sabato 31 ottobre 2009

Noemi – sulla mia pelle


Bellissima prova d'esordio per la rivelazione della seconda stagione del talent show di raidue X-Factor. Dopo l’ep pubblicato a ridosso della sua uscita dalla trasmissione (l’omonimo Noemi con la meravigliosa Briciole) che è servito per centrarla meglio come artista e come genere, in questo primo vero album azzecca la strada migliore per lei e la intraprende con entusiasmo ed un’energia straordinari. Una voce particolare, graffiata quando serve eppure potente che da intensità se possibile maggiore agli splendidi testi.


Sulla mia pelle



          1. All'infinito – Canzone da cantare a squarciagola, lasciandosi prendere dalle parole.

          2. L'amore si odia - Entusiasmante esordio accanto ad un “mostro sacro” della musica italiana quale è Fiorella Mannoia. Noemi non sfigura affatto.

          3. Non so amare di più - Ritmo diverso che punta al blues ed alle emozioni

          4. Tutto questo scorre – Concessione ad un pezzo più danzereccio ma non banale nel testo, da ballare con gli amici, un ritornello trascinante “tutto questo scorre e ci porta via”. Da ascoltare con i bassi a palla.

          5. I sentimenti – Canzone a tema sui sentimenti, ripercorre una storia con trasporto emozioni e sensazioni di una vita. Struggente perla della giovane promessa italiana.

          6. Comunque ti penso – Brano che racconta l’amore la sua fine tormentata, le difficoltà di comunicazione, e di comprensione dei propri sentimenti. Contiene un omaggio a De Gregori “non c’è niente da capire”.

          7. Petrolio – Secondo lento dell’album, ha bisogno di più ascolti, rallenta il ritmo ma non lo fa cadere.

          8. L’addio – Traccia che da un senso di liberazione, di libertà, fa allargare le braccia al mondo senza paura e senza timori. Sono qui, sono io, e non ho paura, non più.

          9. Per colpa tua – Torna prepotente l’energia di Noemi, una canzone grintosa e rabbiosa ma dal ritmo coinvolgente, anche nel testo. Alzerete il volume al massimo, soprattutto in macchina.

          10. Sulla mia pelle – Canzone che da il titolo al disco, splendida chiusura di un esordio che ricorderemo a lungo.

          lunedì 26 ottobre 2009

          25 Ottobre 2009


          Messaggio di Medjugorje 25 Ottobre 2009

          "Cari figli, anche oggi vi porto la mia benedizione e vi benedico tutti e vi invito a crescere su questa strada che Dio ha incominciato attraverso di Me per la vostra salvezza. Pregate, digiunate e testimoniate con gioia la vostra fede, figlioli, e il vostro cuore sia sempre riempito di preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

          Per approfondire http://www.radiomaria.it/

          martedì 20 ottobre 2009

          Televisione Digitale Terresre. Arriva!

          Una piccola rivoluzione per il Trentino Alto Adige, dopo Sardegna e Piemonte occidentale la vecchia televisione analogica incomincerà a spegnersi in Trentino il giorno 15 ottobre. Saranno le valli Giudicarie ad aprire il processo di transizione dal sistema televisivo analogico che si concluderà due settimane più tardi, il giorno 27 ottobre, con la città di Trento, la valle dell'Adige, le valli dei Laghi, Cembra, Fiemme, Alta Valsugana e valle di Non. Complessivamente sono 9 le aree che una dopo l'altra vedranno spegnersi la televisione analogica e contemporaneamente accendersi la televisione digitale.

          Cos'è il digitale terrestre? Molto semplicemente la televisione digitale terrestre o DTT dal termine inglese Digital Terrestrial Television è la televisione terrestre (segnale che ci arriva attraverso una normale antenna televisiva senza bisogno di parabole o antenne speciali.) rappresentata in forma digitale.

          Cosa cambia?
          • i principali benefici sono dati dalla possibilità di avere un maggior numero di programmi, infatti ogni canale VHF con canalizzazione a 7 Mhz o UHF con canalizzazione a 8Mhz infatti può contenere fino a 10 programmi una volta che questi siano stati digitalizzati e compressi superando così il limite dell'attuale sistema che non avrebbe permesso l'introduzione di altri canali televisivi (almeno il quintuplo di quelli attuali) ;
          • una maggiore qualità sia di immagini che di suono infatti la trasmissione digitale rispetto a quella analogica è particolarmente robusta ai disturbi quali echi, interferenze, ecc;
          • la possibilità di interazione (molti decoder hanno la possibilità di collegarvi un modem, per probabili sviluppi interattivi futuri) cioè possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi (espressione di preferenze, selezione di prodotti, ecc.) con semplici azioni sul telecomando, invece che con l’effettuazione di telefonate o l’invio di SMS e la possibilità di usare il mezzo televisivo per l’utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad esempio, reti aziendali oppure PC domestico collegato a Internet); ;
          • un minore inquinamento elettromagnetico (meno antenne e con potenze inferiori perché la DTT richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica).

          Di cosa ho bisogno per vederla?

          E' possibile ricevere il digitale terrestre tramite un decoder (o Set Top Box (STB) che può essere già integrato o esterno al televisore, questo consente di ricevere il segnale digitale e di utilizzare le nuove applicazioni associate ai programmi e ai canali televisivi. E' dotato di un telecomando molto semplice, simile a quello che già conosciamo, con l'aggiunta di quattro nuovi tasti colorati che permettono di accedere ai nuovi servizi interattivi.

          Devo cambiare la mia antenna terrestre?

          No, nella maggioranza dei casi, non c'è bisogno di cambiare la tua antenna terrestre. Gli impianti di radioricezione per la televisione digitale terrestre sono identici a quelli usati per la ricezione analogica. Le attuali antenne sono adatte anche alla ricezione digitale. In qualche caso, tuttavia, potrebbe essere richiesto il montaggio di un’antenna supplementare, ad esempio quando non si dispone già di un’antenna nella banda su cui è irradiato il segnale digitale.

          Devo cambiare televisore?

          No, non è necessario cambiare il proprio televisore. Come già detto basta una semplice apparecchiatura di adattamento, detta decoder o set top box o semplicemente box. Per una piena fruizione delle possibilità offerte dalla TV digitale, il box deve essere interattivo. Da alcuni mesi sono presenti sul mercato televisori con sintonizzatore digitale integrato. Una legge dello Stato impone dal prossimo aprile 2009 la vendita in Italia esclusivamente di televisori con sintonizzatore digitale integrato.

          Ma oltre all'eventuale decoder devo spendere ancora soldi?

          Come accade per la televisione analogica, oltre al canone TV non è necessario pagare alcun abbonamento. La TV digitale terrestre, in quanto sostitutiva dell'attuale TV analogica, sarà trasmessa per lo più "in chiaro" e quindi si potrà vedere gratuitamente. A partire dal gennaio 2005 sono stati attivati anche alcuni servizi a pagamento che permettono di vedere particolari eventi per mezzo di una carta prepagata da inserire nel decoder (mediaset premium ad esempiio offre film, telefilm, partite di calcio...a pagamento.

          Queste in sintesi le cose da sapere, spero di essere stato d'aiuto. Alla prossima.

          venerdì 16 ottobre 2009

          Io sono dio


          Io sono Dio è il titolo del nuovo romanzo di Giorgio Faletti edito da Baldini Castoldi Dalai del quale parleremo in questo post. Dopo aver indossato i panni del comico, del cantante e cantautore, il successo più grande Giorgio Faletti lo raggiunge nel 2002 con il romanzo "Io uccido". Un esordio letterario che ha venduto, solo nel nostro paese, più di quattro milioni di copie ed è stato tradotto nelle principali lingue del mondo. Un successo confermato anche dagli altri suoi libri - "Niente di vero tranne gli occhi", "Fuori da un evidente destino" e "Pochi inutili nascondigli" - molto apprezzati da pubblico e critica.


          Recensione: Estremamente lento all'inizio, troppe descrizioni di mille particolari che poco interessano al lettore, perde di ritmo e le prime centocinquanta pagine scorrono lente, lentissime. Ma superato questo primo ostacolo arriviamo al premio, la storia tutto d'un tratto si accende e parte trascinante e con un ritmo incalzante. Non si può fare a meno di farsi coinvolgere dai personaggi e dai loro vissuti. Cresciamo assieme a loro pagina dopo pagina, in una crescente consapevolezza. In ogni caso la storia è ben strutturata e inchioda alla lettura.

          Un breve accenno alla trama (tranquilli non vi dico la fine). L'argomento ripercorre le paure dell'11 settembre partendo da lontano ed esattamente dagli anni a cavallo fra i '60 ed i'70, nel periodo della tragica guerra del Vietnam. L'ambientazione è quella di una New York dei nostri giorni, metropoli moderna con tutte le problematiche della grande città. Qui si svolge una appassionante caccia all'uomo, sempre in lotta contro il tempo.

          Il romanzo sembra segnare un passo in dietro per Faletti, se paragonato al libro d'esordio. In realtà si possono ancora trovare quelle intuizioni che ci hanno fatto amare questo poliedrico artista. Le troviamo però a sprazzi, qua e la, soprattutto nella seconda parte della storia, e questo basta per farmi dare un giudizio positivo dell'opera. Se vi appassionano le storie coinvolgenti e non avete paura di affrontare qualche pagina un pò prolissa per arrivarci, allora è il libro per voi. Buona lettura.

          lunedì 12 ottobre 2009

          Attentato a Milano !!!

          La notizia: Un libico di 34 anni ha fatto esplodere una bomba rudimentale, stamani alle 7.45, davanti alla caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti a Milano. Nell'attentato, l'uomo, Mohamed Game, ha perso gli occhi e una mano, che gli e' stata amputata. Ferito anche un militare lievemente colpito da una scheggia. L'attentatore è regolare in Italia, residente a Milano e con precedenti penali.

          L'intelligence al momento considera l'attentato 'il gesto isolato di una persona che non ha alcun precedente specifico'. Secondo una prima ricostruzione dell'attentato, il libico, cercando di infilarsi tra l'auto di un militare che stava entrando dalla porta carraia della caserma e il muro, è stato affrontato, da lontano, dai militari di guardia che gli hanno spianato contro il fucile mitragliatore. A quel punto, dicendo solo brevi parole in arabo, il libico ha fatto saltare in aria la valigetta in metallo che aveva in una mano.

          L'appunto: Il problema va oltre il fatto che sia o meno l'esito di un'operazione organizzata o l'azione di un singolo. La questione rilevante piuttosto è che l'attentatore era uno di quegli extracomunitari "integrati", sposato, con figli e residente in una casa popolare. Ora, che sia riuscito a procurarsi l'attrezzatura necessaria e che sia riuscito ad arrivare vicino a compiere una strage non si può sottovalutare come follia (è stato detto). Non è un gesto come quello potrebbe essere fatto da un italiano colto da pazzia, o come un attentato mafioso, ora mi spiego. Terribili tutti e due intendiamoci, ma nel primo caso l'uomo non sarebbe stato in se stesso (nessuna spiegazione coerente), nel secondo caso ci sarebbero state dietro motivazioni economiche o di controllo del territorio (ecc.). Mentre qui ci troviamo di fronte ad un caso diverso e qui bene o male chiama in causa quell'islam che è radice stessa del terrorismo di matrice islamica. Non è organizzato? Fa niente, è il messaggio che importa, non vogliono integrarsi, non gliene importa nulla di diventare italiani, vogliono la Sharia anche qui, detto in parole povere "non ci possono vedere" (provate a guardare come ci guardano quando ne incontriamo per strada o da qualsiasi altra parte), questo è il punto e questo episodio ci fa vedere come sia diffuso questo sentimento...via dall'Afghanistan dicono, per potersi dedicare ad altro...fate voi due più due...
          I commenti sull'opportunita' di porre un freno all'immigrazione (soprattutto iislamica) credo che siano piuttosto ovvi. Lo diciamo da tempo, gli esempi degli altri paese dovrebbero insegnare qualcosa, invece no. Allora, continuiamo a dire che non sono tutti cosi' (vero, molti vengono per lavorare, magari anche questo lavorava, molti vengono per scroccare, molti vengono per rubarei...), modifichiamo i criteri per ottenere la cittadinanza, facciamo venire parenti, amici e via di questo passo. Avanti c'e' posto e lavoro per tutti. E chi non la pensa cosi' e' un razzista.
          La costruzione di moschee e la libertà di religione, devono, e non possono che venire subordinate, al riconoscimento e al rispetto di tutte le nostre leggi, e per tutte, intendo proprio tutte. Se iniziamo ad essere rigorosi nel farle applicare, forse non avremmo mai lo stesso l'assoluta certezza di creare uno stato di sicurezza ottimale, ma almeno non ci facciamo trovare con le brache abbassate. Alla prossima.

          sabato 10 ottobre 2009

          She wolf – il ritorno di shakira



          Dopo un'attesa durata quattro anni (l’ultimo disco Oral Fixation vol.2 è datato 2005) finalmente ritroviamo l'artista colombiana alle prese con un nuovo album, intitolato She Wolf (lupa). "Il significato che sta dietro la scelta della lupa è che rappresenta come mi sento io oggi, più a contatto con la mia femminilità", ha raccontato la cantante ad un incontro con i giornalisti a Milano. "Mi sento una donna più libera, padrona della mia vita, che sa quello vuole e si prende la sua libertà". "She Wolf vuole raccontare la situazione che vive la donna, la lotta con le limitazione che la società impone, che spesso ci tiene in una gabbia dorata", ha raccontato ancora la cantante.
          "Una volta mi chiedevano se ero femminista e io dicevo di no, ora penso di aver sbagliato", ha aggiunto, sottolineando che "questo album è scritto da una prospettiva femminile".

          Veniamo al disco, le tracce sono 12

          1. She Wolf - 3:08 (Shakira, John Hill, Sam Endicott)
          2. Did It Again - 3:12 (Shakira, Pharrell Williams)
          3. Long Time - 2:55 (Shakira, Pharrell Williams)
          4. Why Wait - 3:41 (Shakira, Pharrell Williams)
          5. Good Stuff - 3:16 (Shakira, Pharrell Williams)
          6. Men In This Town - 3:34 (Shakira, John Hill, Sam Endicott)
          7. Gypsy - 3:18 (Shakira, Amanda Ghost, Ian Dench, C. Sturken, E. Rogers)
          8. Spy - 3:27 (featuring Wyclef Jean) (Shakira, Wyclef Jean)
          9. Mon Amour - 4:04 (Shakira, Albert Menedez, John Hill, Sam Endicott)
          10. Lo Hecho Está Hecho - 3:12 (Shakira, Jorge Drexler, Pharrell Williams)
          11. Años Luz - 3:41 (Shakira, Jorge Drexler, Pharrell Williams)
          12. Loba - 3:08 (Shakira, Jorge Drexler, John Hill, Sam Endicott)

          Il cd apre con il singolo, già in onda da qualche mese sulle radio e le tv musicali, She wolf, canzone che segna un radicale distacco dalle precedenti performances dell'artista, più aggressiva, alla scoprerta dell'elettronica e della sua fisicità e femminilità. Segue Did it Again, canzone che resta sul tracciato segnato dalla prima traccia, pop ed elettronica. Long Time apre ricordando vagamente i ritmi della Tortura e si apre al ritmo (perdendo un pò in melodia a dire il vero) in un confondersi di danze tribali e danze orientaleggianti. Why wait ci tiene sempre in oriente fra odalische e danzatrici del ventre ma con l'i-phones. Restiamo ancora in un ambiente orientaleggiante con Good Stuff ma con suoni che richiamano pure gli anni80 (o meglio i videogiochi di quegli anni) la canzone però regge bene grazie alla voce di Shakira (la melodia è difficile da identificare). Siamo pienamente negli anni 80 con Men in this town, quasi dance questo pezzo, non lascia fermi, trascina (la sua voce vi stupirà qui). Gypsy ci teletrasporta in sud america in volo sopra le foreste vergini, nel genere cui ci aveva abituati Shakira con i suoi lavori precedenti e forse a lei più congeniale. Spy ripropone un duetto con Wyclef Jean dopo la fortunatissima Hips don't Lie e sposta Shakira su tonalità più black e non sbaglia affatto. Mon amour a dispetto del titolo è un bel rock veloce che esalta le doti canore e ritmiche di Shakira, uno dei pezzi migliori dell'album. Lo hecho està hecho riporta Shakira a cantare nella lingua madre, un pezzo ritmato ma poco melodico (riprende e svolge il discorso iniziato con Good Stuff). Anos Luz ci riporta in oriente fra kasbe e profumi di spezie. Chiude l'album Loba, versione spagnola del singolo d'apertura (She Wolf). Il disco in conclusione è piacevole, forse lascerà un pò incerti i fan della star latinoamericana, ma mostra la sua ricerca di nuove strade e nuove forme espressive, a volte riuscendoci a volte meno. E' certamente un album in cui si è voluta privilegiare la parte ritmica e "danzereccia" su quella melodica. Vista la buona prova rock di mon amour non mi stupirei se quella fosse la nuova strada di Shakira. Una nota al nuovo look, c'è il rischio di scopiazzare la "star" per eccezione (Veronica Ciccone) e sarebbe un peccato visto il talento di Shakira, va bene riscoprire la propria femminilità e la capacità di sedurre e provocare, ma c'è sempre il rischio di andare oltre. Se volete ballare e trascorrere qualche minuto d’evasione è il disco giusto per voi.

          venerdì 9 ottobre 2009

          Opera d'arte o presa in giro?


          Ne hanno parlato tutti i telegiornali, è la contestata "opera d'arte" («Momentary Monument») di Lara Favaretto costata ben 160.000 euro (di cui circa il 60.000 dal comune di Trento e quindi soldi pubblici, soldi nostri!!). Si tratta se non l'avete vista di una una impalcatura, costruita tutt'attorno alla statua di Dante Alighieri, nella piazza omonima di Trento, proprio di fronte alla stazione dei trenni consiste in una "gabbia": una impalcatura, come quelle usate per ristrutturare le facciate di un edificio, che rivestirà la statua, coprendola e celandola alla cittadinanza. La statua si scorge tra sacchi di juta pieni di sabbia e tubi d'acciaio, di cui tanti (se non tutti) cittadini lamentano la bruttezza. Nel frattempo parte della struttura ha ceduto, e si parla ora di sabotaggio, oppure di errori nel calcolare la staticità della stessa.
          L'artista intanto, dopo aver consultato un architetto strutturale, ha deciso di rinforzare la parete a nord, togliendo i sacchi nei punti più deboli e abbassando i ponteggi a 4 metri. Commenta: «Per me l'opera è a posto così ed è straordinaria». Le opposizioni (Lega Nord) in testa protestano: «soldi buttati, un affronto a chi non ha lavoro».
          Fin qui la cronaca, si potrebbe discutere sulla deriva che sta prendendo l'arte moderna e se sia il caso di chiamala ancora arte, ma sarebbe un discorso troppo lungo.
          Si potrebbe poi parlare dei soldi pubblici buttati dalla finestra per realizzare una cosa così orrenda, soprattutto in un periodo di uscita dalla crisi. Ma voglio invece commentare ciò che sono stati in grado di affermare i responsabili della Fondazione Galleria Civica (realizzatori della "cosa"): "Questa città, grazie a questa mostra e anche questa storia dei sacchi, si sta facendo notare. Si vede che ci doveva essere questo per far parlare di Trento! E è proprio a questo che noi soci privati della Galleria abbiamo puntato. E ci siamo riusciti. Di questa città, altrimenti, non si parla mai" - "Che anche questa vicenda, alla fine, ha contribuito a smuovere questa città. A richiamare l'attenzione su Trento"!!
          Quindi se non abbiamo capito male, questi signori ci stanno dicendo di aver speso 160.000 euro per realizzare una cosa (non ho altri termini mi spiace) di dubbio valore ed evidente bruttezza, tra l'altro crollata miseramente su se stessa prima ancora di essere terminata, tutto questo solo per far parlare di Trento?? E se ne vantano? Se ci va bene si mettono a ridere, altrimenti credo che a Trento faccia solo del male far vedere al mondo come si gettino nella spazzatura i soldi dei contribuenti, quando ci sarebbero mille altri modi di spenderli in attività più utili. Ma fatemi il piacere, non scherziamo su, è un insulto a chi paga le tasse ed a chi ha un minimo di buon senso. Povero Dante. Alla prossima.






          giovedì 8 ottobre 2009

          CONSULTA POLITICA. VERGOGNA!!!

          E' la notizia del giorno: La Consulta ha bocciato il 'lodo Alfano' per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal 'lodo' per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il 'lodo' è stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza).

          Senza commentare subito leggiamo un pò di pareri politici: "E' una sentenza che sorprende, e non poco, per l'evocazione dell'art.138 della Costituzione". Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commenta la decisione dei giudici della Consulta. "La Corte Costituzionale - afferma - dice oggi ciò che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire già nel 2004 nell'unico precedente in materia". ''E' incomprensibile - continua il Guardasigilli in una nota - come giudici costituzionali abbiano potuto spendere, nel 2004, pagine su pagine di motivazioni relative alla rinunciabilita' della sospensione processuale, alla sospensione della prescrizione e tanto altro ancora senza fare alcun riferimento alla necessita' di una legge costituzionale. Tale argomento, preliminare e risolutivo, e' inspiegabile che venga evocato quest'oggi''. ''Se questo argomento, che non condividiamo, fosse stato usato a tempo debito, avrebbe evitato al parlamento di essere oggettivamente indotto a utilizzare lo strumento della legge ordinaria e - conclude Alfano - al Capo dello Stato una promulgazione munita di pubbliche motivazioni (nota luglio 2008)''.

          ''Andiamo avanti, non ci piegano''. Umberto Bossi, prima di entrare in una riunione del gruppo della Lega, commenta cosi' la decisione della Consulta sul Lodo Alfano. E parla del suo incontro, concluso poco fa, con Silvio Berlusconi. ''Nemmeno lui vuole le elezioni anticipate - dice - L'ho trovato forte e questo mi ha fatto molto piacere, l'ho trovato deciso a combattere''. ''Se si ferma il federalismo facciamo la guerra'', ha concluso il leader della Lega.

          "E' una sentenza politica, ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto". Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio.

          I giudici della corte Costituzionale, ''contraddicendo la loro precedente decisione in materia, hanno ingannato il Parlamento e scritto una pagina nera nella storia dell'organismo che rappresentano''. E' il commento del sottosegretario Carlo Giovanardi alla sentenza della Consulta sul lodo Alfano. ''Gli scomposti ed offensivi insulti nei confronti del Presidente Berlusconi - prosegue - provenienti da parte dell'opposizione dimostrano quanto siano destabilizzanti, per la democrazia del nostro Paese, decisioni, come queste, assunte a maggioranza dai Giudici della Corte Costituzionale''.

          Un paio di pareri "alternativi" leggere per credere:

          Il lodo Alfano "é incostituzionale. E noi lo abbiamo detto subito, sin da quando ci riunimmo a piazza Navona in migliaia per gridare allo scandalo su questa legge che Berlusconi si è fatto per sistemare i suoi processi. Già allora, ci rivolgemmo al capo dello Stato per pregarlo di non firmare questo scempio di incostituzionalità e immoralità". Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro "Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta - conclude - il presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali". (Spero stesse scherzando, massì)

          La Consulta ha "ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge". Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, "Il supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale - ha detto Franceschini a Montecitorio - ha semplicemente ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Tutti siamo uguali davanti alla legge - ha concluso - anche i potenti". (Inquietante!)

          Altre voci: CICCHITTO - "La Corte cambia linea per colpire Berlusconi con una sentenza che deriva dalla sua politicizzazione"

          "La Corte Costituzionale ha assunto una decisione inattesa e impegnativa, sia perche’ nel nostro sistema costituzionale era gia’ inserito un principio di immunita’, esteso per di piu’ a tutti i parlamentari, sia perche’ con una precedente sentenza la Corte aveva chiesto modifiche al Lodo Schifani, che erano state inserite nel lodo Alfano". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. "Non prevedo conseguenze politiche: il Governo Berlusconi ha il dovere di realizzare il programma adempiendo fino in fondo al mandato elettorale, soprattutto in questa fase delicata per l’economia. Siamo impegnati a far uscire il Paese dalla crisi, ad affrontare le molte emergenze del Paese, dal terremoto in Abruzzo all’alluvione a Messina. Al Presidente Berlusconi va in questo momento la mia solidarieta’ e il mio incoraggiamento a proseguire nell’azione di governo".

          "La Corte, un tempo costituzionale, da oggi non e’ piu’ un organo di garanzia, perche’ smentendo la sua giurisprudenza ha emesso una decisione politica che non privera’ il Paese della guida che gli elettori hanno scelto e costantemente rafforzato di elezione in elezione". Lo ha affermato il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri. "E’ una giornata buia per i valori della legalita’ e che segna il tramonto di una istituzione che ha obbedito a logiche di appartenenza politica e non a valutazioni di costituzionalita’. Il governo andra’ avanti mentre chi ha tradito la propria funzione di garanzia non cancellera’ la volonta’ democratica del popolo italiano".

          Una vergogna questa sentenza, da tutti i punti di vista. Alla prossima

          martedì 6 ottobre 2009

          LEGGE ANTI-BURQUA?

          E’ notizia di oggi, una proposta di legge 'anti-burqa', sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare della Lega Nord.

          Il testo, depositato il 2 ottobre modificherebbe la legge Reale del 1975 (!) in materia di 'tutela dell'ordine pubblico e identificabilità delle personé che prevede il divieto di utilizzare "senza un giustificato motivo" caschi o qualsiasi altro tipo di oggetto o indumento che impedisca il riconoscimento della persona. La proposta della Lega lascia invariate le sanzioni della legge del '75 prevedendo l'arresto da uno a due anni e l'ammenda da mille a duemila euro oltre che la possibilità dell'arresto in flagranza.

          Il capogruppo Roberto Cota e le deputate del Carroccio Manuela Dal Lago e Carolina Lussana in una conferenza stampa, propongono di togliere il "giustificato motivo" fonte, tra l'altro, di contenziosi tra sindaci e prefetti, e inserire tra gli oggetti che non possono essere utilizzati, in quanto impediscono di essere riconosciuti, "gli indumenti indossati in ragione della propria affiliazione religiosa". Leggi il burqa. Cota sottolinea che si tratta "di una legge per fare chiarezza". (fonte Ansa)

          Mi sembra una bellissima proposta, a prescindere dalla religione islamica, è fondamentale rendere obbligatoria la riconoscibilità di chi frequenta luoghi pubblici, è una questione di sicurezza, soprattutto in un periodo storico come questo.

          Ma c’è chi si straccia le vesti purtroppo, Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera è riuscita a dichiarare ''E' una norma incostituzionale che lede la libertà religiosa e sono del tutto strumentali i richiami all'ordine pubblico. La verità è che si vuole colpire gli immigrati islamici nel loro intimo". E’ la solita prospettiva sinistra che non vuole vedere al di la del proprio naso. Se si vuole almeno provare ad aumentare la sicurezza (percepita) è il minimo pretendere che si debba poter riconoscere chiunque giri per strada e non lasciare ad alcuni la possibilità di vagare assolutamente anonimi (il rischio di attentati terroristici non l’ho inventato io). Parlare di islam è fuorviante, non c’entra.

          E questo è confermato da una notizia uscita oggi sulle agenzie, viene dal medio oriente, precisamente dall’ Egitto dove il burqa è stato duramente condannato anche dalla più alta autorità religiosa di tutti i musulmani sunniti, sheik Mohammad Tantawi, Grande Imam dell’Azhar. «Il ni­qàb , il velo che copre il volto, è una tradizione del tutto estra­nea all’Islam – ha detto l’Imam ad una liceale visitando la sua scuola al Cairo in Egitto – Perché lo porti? Non è religione que­sta, e io di religione credo di ca­pirne più di te e dei tuoi genito­ri. Emanerò una direttiva per proibire l’uso di que­sto velo in tutte le scuole di Al Azhar. Allieve e insegnanti non potranno più portarlo».

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          Cosa aggiungere? Vietare a chiunque, di girare per strada o nei luoghi pubblici, senza essere riconoscibile non è una legge contro l'islam ma contro quegli spostati che potrebbero approfittarne per delinquere (diciamo così). Alla prossima. 

          2 0tt0bre 2009

          Messaggio a Mirjana 2 Ottobre 2009

          Cari figli, mentre vi guardo, il cuore mi si stringe dal dolore. Dove andate, figli miei? Siete così immersi nel peccato  che non sapete fermarvi? Vi giustificate col peccato e vivete secondo esso. Inginocchiatevi sotto la croce e guardate Mio Figlio. Lui ha vinto il peccato ed è morto affinché voi, figli miei, viviate. Permettete che vi aiuti perché non moriate, ma viviate con mio Figlio per sempre. Vi ringrazio!

           

          Per approfondire Radio Maria

          lunedì 5 ottobre 2009

          Muse – The resistance


          Ecco uno degli album più attesi dell'anno, il ritorno dei Muse dopo Black Holes and Revelations del 2006; The Resistance.

          La band di Matthew Bellamy si ripresenta con un album ambizioso e coraggioso. Il gruppo va alla ricerca di nuove forme espressive e comunicative senza però perdere mai di vista ne l'obiettivo ne il punto di partenza. Riesce a fondere il rock alternativo del lavoro precendente assieme a musica sinfonica e classica, con un doveroso tributo ai Queen che già negli anni 80 avevano intrapreso questa strada.

          Le tracce sono undici (l'album non è molto lungo purtroppo anche se 54 minuti non sono nemmeno pochi a dir la verità, forse non si vorrebbe mai finissero i loro album), le ultime tre compongono un'unica opera:

          01 - Uprising

          02 - Resistance

          03 - Undisclosed Desires

          04 - United States Of Eurasia (+ Collateral Damage)

          05 - Guiding Light

          06 - Unnatural Selection

          07 - Mk Ultra

          08 - I Belong To You (+ Mon Coeur S'Ouvre A Ta Voix)

          09 - Exogenesis Symphony Part1 (Ouverture)

          10 - Exogenesis Symphony Part2 (Cross-Pollination)

          11 - Exogenesis Symphony Part3 (Redemption)

          Il brano d'apertura è difficile da raccontare, è un bel rock vivace, forse la traccia meno “alternativa” dell'opera, si passa poi ai brani più evocativi, in Resistance siamo sul Nautilus, una base sonora alla Children (Robert Miles) su cui costruire una struttura tipicamente Muse (non saprei come altro definirla) ma vestita di colori nuovi per arrivare quasi alla speranza, ma tornando prima di incontrarla accanto al capitano Nemo.

          La terza traccia è quella più debole secondo me, somiglia alle sonorità delle boyband della fine anni 90 con passaggi di elettronica anni 80 (Depeche Mode su tutti). Ma è United States of Eurasia la chicca, qui esplode in tutto il suo vigore l'omaggio ai Queen, in un brano che lega spettacolarmente atmosfere alla Lorence d'Arabia con melodie composte alla Bohemian Rhapsody e alla Bicycle Race.

          Si passa poi attraverso Guilding Light dove l'approccio alla U2 prende forza nello stile evocativo di Bellamy e soci e si arriva a Unnatural Selection, dove la band ritorna al suo sound originale, ma in una veste stavolta meno cupa e non per questo meno potente nella sua drammaticità, il sound di Black Holes and Revelations resta pure nella settima traccia, probabilmente la canzone più “alla Muse” del disco (ed una delle migliori fra l'altro).

          Con I belong to you si torna alla sperimentazione pura, Bellamy ci fa fare un viaggio in Francia, accompagnati da Jay Kay, come avrete capito l'approccio è funky stavolta, ma il sound resta miracolosamente intatto, si passa attraverso la canzone d'autore francese per tornare poi ai Jamiroquay.

          Capitolo a parte le tre parti dell' Exogenesis Symphony:

          1. L'apertura operistica lascia spazio ad atmosfere evocative di scontri epici ed apocalittici alla Blade Runner;

          2. Qui ci troviamo catapultati negli anni 30, in un locale fra sigari e ballerine col caschetto, la musica trascina improvvisamente in una corsa folle fra le stelle (alla 2001 Odissea nello Spazio) per poi placarsi riposandoci a terra fra nebbia e musica rarefatta.

          3. L'ultima parte ci porta nel '700, assieme ad una famiglia aristocratica mentre fuori dal palazzo c'è la neve...veniamo gettati poi in una grande città moderna, giù in strada tutto scorre, tutti corrono, tutto passa ed evolve in continuazione...ma ci vediamo...riflessi nel vetro della finestra...e di nuovo la neve fuori scende piano.

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