mercoledì 23 novembre 2011

L'Opinione - Ma non c'era la crisi? 2 - Cittadinanza ai figli degli immigrati?


Siccome hanno deciso che con la nascita del governo Monti la crisi ormai è cosa passata ecco nuove tematiche ad occupare i media italiani. L'ultima è la questione della "Cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia".

Ecco cosa ha dichiarato Napolitano:
"Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare la questione della cittadinanza per i bambini nati in Italia da immigrati stranieri" [...] "Negare loro la cittadinanza è un'autentica follia, un'assurdità. Ai bambini nati in Italia in tal modo non viene riconosciuto un diritto fondamentale". Tale iniziativa, secondo il Capo dello Stato, assicurerebbe inoltre nuove energie alla nostra società. Il "Presidente della Repubblica" ha illustrato la questione durante l'incontro con la federazione delle Chiese evangeliche al Quirinale e ha sottolineato che l'iniziativa sulla cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di "acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata". 


Veniamo ad alcune considerazioni sulla tematica:
  • E' legittimato un governo tecnico a legiferare su di una materia così importante e delicata? Non sarebbe meglio che fosse un esecutivo politico ad occuparsene? Un governo eletto dai cittadini? Secondo noi la risposta è ovvia. NO. non è questione di cui dovrebbe occuparsi un governo "tecnico" nato con la missione specifica di rispondere ad alcune richieste specifiche pervenuteci dai tecnocrati europei.
  • E' realmente una questione importante oggi? E' rilevante questo tema in un paese sul baratro della recessione? Anche qui la risposta è semplice. NO. Non è un tema rilevante, ci sono problemi che vengono prima.

  • Anzi diremo di più, in un momento come questo tirare in ballo siffatte tematiche altro non fa se non disunire (come se già non lo fosse abbastanza) ancora di più la nazione. Un problema che divide senza possibilità di incontro, sembra quasi un modo per deviare l'attenzione mediatica (anche se probabilmente così non è...). NO. E' un tema che divide e non da nessun contributo alla nazione.
Chiara la reazione di Roberto Maroni: "Io non sono d'accordo" [...] "Nessuna critica all'operato del presidente della Repubblica da parte mia, poi non concordo su queste proposte sulla cittadinanza basata sul principio dello ius soli (diritto di territorio contrapposto allo "ius sanguinis" diritto di sangue), ma questo è un altro discorso". 

Anche noi siamo su questa posizione, non deve essere automatico! Deve essere lasciato loro il diritto di scegliere, una volta raggiunta la maggiore età, se diventarlo o meno. Secondo noi sarebbe giusto concederla su richiesta del ragazzo, al compimento dei 18 anni e dopo un esame. In modo che sia libero di decidere se chiedere la cittadinanza italiana o quella del paese di origine, senza forzature. Così da vivere la scelta del proprio paese come una conquista, un'affermazione di amore per il paese in cui si vive e di rispetto per i doveri che la cittadinanza comporta (non solo diritti). 

E non lo diciamo perché razzisti o xenofobi, ma per un senso di giustizia verso chi è italiano ed ha ottenuto tale privilegio ed i diritti associati ad esso, tramite un percorso storico durato secoli e molte vite sacrificate. Non è aumentando il numero degli italiani di nome che si farà l'Italia, ma creando una coscienza italiana comune.  



Cittadinanza, la legge c'è ecco cosa dice:

Oggi la cittadinanza italiana èbasata principalmente sul cosiddetto "ius sanguinis" (diritto di sangue), in base al quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è automaticamente italiano. La materia viene regolata attualmente dalla legge 5 febbraio 1992, n.91.
Prevista in alcuni casi dalla legge anche l'acquizione "iure soli" (diritto di territorio). La cittadinanza italiana può essere concessa "per matrimonio", in presenza di alcuni requisiti. 
Quanto alla residenza, la cittadinanza può essere concessa allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni sul territorio italiano; allo straniero il cui padre o madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini per nascita o nato nel territorio della Repubblica e, in entrambi i casi, vi risiede legalmente da almeno tre anni; allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel territorio italiano da almeno cinque anni successivamente all'adozione; allo straniero che ha prestato servizio, anche all'estero, per almeno cinque anni alle dipendenze dello Stato italiano; al cittadino di uno Stato Ue se risiede legalmente da almeno quattro anni nel territorio italiano; all'apolide o al rifugiato che risiede legalmente da almeno cinque anni. (brano tratto da tgcom).



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Alla prossima.


L'Opinione - Ma non c'era la crisi? - L'Italia fuori dalla tempesta.

Francamente siamo un pò perplessi, la crisi, che sembrava doverci travolgere da un momento all'altro se non si fosse "creato" il governo del salvatore della patria Mario Monti, è praticamente scomparsa. Leggete cosa ha dichiarato ieri Napolitano: 
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato la situazione politica con la nascita del governo Monti. "Non penso che il mare tempestoso in cui fino a ieri ci siamo mossi sia tutto a un tratto diventato una tavola - ha detto il Capo dello Stato - avremo ancora un mare incrinato, mosso". Napolitano crede tuttavia "che ci siano le condizioni per una maggiore obiettività del confronto tra gli schieramenti politici".
Si avete letto bene, la crisi è superata, se non completamente almeno nella sua parte più drammatica! In poche parole secondo questo signore è bastata la nomina di Monti, che ancora non ha fatto nulla di nulla, per farci uscire dal mare in tempesta della crisi. 

Ma come, prima hanno fatto dimettere Berlusconi di corsa, poi ancora più rapidamente hanno detto che non si poteva andare a votare perché sarebbe stata una CATASTROFE e ci hanno imposto tale professor Monti (sconosciuto ai comuni mortali ma non a chi conta) per salvare il salvabile, ed ora, dopo una settimana e mezza dall'insediamento e da nessun provvedimento attuato da superMario "siamo fuori dalla tempesta??"

Tutto questo secondo noi ha dell'incredibile, ma nessuno sembra preoccuparsene, l'importante era eliminare il presidente del consiglio eletto e non tornare a votare, poi tutto sarebbe andato bene.

A questo punto ci starebbe bene un titolo di un film del compianto Massimo Troisi: Non ci resta che piangere.

Alla prossima.

lunedì 21 novembre 2011

La Spagna al voto: Trionfo del Partito Popolare - E l'Italia resta a guardare.

Mentre in Italia siamo alle prese con un governo "tecnico" (cioè non votato dal popolo) perché non si poteva andare a votare altrimenti sarebbe stato un disastro, in Spagna si sono svolte le elezioni. Come era facile prevedere il Partito Popolare di Mariano Rajoy ha ottenuto una schiacciante vittoria. Gli elettori hanno punito il governo uscente socialista di Zapatero ritenendolo responsabile della più grave crisi economica da decenni a questa parte.

Il Partito Popolare, (costituitosi per la fusione di altri partiti di destra negli anni 80, dopo il ritorno della Spagna alla democrazia alla fine della dittatura franchista) ha ottenuto il risultato maggiore di ogni formazione politica in 30 anni, con 186 seggi sui 350 della Camera ed il 44,55% dei voti ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi. I socialisti sono passati invece da 169 seggi a 111 con un umiliante 28,66% dei voti, peggior risultato in 30 anni; 54 seggi sono invece andati ai partiti minori, che hanno raddoppiato la loro presenza.

Certo che ora arriva la parte difficile come ha dichiarato lo stesso Marianno Rajoy: "Siamo davanti a un momento decisivo per la Spagna. Il nuovo governo dovrà gestire la congiuntura più delicata che il Paese abbia conosciuto negli ultimi 30 anni. Abbiamo davanti a noi un compito immenso: non ci saranno miracoli" ... "Voglio ridare agli spagnoli l'orgoglio di esserlo" ha detto Rajoy dal balcone del palazzo alle migliaia di militanti in festa riuniti per strada e che intonavano "Viva Espana". Ma già aver avuto una consultazione popolare su quale guida dare alla Spagna per uscire dalla crisi è un passo avanti, secondo noi.

Resta l'amarezza per la situazione italiana dove hanno voluto impedire al popolo di esprimersi democraticamente attraverso libere elezioni. E non si capisce quale sia il vero motivo per cui non si sia potuti andare al voto anche qui in Italia, nonostante tutte le scuse propinateci da quasi tutti i politici e dalla gran parte della stampa, è ancora incomprensibile! Elezioni che, come dimostra l'esempio spagnolo, non ci avrebbero condotti alla catastrofe bensì al fondamento stesso della democrazia così come è descritta anche nella tanto citata costituzione italiana. 
Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Alla prossima.


venerdì 18 novembre 2011

E' complottismo? Potrebbe essere, ma i dubbi restano ugualmente.

In Parlamento era subito partita la caccia all'autore, a togliere tutti i dubbi è intervenuto il principale sospettato «Sì, sono io» ha confessato Enrico Letta. Lettera indirizzata al neo-premier Mario Monti e «catturata» dai fotografi di Montecitorio.
«Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!».  Firmato Enrico.

Enrico Letta:  "Certo che il biglietto è mio. E mi pare la dimostrazione che in privato diciamo le stesse cose che in pubblico: sostegno pieno, soddisfazione per il miracolo e suggerimenti per la composizione di una squadra di tecnici che funzioni bene con il Parlamento, visto che  la convivenza durerà per un buon anno e mezzo". 


Certo potrebbe riguardare solo la questione dei vice-ministri che interessa tanto al PD ma la lettera lascia aperti altri sospetti, cosa vuole dire "dall'esterno" e cosa si intende per "riservatamente"?. Complottismo? Può essere, ma i dubbi restano, basta una ricerca su google. In ogni caso ognuno la legga come ritiene più opportuno finché potremo farlo.

La teoria di Einstein sempre più in crisi. Neutrini battono ancora la luce!

 Neutrini più veloci della luce per la seconda volta.

I neutrini "più veloci della luce" hanno superato un nuovo test importante: non è la conferma definitiva, ma un passo in avanti significativo. I dati, sono pubblicati dal sito "ArXiv", ed indicano che le particelle elementari sono più veloci della luce di 60 nanosecondi. Le misurazioni (i neutrini sono stati fatti viaggiare dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso - Istituto Nazionale di Fisica) sono state ancora più dettagliate e precise rispetto a quelle eseguite nel settembre del 2011.

mercoledì 16 novembre 2011

Fiorello: buona la prima. Successo del nuovo one man show "il più grande spettacolo dopo il weekend"

Fiorello: buona la prima. Successo del nuovo one man show "il più grande spettacolo dopo il weekend"

E' cominciato il programma più atteso della stagione, lo one-man show di Fiorello "il più grande spettacolo dopo il weekend". Un grande show, che mancava dal 2004, dai tempi di «Stasera pago io Revolution».  

Sembrava sabato sera, ma non lo era, lunedì Rai1 sfidava il Grande Fratello, sempre pericoloso anche se in calo. La rete ammiraglia della televisione di Stato ha vinto la sfida alla grande! Quasi 10 milioni di spettatori per l'artista siciliano (9 milioni 796 mila spettatori e uno share del 39.18%).

Spettacolo frizzante, non un varietà ma uno spettacolo costruito su misura per Fiorello. Un po' emozionato, entra in nello studio5 di Cinecittà, imponente la scenografia. «Allegria!», esordisce (Lo aveva promesso: dopo la morte di Mike, avrebbe cominciato così tutti i suoi show). Si parte inevitabilmente con l'attualità, ironia sulle bandane a mezz'asta ad Arcore per le dimissioni di Berlusconi, una scanzonata presa in giro della cancelliera tedesca "Frau" Merkel (con l'aiuto di una spettacolare Michelle Hunziker fra il pubblico). Scherza con il direttore di Rai1 Mazza (te ne andrai presto). 

E poi grande musica,  Fiorello canta «Tu vo' fa' l' americano» di Carosone sulla musica di Sting «Englishman in New York» e poi via con gli ospiti della serata, Giorgia e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Grande improvvisatore con i «vip» in platea: Luca Giurato, Marta Marzotto, Marco Borriello, e l' attore Alessio Boni. Altri ospiti la modella e attrice Eva Riccobono ed il numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic. Esilarante una parodia di X-Factor con Baldini-Ariso e Fiorello-Morgano alle prese con un provino a Giuliano Sangiorgi. Chiusura aitpica con Giorgia protagonista della sigla finale in cui ha cantato (alla grandissima!) «Se telefonando» ripresa in bianco e nero.

Su Twitter, monopolizzato dai commenti sulla serata Fiorello ha commentato: "Sono contento ma non mi cullo nel successo" e si è detto soprattutto felice "che i complimenti siano arrivati prima dei dati di ascolto". E ha concluso: "Abbiamo fatto il botto!".


Alcuni video della serata tratti da Youtube:


Fiorello si rivolge ai giovani d'oggi! Chiamate i vostri genitori ogni tanto, anche mandare un sms alle mamme, nelle serate fuori casa basterebbe: «Sono vivo, sto bene»:



Fiorello e Baldini protagonisti della parodia di due dei quattro giurati di X Factor.Morgano e Ariso giudicano il giovane talento "incompreso" Giuliano dei Negramaro:è un doppio no!



Fiorello e Novak Djokovic

domenica 13 novembre 2011

13-11 BlogNotes - L'odio che offusca le menti questa la vergogna d'Italia!

Sin dal momento del suo insediamento ha dovuto lottare contro chi ha cercato di delegittimarlo e di mettere in ginocchio l’Italia, questa la premessa da tenere a mente. Ieri sera Silvio Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio, non perché sfiduciato ma perché convinto che questa scelta possa essere d'aiuto all'Italia. Si preoccupa del bene comune, anche a costo di appoggiare un governo tecnico assieme a coloro che persistentemente (leggasi l'imbarazzante discorso di ieri di Franceschini alla camera) lo accusano di ogni nefandezza. Un errore dal nostro punto di vista, pure molto grave per il paese, ma tuttavia mosso dalla volontà di fare il bene dello stato e non quello di una parte. 

Le dimissioni dicevamo, e fuori dai palazzi? Questa è la parte più vergognosa. Centinaia di persone politicizzate, ferocemente indottrinate, colme di odio e rancore, plagiate e bombardate da 17 anni di false accuse ed infamanti calunnie a Berlusconi, erano assiepate fuori dalla Camera e dal Quirinale, in attesa di festeggiare il giorno della “liberazione dopo anni di incubo”. Hanno intonato l’immancabile Bella ciao, accompagnati da un'orchestrina, sotto al Quirinale cantavano l'"Hallelujah" dal "Messiah" di Handel. oltre agli insulti più beceri «Mafioso» «Buffone» «Ladro»  frutto della lettura pervicace di tutto quel giornalettismo militante che ben conosciamo. Fino al criminale lancio di qualche monetina, che richiama alla mente altre tristi fasi della nostra storia.
Quindi sarebbe ora di festeggiare, il despota se n'è andato, l'interesse del Paese passa in secondo piano, l'importante è sputacchiare il Cavaliere. La crisi? Le misure lacrime e sangue? I banchieri al governo? L'Italia commissariata dalle lobbies franco-tedesche? C'è tempo, ora si festeggia. Sull'orlo del precipizio (cit. ilGiornale). Citiamo il tanto vituperato Scilipoti, nel il suo intervento alla Camera ieri sera, quando ha usato un cartello per manifestare la sua disapprovazione nei confronti di Gianfranco Fini: «Vergogna!» ed ha attaccato duramente Mario Monti: «Oggi si sta facendo un colpo di Stato. Da domani saremo commissariati da un personaggio che appartiene alla lobby delle banche ed è stato indicato non certo per salvare l’Italia, ma per garantire un gruppo di mercenari e di delinquenti».
E già che ci siamo ricorderemmo anche una frase del signor Gianfranco Fini:  “Mi dimetto quando si dimette Berlusconi” ... stiamo aspettando da ieri sera.








In chiusura una provocazione per gli amici che ieri sera festeggiavano. Ma siete proprio sicuri che Silvio Berlusconi non possa tornare come ha sempre fatto in questi anni? Magari anche più forte di prima? Dubitate gente, dubitate.

Alla prossima.








venerdì 11 novembre 2011

11-11 BlogNotes - Elezioni o Mario Monti al governo?

il_senatore_vita_mario_montiL’Italia è un paese strano, ormai dovremmo saperlo, ma è sempre difficile non rimanere spiazzati. Con le dimissioni del governo Berlusconi, tanto agognate dalla sinistra dall’inizio della legislatura, in ogni altra democrazia che si rispetti il passo successivo sarebbe quello di andare alle elezioni per ridare voce al popolo. Popolo che dovrebbe essere sovrano (Costituzione: Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.). Invece no. Sia a sinistra che a destra sembra prevalere la volontà di fare qualche cosa di diverso, governo tecnico, governo tecnico-politico, governo delle larghe intese, governo papocchio. Da tempo si fa il nome di Mario Monti, sconosciuto ai più, è diventato all’improvviso il “salvatore della patria”, nominato addirittura senatore a vita dal presidente Napolitano. Investitura che dovrebbe essere concessa, oltre che agli ex-presidenti della repubblica, a personalità che si siano contraddistinte nella vita della nazione per meriti particolari. Quali siano i meriti di Monti è un mistero.
Le domande sono tante e non hanno risposta. Perché un governo Monti? E soprattutto per fare cosa? Quale programma sarebbe attuato dal suo governo? E con quale maggioranza? Senza contare che difficilmente si potrebbe pensare ad un governo a scadenza breve, è certo che in caso di nomina andrebbe fino a fine legislatura per “gli interessi superiori”.
Le posizioni più lineari paiono quelle di Lega e IDV che vogliono le elezioni, perché un qualsiasi altro governo rispetto a quello Berlusconi sarebbe un ribaltamento della volontà popolare, meglio tornare agli elettori e lasciar decidere a loro.
Altro aspetto ma non ultimo è quello dell’appoggio internazionale che sembra avere Monti, sia Sarkozy che Obama sembrano caldeggiare un suo governo. Chiediamoci perché e se veramente l’Italia merita di essere governata dall’esterno (perché così sarebbe) ovverosia dall’Europa (cioè Francia e Germania) con lettere e direttive per difendere interessi che italiani non sono (le banche francesi e tedesche in crisi, etc.). In Spagna Zapatero si è dimesso ed andranno alle elezioni, nessuno urla al rischio di disastri spagnoli come avviene in Italia da certi ambienti: “non si può andare a votare perché sarebbe una catastrofe per l’Italia”. E’ una politica autoreferenziale, che invece di rimettersi alle decisioni degli elettori decide di fare un giro di poltrone (e di anni utili alla pensione), Monti salvatore della patria? Speriamo di non scoprirlo mai e di poter essere artefici del nostro destino nelle urne elettorali.
Andiamo al VOTO! Non truffateci ancora!
Alla prossima.

martedì 8 novembre 2011

Berlusconi si dimetterà dopo la legge di stabilità!

Con 308 voti a favore l'aula della Camera ha approvato il disegno di legge di rendiconto generale dello Stato per il 2010, nessun contrario, un astenuto. I non votanti sono stati 321. C'è la maggioranza semplice ma non quella assoluta. A conclusione della seduta, Berlusconi è rimasto seduto al suo posto a controllare i tabulati del voto di qualche minuto prima. Poi fermandosi a parlare con alcuni deputati Pdl avrebbe detto: ''E' chiaro ed evidente che c'è un problema di numeri, ora serve subito una riflessione per decidere sul da farsi'' (Adnkronos).

Che succede adesso? L'incontro con Umberto Bossi sembrerebbe aver consigliato al premier un passo di lato (anziché indietro) e cioè a favore di un esecutivo guidato da un altro esponente della maggioranza, si fa il nome di Angelino Alfano. In serata c'è stato l'incontro al Quirinale con Napolitano e l'annuncio: ''Risposte a Ue e poi mi dimetto''

Vedremo nelle prossime ore gli sviluppi.

Governo Berlusconi, l'ultimo atto?

Siamo alle ultime giornate del governo di Silvio Berlusconi? Da quanto emerso dal vertice del Pdl a palazzo Grazioli attenderà l'esito del voto sul rendiconto alla Camera per decidere il passo da fare successivamente, se fare un passo indietro o continuare nell'azione di governo. L'intenzione del premier è stata come sempre quella di ascoltare tutti, a partire dalla Lega e dallo stato maggiore del Pdl aspettando di vedere i numeri che raggiungerà oggi il centrodestra a Montecitorio (oggi a Roma e' previsto alla Camera il voto sul Rendiconto). prima di prendere la decisione finale.

Ieri mattina Silvio Berlusconi ha dichiarato "Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento. Domani (oggi, ndr.) si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Ed in serata in collegamento telefonico con l'iniziativa di partito 'Ripartiamo da qui' per il rilancio del Pdl sul territorio, alla Villa Reale di Monza, si dice ''convinto che il voto confermerà la maggioranza per fare quello che ci è stato chiesto dalla Ue e per completare le riforme''. ''Andiamo avanti dobbiamo essere pronti a lottare perché se ci fosse un ribaltone con un governo, non eletto, con la sinistra, si verificherebbe il contrario della democrazia''.

Ma il redde rationem non sarà oggi pomeriggio, quando a Montecitorio si voterà sul rendiconto generale dello Stato (già bocciato dalla Camera nelle settimane scorse) perché vista l'importanza del provvedimento dovrebbe passare. Il futuro del governo potrebbe decidersi tra mercoledì e giovedì, prima con l'intervento di Berlusconi e poi 24 ore dopo con il voto di fiducia. 

una vignetta di Krancic da ilGiornale
Vedremo cosa succederà, sperando che la stella polare di tutti i politici sia il bene dell'Italia e non la cadrega (sedia). Anche se la speranza non sembra molto ben riposta. Serve all'Italia un cambio di governo in un momento così delicato? Veramente è Berlusconi la causa di tutti i mali dell'Italia? Si sembra sciocco ma è quello che molti pensano e che altri vogliono fargli pensare...soprattutto vista l'inconsistenza delle alternative.


Alla prossima.

sabato 5 novembre 2011

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