la Madre». E anche alcuni che quasi hanno difficoltà di accesso a Gesù nella sua grandezza di Figlio di Dio, si affidano senza difficoltà alla Madre. Qualcuno dice: «Ma questo non ha fondamento biblico!». Qui risponderei con San Gregorio Magno: «Con il leggere — egli dice — crescono le parole della Scrittura». Cioè, si sviluppano nella realtà, crescono, e sempre più nella storia si sviluppa questa Parola. Vediamo come tutti possiamo essere grati perché la Madre c’è realmente, a noi tutti è data una madre. E possiamo con grande fiducia andare da questa Madre, che anche per ognuno dei cristiani è sua Madre. E d’altra parte vale anche che la Madre esprime pure la Chiesa. Non possiamo essere cristiani da soli, con un cristianesimo costruito secondo la mia idea. La Madre è immagine della Chiesa, della Madre Chiesa, e affidandoci a Maria dobbiamo anche affidarci alla Chiesa, vivere la Chiesa, essere la Chiesa con Maria. E così arrivo al punto dell’affidamento: i Papi — sia Pio XII, sia Paolo VI, sia Giovanni Paolo II — hanno fatto un grande atto di affidamento alla Madonna e mi sembra, come gesto davanti all’umanità, davanti a Maria stessa, era un gesto molto importante. Io penso che adesso sia importante di interiorizzare questo atto, di lasciarci penetrare, di realizzarlo in noi stessi. In questo senso, sono andato in alcuni grandi santuari mariani nel mondo: Lourdes, Fátima, Częstochowa, Altötting..., sempre con questo senso di concretizzare, di interiorizzare questo atto di affidamento, perché diventi realmente il nostro atto. Penso che l’atto grande, pubblico, sia stato fatto. Forse un giorno sarà necessario ripeterlo, ma al momento mi sembra più importante viverlo, realizzarlo, entrare in questo affidamento, perché sia realmente nostro. Per esempio, a Fátima ho visto come le migliaia di persone presenti sono realmente entrate in questo affidamento, si sono affidate, hanno concretizzato in se stesse, per se stesse, questo affidamento. Così esso diventa realtà nella Chiesa vivente e così cresce anche la Chiesa. L’affidamento comune a Maria, il lasciarsi tutti penetrare da questa presenza e formare, entrare in comunione con Maria, ci rende Chiesa, ci rende, insieme con Maria, realmente questa sposa di Cristo. Quindi, al momento non avrei l’intenzione di un nuovo pubblico affidamento, ma tanto più vorrei invitare ad entrare in questo affidamento già fatto, perché sia realtà vissuta da noi ogni giorno e cresca così una Chiesa realmente mariana, che è Madre e Sposa e Figlia di Gesù.

Il video della risposta:

venerdì 17 giugno 2011

Domande a Benedetto XVI - Sesta domanda

Anche la prossima domanda è sul tema della Risurrezione e arriva dall’Italia: «Santità, quando le donne giungono al sepolcro, la domenica dopo la morte di Gesù, non riconoscono il Maestro, lo confondono con un altro. Succede anche agli Apostoli: Gesù deve mostrare le ferite, spezzare il pane per essere riconosciuto, appunto, dai gesti. È un corpo vero, di carne, ma anche un corpo glorioso. Il fatto che il suo corpo risorto non abbia le stesse fattezze di quello di prima, che cosa vuol dire? Cosa significa, esattamente, corpo glorioso? E la Risurrezione sarà per noi così?».

Naturalmente, non possiamo definire il corpo glorioso perché sta oltre le nostre esperienze. Possiamo solo registrare i segni che Gesù ci ha dato per capire almeno un po’ in quale direzione dobbiamo cercare questa realtà. Primo segno: la tomba è vuota. Cioè, Gesù non ha lasciato il suo corpo alla corruzione, ci ha mostrato che anche la materia è destinata all’eternità, che realmente è risorto, che non rimane una cosa perduta. Gesù ha preso anche la materia con sé, e così la materia ha anche la promessa dell’eternità. Ma poi ha assunto questa materia in una nuova condizione di vita, questo è il secondo punto: Gesù non muore più, cioè sta sopra le leggi della biologia, della fisica, perché sottomesso a queste uno muore. Quindi c’è una condizione nuova, diversa, che noi non conosciamo, ma che si mostra nel fatto di Gesù, ed è la grande promessa per noi tutti che c’è un mondo nuovo, una vita nuova, verso la quale noi siamo in cammino. E, essendo in queste condizioni, Gesù ha la possibilità di farsi palpare, di dare la mano ai suoi, di mangiare con i suoi, ma tuttavia sta sopra le condizioni della vita biologica, come noi la viviamo. E sappiamo che, da una parte, è un vero uomo, non un fantasma, che vive una vera vita, ma una vita nuova che non è più sottomessa alla morte e che è la nostra grande promessa. È importante capire questo, almeno in quanto si può, per l’Eucaristia: nell’Eucaristia, il Signore ci dona il suo corpo glorioso, non ci dona carne da mangiare nel senso della biologia, ci dà se stesso, questa novità che Lui è, entra nel nostro essere uomini, nel nostro, nel mio essere persona, come persona, e ci tocca interiormente con il suo essere, così che possiamo lasciarci penetrare dalla sua presenza, trasformare nella sua presenza. È un punto importante, perché così siamo già in contatto con questa nuova vita, questo nuovo tipo di vita, essendo Lui entrato in me, e io sono uscito da me e mi estendo verso una nuova dimensione di vita. Io penso che questo aspetto della promessa, della realtà che Lui si dà a me e mi tira fuori da me, in alto, è il punto più importante: non si tratta di registrare cose che non possiamo capire, ma di essere in cammino verso la novità che comincia, sempre, di nuovo, nell’Eucaristia.

Il video della risposta:

Domande a Benedetto XVI - Quinta Domanda

Santo Padre, la prossima domanda è sul tema della morte e della Risurrezione di Gesù, e arriva dall’Italia. Gliela leggo: «Santità, che cosa fa Gesù nel lasso di tempo tra la morte e la Risurrezione? E visto che nella recita del Credo si dice che Gesù, dopo la morte, discese negli Inferi, possiamo pensare che sarà una cosa che accadrà anche a noi, dopo la morte, prima di salire al Cielo?».

Innanzitutto, questa discesa dell’anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografico, locale, da un continente all’altro. È un viaggio dell’anima. Dobbiamo tener presente che l’anima di Gesù tocca sempre il Padre, è sempre in contatto con il Padre, ma nello stesso tempo quest’anima umana si estende fino agli ultimi confini dell’essere umano. In questo senso va in profondità, va ai perduti, va a tutti quanti non sono arrivati alla meta della loro vita, e trascende così i continenti del passato. Questa parola della discesa del Signore agli Inferi vuol soprattutto dire che anche il passato è raggiunto da Gesù, che l’efficacia della Redenzione non comincia nell’anno zero o trenta, ma va anche al passato, abbraccia il passato, tutti gli uomini di tutti i tempi. I Padri dicono, con un’immagine molto bella, che Gesù prende per mano Adamo ed Eva, cioè l’umanità, e la guida avanti, la guida in alto. E crea così l’accesso a Dio, perché l’uomo, di per sé, non può arrivare fino all’altezza di Dio. Lui stesso, essendo uomo, prendendo in mano l’uomo, apre l’accesso, apre cosa? La realtà che noi chiamiamo Cielo. Quindi questa discesa agli Inferi, cioè nelle profondità dell’essere umano, nelle profondità del passato dell’umanità, è una parte essenziale della missione di Gesù, della sua missione di Redentore e non si applica a noi. La nostra vita è diversa, noi siamo già redenti dal Signore e noi arriviamo davanti al volto del Giudice, dopo la nostra morte, sotto lo sguardo di Gesù, e questo sguardo da una parte sarà purificante: penso che tutti noi, in maggiore o minore misura, avremo bisogno di purificazione. Lo sguardo di Gesù ci purifica e poi ci rende capaci di vivere con Dio, di vivere con i Santi, di vivere soprattutto in comunione con i nostri cari che ci hanno preceduto.

Il video della risposta:

Medjugorje - Messaggio a Miriana - 2 Giugno 2011

Messaggio a Mirjana
2 Giugno 2011

«Cari figli, mentre vi invito alla preghiera per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, se guardaste nei vostri cuori capireste che parlo di molti di voi. Con cuore aperto domandatevi sinceramente se desiderate il Dio Vivente o volete metterlo da parte e vivere secondo il vostro volere. Guardatevi intorno, figli miei, e osservate dove va il mondo che pensa di fare tutto senza il Padre e che vaga nella tenebra della prova. Io vi offro la luce della Verità e lo Spirito Santo. Sono con voi secondo il piano di Dio per aiutarvi affinché nei vostri cuori vinca mio Figlio, la Sua Croce e Risurrezione.  Come Madre desidero e prego per la vostra unione con mio Figlio e con la sua opera. Io sono qui, decidetevi! Vi ringrazio!».


Come sempre per commenti ed approfondimenti vi invito a visitare il sito di Radio Maria: http://www.radiomaria.it/

Domande a Benedetto XVI - Quarta domanda

La prossima domanda le viene rivolta da una donna musulmana della Costa d’Avorio, un Paese in guerra da anni. Questa signora, si chiama Bintù, e le manda un saluto in arabo che suona così: «Che Dio sia in mezzo a tutte le parole che ci diremo e che Dio sia con te». È un’espressione che loro usano quando cominciano un discorso. E poi continua in francese: «Caro Santo Padre, qui in Costa d’Avorio abbiamo sempre vissuto in armonia tra cristiani e musulmani. Le famiglie sono spesso formate da membri di entrambe le religioni; esiste anche una diversità di etnie, ma non abbiamo mai avuto problemi. Ora tutto è cambiato: la crisi che viviamo, causata dalla politica, sta seminando divisioni. Quanti innocenti hanno perso la vita! Quanti sfollati, quante mamme e quanti bambini traumatizzati! I messaggeri hanno esortato alla pace, i profeti hanno esortato alla pace. Gesù è un uomo di pace. Lei, in quanto ambasciatore di Gesù, cosa consiglierebbe per il nostro Paese?».
Vorrei rispondere al saluto: Dio sia anche con te, ti aiuti sempre. E devo dire che ho ricevuto lettere laceranti dalla Costa d’Avorio, dove vedo tutta la tristezza, la profondità della sofferenza, e rimango triste che possiamo fare così poco. Possiamo fare una cosa, sempre: essere in preghiera con voi, e in quanto sono possibili, faremo opere di carità e soprattutto vogliamo aiutare, secondo le nostre possibilità, i contatti politici, umani. Ho incaricato il cardinale Turkson, che è presidente del nostro Consiglio Giustizia e Pace di andare in Costa d’Avorio e di cercare di mediare, di parlare con i diversi gruppi, con le diverse persone per incoraggiare un nuovo inizio. E soprattutto vogliamo far sentire la voce di Gesù, che anche lei crede come profeta. Lui era sempre l’uomo della pace. Ci si poteva aspettare che, quando Dio viene in terra, sarà un uomo di grande forza, distruggerebbe le potenze avverse, che sarebbe un uomo di una violenza forte come strumento di pace. Niente di questo: è venuto debole, è venuto solo con la forza dell’amore, totalmente senza violenza fino ad andare alla croce. E questo ci mostra il vero volto di Dio, che la violenza non viene mai da Dio, mai aiuta a dare le cose buone, ma è un mezzo distruttivo e non è il cammino per uscire dalle difficoltà. Quindi è una forte voce contro ogni tipo di violenza. E invito fortemente tutte le parti a rinunciare alla violenza, a cercare le vie della pace. Non potete servire la ricomposizione del vostro popolo con mezzi di violenza, anche se pensate di avere ragione. L’unica via è rinunciare alla violenza, ricominciare con il dialogo, con tentativi di trovare insieme la pace, con la nuova attenzione l’uno per l’altro, con la nuova disponibilità ad aprirsi l’uno all’altro. E questo, cara Signora, è il vero messaggio di Gesù: cercate la pace con i mezzi della pace e lasciate la violenza. Noi preghiamo per voi, che tutti i componenti della vostra società sentano questa voce di Gesù e che così ritorni la pace e la comunione.

Il video della risposta:

Profumo di Lavanda - Paolo Brosio

profumo_di_lavanda_paolo_brosio
Titolo: Profumo di Lavanda – Medjugorje La Storia Continua
Editore: Piemme
Data uscita: 09/11/2010

Pagine: 224, rilegato

Lingua: Italiano




In questo secondo libro dalla conversione Paolo Brosio continua a raccontarci la sua esperienza di vita da “nuovo” cristiano. Tra ricadute negli antichi vizi e slanci spirituali. In particolare dedica molto spazio al racconto dei suoi viaggi a Medjugorje, riuscendo con una scrittura semplice e scorrevole a far vivere anche ai lettori tutte le emozioni ed i sentimenti vissuti e provocati da quei pellegrinaggi.
Grande spazio nel libro anche alla diffusione della sua “missione” medj_art_oggi_brosio(o meglio a quella che Paolo sente essere la propria missione) volta a far conoscere a quanta più gente possibile tutte le vicende di cui si trova ad essere testimone, con un particolare slancio verso l’ambiente da cui proviene (quello dello spettacolo) molto spesso lontano dalla fede.
Senza svelare troppo vi accenno al miracolo della lavanda che è richiamato anche nel titolo del libro. Riguarda un caso di guarigione straordinaria in cui Paolo Brosio riconosce l’intervento della Madonna, supportato da una serie di incredibili coincidenze a confermarne l’intervento soprannaturale. Infine il resoconto della prima visita a Medjugorje da parte di un cardinale (il cardinale di Vienna Schoenborn) che Brosio riporta e racconta con passione, sottolineandone l’eccezionalità che ha confermato il forte interesse della Chiesa per questo paesino della Bosnia anche se non ha dato ancora un giudizio definitivo sulle Apparizioni.
Buona lettura.

mercoledì 25 maggio 2011

MESSAGGIO DI MEDJUGORJE - 25 MAGGIO 2011

MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 25 MAGGIO 2011

"Cari figli, la mia preghiera oggi è per tutti voi che cercate la grazia della conversione. Bussate alla porta del mio cuore ma senza speranza e senza preghiera, nel peccato e senza il sacramento della riconciliazione con Dio. Lasciate il peccato e decidetevi figlioli, per la santità. Soltanto così posso aiutarvi, esaudire le vostre preghiere e intercedere davanti all’Altissimo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."


Per approfondimenti visitate la pagina facebook di radio Maria
troverete anche l'audio della veggente Marija Pavlovic che legge
(a Radio Maria) il Messaggio.

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