venerdì 27 novembre 2009

27 Novembre Supplica alla Medaglia Miracolosa

Il 27 novembre 1830, nel convento delle Figlie della Carità (rue du Bac 140, Parigi), alle 17.30 del pomeriggio, la Madonna apparve per la seconda volta a Caterina Labouré, 24 anni, novizia. “Era di una bellezza indescrivibile”, dirà poi la ragazza. Ricordando quel 27 novembre nella famiglia vincenziana e in varie parrocchie, ogni 27 del mese, alle 17.30 (ora dell’apparizione) si recita la supplica, chiedendo le tante “grazie non richieste” che la Vergine di rue du Bac desidera elargire all’umanità e a ciascuno di noi.

SUPPLICA ALLA MEDAGLIA



Da recitarsi alle 17 del 27 Novembre, festa della Medaglia, in ogni 27 del mese, ed in ogni urgente necessità.

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unìsono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua 1mmacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. - Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia.



Salve Regina e tre volte “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te”.

La Medaglia Miracolosa


In occasione della Festa della Medaglia Miracolosa che ricorre oggi 27 novembre vi propongo qualche cenno su questa bellissima vicenda.  Di cosa parlo? Un cenno per farvi capire ... il 27 novembre 1830, nel convento delle Figlie della Carità (rue du Bac 140, Parigi), alle 17.30 del pomeriggio, la Madonna apparve per la seconda volta a Caterina Labouré, 24 anni, novizia. “Era di una bellezza indescrivibile”, dirà poi la ragazza. La prima volta che le era apparsa, nella chiesina del convento, Caterina era corsa ai suoi piedi appoggiando le sue mani sulle ginocchia della Vergine: “quello fu il momento più dolce della mia vita”.


LA PRIMA APPARIZIONE


Nella notte del 18 luglio 1830, verso le ore 23,30, Suor Caterina Labouré, Figlia della Carità di S. Vincenzo De Paoli, si sentì sommessamente chiamare dai piedi del letto: "Suor Labouré!... Suor Labouré!...". Si svegliò di soprassalto e vide un bimbo risplendente di luce, il suo angelo custode, che la invitava a recarsi in cappella: "Vieni!, in cappella la Madonna ti aspetta". La novizia non se lo fece ripetere. Si vestì e seguì la sua guida celeste. Nella cappella, la giovane suora fu condotta fino al presbiterio e qui la SS. Vergine non si fece attendere. Un fruscìo di veste di seta ed ecco la Regina del cielo avanzare dalla parte destra e venire a sedersi sulla poltroncina, da cui il direttore, Padre Aladel, soleva tenere le sue istruzioni alle novizie. Col cuore traboccante di gioia, Suor Caterina si gettò in ginocchio, giunse le mani e le posò in grembo alla Vergine Santa. Ebbe così inizio, tra la Mamma Celeste e l'umile suora, un colloquio durato oltre due ore.

IL MESSAGGIO

La Madonna disse a Suor Labouré queste parole: "Figlia mia, i tempi sono molto tristi, gravi sciagure stanno per colpire la Francia, il trono sarà rovesciato, tutto sarà sconvolto da disgrazie di ogni specie. Ma venite ai piedi di questo Altare, qui le grazie saranno sparse su tutti, sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi. Verrà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma Io sarò con voi, abbiate fiducia, Avrete prove evidenti della mia venuta e della protezione di Dio e di S. Vincenzo sulle due Comunità. In altre Comunità ci saranno vittime; vittime ci saranno nel clero di Parigi e lo stesso Arcivescovo morrà. Figlia mia, la Croce sarà disprezzata; per le vie scorrerà il sangue; il mondo intero sarà nell'afflizione". La Vergine aveva previsto ciò che sarebbe accaduto 40 anni più tardi: la Rivoluzione del 1870. Prima di scomparire, come qualcosa che si spegne, la SS. Vergine disse a Suor Caterina: "Ritornerò, figlia mia, perché ho una missione da affidarti!".

LA SECONDA APPARIZIONE

La seconda apparizione ebbe luogo il 27 novembre 1830, sempre nella cappella della Casa Madre delle Figlie della Carità, mentre Suor Caterina faceva la meditazione pomeridiana delle 17,30.




Senza che nessuno se ne accorgesse, l'ormai noto fruscìo di veste di seta la scosse. Con un tuffo al cuore alzò gli occhi e scorse sull'altare maggiore la Madonna. Aveva una veste color bianco-aurora, un manto azzurro, un velo bianco in testa ed era ritta su di una mezza sfera, avvolta da un serpente verdastro. All'altezza del cuore, l'Immacolata reggeva con le mani e stringeva amorosamente un altro piccolo globo dorato, offrendolo a Dio con atteggiamento materno. Una voce disse alla veggente: "Questo globo che vedi rappresenta il mondo intero; in particolare la Francia e ogni singola persona. I raggi sono il simbolo delle grazie che Io spargo sulle persone che me le domandano". Poi le dita della SS. Vergine si riempirono di anelli splendenti, ornati di pietre preziose che irradiavano fasci di luce verso il basso.

LA MEDAGLIA "MIRACOLOSA"

Ad un tratto il piccolo che la Madonna teneva sul cuore scomparve in alto e le sue mani si abbassarono, avvolgendo il mondo che aveva sotto i piedi con raggi luminosi, simbolo delle grazie ottenute per noi. Si formò quindi, attorno alla figura della SS. Vergine, una cornice ovale con le parole della giaculatoria a caratteri d'oro: "O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te!". Poi il quadro sembrò voltarsi. La figura della Madonna scomparve e rifulse al centro una grande M, sormontata da una croce e separati da una sbarra. Sotto la "M" brillarono i Sacri Cuori di Gesù e di Maria e ttorno si stagliarono 12 fulgidissime stelle. La veggente sentì una voce che le diceva: "Fa' coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno benedetta, specialmente al collo, e reciteranno la breve preghiera, godranno di una specialissima protezione della Madre di Dio e riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per chi la porterà con fiducia!". Al termine, la Vergine prese congedo dalla sua figlia prediletta dicendo: "Figlia mia, d'ora innanzi non mi vedrai più, ma sentirai la mia voce nelle tue orazioni".

LA DIFFUSIONE DELLA MEDAGLIA

Suor Caterina, secondo l'ordine della Madonna, riferì ogni cosa al suo direttore spirituale, Padre Aladel, che prudentemente mostrò di non dare importanza alla cosa temendo una illusione. Solo successivamente Aladel, persuaso della santità della sua penitente, decise di rivolgersi all'Arcivescovo di Parigi, Mons. De Quelen, per avere il permesso di procedere alla coniazione della Medaglia. Il permesso venne accordato con entusiasmo ed ebbe modo di sperimentarne l'efficacia con la conversione dell'ex vescovo di Malines, Mons. Pradt che, divenuto scismatico, era in pericolo di morire fuori della Chiesa. Quello fu il primo vero miracolo della Medaglia! La sua diffusione fu davvero prodigiosa, non solo in Francia ma in tutta Europa. Fin dai primi anni furono coniate milioni e milioni di queste medaglie, e le grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria furono così numerose che la Medaglia fu ben presto chiamata "Miracolosa" dal popolo. In realtà la medaglia benedetta, secondo la teologia, non ha nulla di "miracoloso", ma è un sacramentale molto importante che dimostra la devozione della persona per Maria Santissima. sul modello di medaglia che Maria stessa commissionò a Caterina stava scritta l'affermazione che soltanto nel 1854 fu definita come dogma, quella dell'immacolata concezione: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi". Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto. Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall'urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de' Paoli.

giovedì 26 novembre 2009

FERMATA la ru486 !!!

Il Senato ha fermato la procedura per permettere l'ingresso in Italia della Ru486, la cosiddetta "pillola dell'aborto facile". È stata così accolta la mozione presentata dal presidente Antonio Tomassin i(Pdl) che chiedeva lo stop della procedura di commercializzazione della pillola abortiva Ru486 da parte della Commissione Sanità del Senato, in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486.. Il PD ha votato contro (incomprensibilmente).


Il 30 luglio 2009 la RU-486 era stata approvata dall'Agenzia italiana del farmaco con 4 voti favorevoli su 5 ed era quindi entrata a far parte dei farmaci utilizzabili in Italia. Fino ad oggi, quando la commissione del Senato ha approvato il testo del Pdl che domanda al governo di intervenire, bloccare l’Aifa e fermare la messa in vendita della pillola abortiva.

Alcune opinioni dal PdL: obiettivo centrato

"Abbiamo voluto ed ottenuto che sulla pillola Ru486 si facesse chiarezza", dice il presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri, sulla stop della Commissione Sanita' sulla somministrazione della pillola abortiva.
"Troppi erano e sono ancora - ha aggiunto - i dubbi che legano la sua somministrazione alla salute delle donne. L'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sanita' del Sanato, alla quale, in audizioni durate un mese, hanno dato il loro contributo medici, esperti del farmaco e bioetici, si è conclusa con un documento nel quale emergono tutte le perplessità legate all'uso della Ru486 ed alla sua compatibilita' con la legge 194. E' assurdo - ha poi attaccato Gasparri - che le opposizioni, accecate dal pregiudizio politico, invece di accogliere con favore la sospensione della pillola pensino a fare demagogia, infischiandosene del rispetto della normativa vigente ed incuranti degli effetti devastanti che può avere sulle donne. Per noi lo stop - ha concluso - è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute".

Il ministro Sacconi: «È evidente che il processo farmacologico deve essere verificato alla luce della legge italiana sull'interruzione volontaria di gravidanza, e mi sembra giusto che il Governo si pronunci». Lo ha afferma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ribadendo che la pronuncia sarà «sostanzialmente analoga a quella dell'Aifa».

Quella sulla Ru486 è una battaglia che dura da mesi, portata avanti con caparbia dal sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che ha sempre sollevato dubbi sull'effettiva utilità del medicinale, visto che in alcuni casi ha provocato la morte delle madri. Rispetto ai metodi abortivi tradizionali, la Ru486 non rende indispensabile l'ospedalizzazione. Ha però numerose controindicazioni e in alcuni casi, ha provocato la morte delle donne che l'hanno assunta.
 
Il presidente dell'UDC Rocco Buttiglione plaude alla decisione della Commissione Sanita' del Senato in merito alla pillola abortiva RU486: ''Bene ha fatto la Commissione Sanita' di Palazzo Madama - dichiara - ad approvare un documento finale dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 nel quale chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilita' tra la legge 194 e la RU486. Dobbiamo ricordare che in questi temi deve sempre prevalere il principio di precauzione, e che quindi non e' opportuno commercializzare tale strumento almeno finche' non sia tecnicamente accertato che le sue modalita' di impiego non siano incompatibili con l'applicazione della Legge 194. Stavolta diciamo noi 'giu' le mani dalla 194', una legge da applicare di piu' nelle parti in cui tutela la salute della donna''.

25 novembre 2009 Medjugorje

Messaggio di Medjugorje


25 Novembre 2009


"Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l'amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli, siate le mie mani tese, mani d'amore per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede e speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Per approfondire potete provare sul sito di Radio Maria

sabato 21 novembre 2009

Casa d'Arte Futurista Depero

Casa d'Arte Futurista Depero




Oggi vi parlo della Casa d'Arte Futurista Depero (qui a Rovereto in Trentino) che è il primo e unico museo futurista d'Italia, nato da una originalissima visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ‘900.

Non so se lo conosciate, ma ne varrebbe veramente la pena
un artista atipico, con una fantasia ed una capacità creativa
straordinarie, dai quadri, agli arazzi, all'arredamento, alle sculture
passando per i disegni, la scrittura futurista (libri, poesie, pensieri),
e la pubblicità (famosissime le campagne per Campari ), marionette
e teatro...

ecco alcune opere


La Rissa

Fulmine compositore


Come biografia lascio parlare lo stesso Depero tramite la sua SINTESI AUTOBIOGRAFICA:

Nacqui a Fondo (Val di Non) Trentino nel 1892. Altipiano di prati e selve oscure di larici ed abeti. Vallata di castelli e santuari.

Padre nato spazzacamino e vissuto gendarme e carceriere: ciglia e baffi ispidi ed irti, si commoveva per un nonnulla, religioso.

Madre cuoca tutt’occhi e tutto cuore.

Discolo, fui spedito in un collegio tedesco a Merano: mangiavo male e non mi piacevano i tedeschi.

Feci pochi anni di scuole medie Reali (ora Istituto tecnico) a Rovereto, mia citta’ adottiva. Studiai di malavoglia. Disegnavo, dipingevo, modellavo, scolpivo con passione precoce e tumultuosa frenesia di autodidatta.

Incontrai Rosetta a 14 anni; m’infiammai di lei a 18 anni; due anni dopo la rapii a Roma.

Scoppio’ la guerra mondiale; Rosetta guadagnava per tutti e due 1.50 al giorno, io zero soldi e 1000 di vita e d’arte.

Conobbi il vortice futurista e i suoi diavoli creatori. Il motto di Marinetti: "marciare e non marcire" m’innebbrio’.

Fame + Fame + Fame – Fame x Fame – magro-magrissimo.

Rosetta stirava e piangeva. Io tenace, cocciuto, testardo, ostinatissimo; audacissimamente, instancabilmente, cieco e bardato seguivo la via del mio destino.

Marinetti, Diaghileff, Balla, Semenoff, Boccioni, Clavel, Russolo, Azari, Bragaglia, Notari, mi rivelarono, mi incoraggiarono, mi aiutarono, mi difesero, quale sicura promessa.

Feci poca guerra volontario al Col di Lana; riformato iniziai la mia marcia artistica, sempre piu’ celere fino ad oggi.

La mia idea fissa d’oggi e’ quella futurista del 1915

MARCIARE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE OLTRE

ININTEROTTAMENTE



Secondo me è scritta in un modo straordinariamente asciutto e profondo

allo stesso modo purtroppo non ho trovato l'originale da farvi vedere perchè è scritto nel modo tipico del futurismo ma rende bene pure così... alla prossima

mercoledì 18 novembre 2009

Il padrone del mondo

Vi propongo un libro che secondo me vale la pena leggere, non è un "mattone", ma un libro che sottoforma di romanzo, scritto in un modo molto moderno che riprende quasi la sceneggiatura di un film come struttura, ci propone uno dei futuri possibili ... All’inizio del secolo scorso un autore cattolico inglese, Robert Benson, nel suo romanzo Il padrone del mondo aveva previsto il venir meno della fede cristiana non a causa di una cruenta persecuzione Robert Hugh Benson Il Padrone del Mondopubblica ma attraverso l’umanitarismo. Per usare le parole di Benson, la carità sarebbe stata sostituita dalla filantropia e la fede sarebbe stata spodestata dalla cultura. Il Male si cela dietro l'ideologia pacifista e progressista.

 

Robert Hugh Benson, con Il padrone del mondo (1907), ci porta in una realtà nella quale l’uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell’Umanitarismo. L’eliminazione della guerra, l’abolizione dei rumori, la legalizzazione dell’eutanasia, l’adozione di cibi artificiali, l’uso dell’esperanto sono solo alcune tra le caratteristiche che fanno da naturale corollario al nuovo tipo di convivenza civile.
In questo paesaggio si muovono, con estrema ponderatezza, i personaggi di Benson, ricchi di umanità e descritti in modo sapiente: Oliviero Brand, il politico, teorico del nuovo sistema che vede l’uomo unico dio e signore delle cose; Mabel, la deliziosa compagna di Oliviero, che sceglie la dolce morte offerta dalle case dell’eutanasia e che, nel momento estremo, quando l’ultimo soffio di vita fugge dal suo corpo provato dal lungo conflitto esistenziale, vede, capisce e prova, netta la sensazione del misterioso Altro. Giuliano Felsemburgh, l’uomo che costituisce la sintesi più sconcertante dei sentimenti e delle aspirazioni che l’Umanitarismo suscita, l’uomo che contende a Dio il dominio del mondo; Percy Franklin, un prete, combattuto internamente dall’intensa lotta in cui la fede vacilla per poi riconfermarsi più viva e vera.Comunicazioni istantanee in tutto il mondo. Autostrade a quattro corsie.

 

Trasporti aerei e sotterranei. Luce solare artificiale. Eutanasia legalizzata e assistita. Un Parlamento europeo. Attentati a catena, con attentatori kamikaze. Il crollo del colosso russo. La minaccia (sventata) di una guerra mondiale con scontri tra America, Russia e Cina. Un papa di nome Giovanni dopo cinque secoli. La crisi delle religioni, sotto l'avanzare di una nuova religione universale stile New Age. Preti che lasciano il ministero. Laici consacrati che agiscono nel mondo senza divise o distintivi. La minaccia di un "Grande Fratello" destinato a governare su scala mondiale. Tutto questo è descritto nel romanzo.

martedì 10 novembre 2009

Collaborare o contattare ilViandante? Ecco come!




Per opinioni e suggerimenti, critiche oppure se volete collaborare con il viandante o se sentite di avere qualcosa da dire con articoli che desiderate pubblicare potete scrivere alla nostra casella e-mail:

ilviandante@live.com

Le lettere con i contributi più interessanti potranno essere pubblicate sul sito nella sezione Lettere al Viandante.

domenica 8 novembre 2009

Samuele Bersani - Manifesto Abusivo



Finalmente nuovo disco per Samuele Bersani, dopo troppi anni è uscito da poco “Manifesto Abusivo”, 11 nuove tracce per i fan del cantautore romagnolo.
Il disco deve essere ascoltato più volte, le canzoni hanno bisogno di essere digerite, non è un album “ascolta e getta” se mi consentite l’espressione. Le tracce sono fotografie, ritratti di ciò che accade, di ciò che ci circonda, da una prospettiva, quella di Samuele, spesso controcorrente e comunque mai banale.

Ecco le tracce con una mia breve recensione, nel mio piccolo dico la mia, se avete opinioni da aggiungere c'è lo spazio per i commenti.

1.Un periodo pieno di sorprese – Traccia che apre il disco, un sound classico alla Samuele Bersani oserei dire. Affronta il mondo con disincanto, con sorpresa quasi chiedendosi che strada abbia preso dove stia andando…

2.Pesce d’aprile – Canzone dal testo surreale, ma non tanto, basta leggere i giornali o navigare un po’ in rete, segue il discorso cominciato con la prima traccia. Cito un passo che racconta bene il brano “è come vivere in un pesce d’aprile”.

3.Lato proibito – Ognuno di noi ha un lato che non mostra, un angolo da proteggere forse, non brutto, non particolare, ma proprio, da scoprire per scoprirsi.

4.A Bologna – Splendida canzone d’amore dedicata alla città adottiva di Bersani, Bologna, con i suoi pregi e con tutti i suoi difetti cantati però con un profondo sentimento d’affetto che traspare evidente ascoltandola.

5.Anche Robinson Crusoe

6.Ferragosto – Primo singolo estratto dall’album, in radio da quest’estate, già cantato da Sergio Cammariere e incluso nell’album “Sul sentiero” del 2004.
7.Manifesto abusivo – Brano che da il titolo al disco … difficile classificare la canzone e non provo nemmeno. Ad un certo punto canta “non vorrei scambiare questa Terra con altri pianeti”…che dire niente parole, è da ascoltare!

8.Valzer nello spazio – Una favola in poesia

9.Ragno – Brano di e con Angelo Conte (cantante e attore), anche qui c’è poco da dire, ascoltare per capire. C’è una parte in romanesco pure.

10.Fuori dal tuo riparo

11.16:9 – Canzone ritratto di una ragazza incontrata per strada.

Una cosa appare chiara e ve ne accorgerete ascoltando il cd, lo stesso Samuele ha dichiarato in varie interviste di essere stufo dello schema strofa-ritornello-strofa-ritornello e le canzoni del disco rispecchiano questo proposito. Difficili quindi ma hanno solo bisogno di più tempo per arrivare al cuore, con un po’ di pazienza vi conquisteranno. Certo, manca la hit scala-classifiche ma già dopo i primi ascolti non se ne sente proprio il bisogno.

Buon ascolto.

venerdì 6 novembre 2009

Spagna, Zapatero riforma sospesa!!

Madrid, 6 novembre 2009.

Una bella notizia dalla Spanga, o meglio la sospensione di una pessima notizia, nonostante la sentenza contro l’Italia, il governo Zapatero ha deciso di sospendere la legge sulla riforma della libertà religiosa in Spagna.

La riforma in questione avrebbe dovuto abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche. Zapatero non orinerà la rimozione dei crocifissi dalle aule della scuola pubblica "in attesa di un momento politico più propizio", dopo le furibonde polemiche scatenate dall'indecente sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Che dire, le motivazioni sono così così ma il risultato è apprezzabile, almeno per il momento.

Citando fonti vicine al ministero della Giustizia il quotidiano «Publico», vicino ai socialisti, riferisce che il governo ha deciso di "congelare" per ora "in attesa di un momento politico più propizio" la legge di riforma sulla libertà religiosa, che nel progetto iniziale doveva abolire tutti i simboli religiosi nelle strutture pubbliche.

Zapatero, già impegnato in una discussa riforma della legge sull’aborto, potrebbe non voler aprire un nuovo fronte col mondo cattolico.

Nuove reazioni intanto per la clamorosa sentenza di Strasburgo.

"L’Europa del Terzo millennio — attacca il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertonetoglie i crocifissi e lascia le zucche di Halloween. E questa è certamente una perdita". "La nostra reazione — ha detto Bertone — non può che essere di deplorazione" e "ora dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede. La Santa Sede fa e farà i passi che le spettano per stimolare, come ha detto bene la Conferenza episcopale italiana, i cristiani a reagire". Bertone ha espresso apprezzamento per la decisione del governo italiano di presentare ricorso e ha aggiunto: "Spero che anche altri governi lo facciano perché questa è una vicenda che non riguarda solo l’Italia e spazia anche oltre l’Unione europea". Certo è che la Commissione Ue ha chiarito ieri che "il caso ricade interamente nella competenza dei casi membri e non è coperto in alcun modo dalla normativa comunitaria". E’ insomma una questione tra Consiglio d’Europa e stati membri. Ma in molti colgono l’occasione per ribadire che invece l’Europa dovrebbe garantire e tutelare le ragioni della fede.

"La sentenza di Strasburgo — rincara la dose Silvio Berlusconi che domani intende affrontare la questione anche in Consiglio dei ministri — è assolutamente imprevista, imprevedibile e inaccettabile. E’ una delle decisioni che ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa". "GIÀ IN sede di formazione della nuova Costituzione europea — ha ricordato Berlusconi — mi ero battuto per il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell’Europa (altro scandalo questo!! ndr.). I Paesi estremamente laici come la Francia si erano opposti e non eravamo riusciti a convincerli. Oggi si è fatto un ulteriore passo in avanti, negando che l’Europa abbia radici cristiane. Questo non è accettabile da noi italiani, Paese nel quale tutti non possiamo non dirci cristiani".

Quanto a Umberto Bossi, liquida la sentenza con una battuta tranchant: "E’ una stronzata".


Seguremo gli sviluppi della vicenda. Alla prossima.


giovedì 5 novembre 2009

2 novembre 2009 Medjugorje

Messaggio a Mirjana 2 Novembre 2009


"Cari figli! Anche oggi sono in mezzo a voi per mostrarvi la strada che vi aiuterà a conoscere l’amore di Dio, l’amore di Dio che ha permesso che Lo chiamiate e lo sentiate Padre. Chiedo a voi di guardare sinceramente nei vostri cuori e vedere quanto voi Lo amate. Lui è l’ultimo ad essere amato? Circondati dai beni, quante volte Lo avete tradito, rinnegato, dimenticato. Figli miei, non ingannatevi con i beni terreni. Pensate all’anima, perché essa è più importante del corpo, purificatela. Invocate il Padre, Lui vi aspetta, tornate a Lui. Io sono con voi perché Lui nella sua grazia mi manda. Vi ringrazio".





Per aoorifondimenti o commenti al messaggio visitate http://www.radiomaria.it/

martedì 3 novembre 2009

Crocifisso nelle scuole. No vergnognoso dalla corte europea!

Senza lasciarci prendere la mano da giudizi affrettati cerchiamo di comprendere la questione. Il ricorso a Strasburgo era stato presentato nel 2006 da Solie Lautsi, moglie finlandese di un cittadino italiano e madre di due bambini di rispettivamente 11 e 13 anni, che nel 2001-2002 frequentavano l'Istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre. Con quale motivazione? Secondo la donna, l'esposizione del crocifisso sul muro e' contraria ai principi del secolarismo cui voleva fossero educati i suoi figli!!

Da qui la volontà della signora di veder legittimate giuridicamente le proprie pretese, il percorso è lungo. Sinteticamente: nel luglio del 2002, si e' rivolta al Tar del Veneto, che nel gennaio del 2004 ha consentito che il ricorso presentato dalla donna venisse inviato alla Corte Costituzionale, i cui giudici hanno stabilito di non avere la giurisdizione sul caso. Il fascicolo e' quindi tornato al Tribunale amministrativo regionale (Tar), che nel 2005 non ha accolto il ricorso della Lautsi, sostenendo (senza possibilità di smentita a mio parere) che il crocifisso e' il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identita' del Paese, ed e' il simbolo dei principi di eguaglianza, liberta' e tolleranza e del secolarismo dello Stato. Nel febbraio del 2006, il Consiglio di Stato ha confermato questa posizione. Ma la donna non ne ha avuto abbastanza ed ha insistito rivolgendosi alla Corte Europea di Strasburgo.


Veniamo ora alla notizia di oggi, ovvero la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, fate attenzione perchè ha dell'incredibile: la Corte europea dei diritti dell'uomo (!) con sede a Strasburgo, esaminando il ricorso presentato dalla signora Soile Lautsi, di Abano Teme, ha stabilito che l'esposizione del crocifisso in classe, pardon è meglio che ve la proponga per punti in modo da renderla ancora più chiara mella sua assurdità:

  • "e' contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla liberta' di religione"

  • "La presenza del crocifisso, che e' impossibile non notare nelle aule scolastische - si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo - potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le eta' come un simbolo religioso (che paura!), che avvertirebbero cosi' di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione (vade retro!)".

  • Tutto questo, proseguono, "potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose, o che sono atei (e la maggioranza non conta?)".

  • Ancora, la Corte "non e' in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che puo' essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che e' essenziale per la conservazione di una 'societa' democratica' cosi' come e' stata concepita dalla Convenzione (europea dei diritti umani, ndr), un pluralismo che e' riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana (se non lo capiscono che vadano ad istruirsi no fare sentenze ignobili come questa!!!)".

  • "L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorita' pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformita' con le proprie convinzioni - concludono i giudici della Corte europea dei diritti umani - e il diritto dei bambini di credere o non credere (fra un po' vieteranno i campanili pure, ma per piacere!!).


Quindi, stringendo la Corte, all'unanimita' (vi rendete conto??), ha stabilito che c'e' stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1 insieme all'articolo 9 della Convenzione".


Veniamo a qualche commento:


Vaticano. ''Dobbiamo ancora valutare bene la cosa, dobbiamo almeno leggere la sentenza'' spiega il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Lombardo.

Monsignor Antonio Maria Veglio (presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti): "Questa sentenza mi da' fastidio, perche' cerca di imporre che si tolga il crocefisso dalle scuole. Di questo passo non so dove andremo a finire”.

Più articolata l'opinione espressa dalla Cei (conferenza episcopale italiana) in una nota: "suscita amarezza e non poche perplessità … fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non e' solo simbolo religioso ma anche segno culturale … Non si tiene conto del fatto che, in realta' - si legge ancora nel testo - nell'esperienza italiana l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici e' in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come 'parte del patrimonio storico del popolo italiano', ribadito dal Concordato del 1984' … In tal modo - conclude il comunicato - si rischia di separare artificiosamente l'identita' nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre 'non e' certo espressione di laicita', come ha detto il Papa, ma sua degenerazione in laicismo, l'ostilita' a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche''.


Mons. Vincenzo Paglia, responsabile della commissione Cei per il dialogo interreligioso: “Il crocifisso rappresenta una dimensione anche di peso culturale ed educativo che è davvero irresponsabile voler cancellare". “A me pare - ha aggiunto mons. Paglia a proposito della sentenza - che parta da un presupposto di una debolezza umanistica oltre che religiosa del tutto evidente: perché la laicità - ha spiegato - non è l'assenza di simboli religiosi ma la capacità di accoglierli e di sostenerli di fronte al vuoto etico e morale che spesso noi vediamo anche nei nostri ragazzi". "Pensare di venire in loro aiuto facendo tabula rasa di tutto - ha proseguito - mi pare davvero miope anche perché presuppone una concezione di cultura che è libera solo nella misura in cui non ha nulla o ha solo quello che rimane sradicando da ogni storia, tradizione, patrimonio". Monsignor Paglia ha ricordato che i luoghi pubblici italiani sono stracolmi di crocefissi: "non credo - ha osservato - che ci sia nessuno che pretenda di distruggere i simboli religiosi nelle strade e nelle piazze italiane perché levano la libertà di religione" (si spera almeno!!).



Fortunatamente sembra ferma la posizione del Governo italianoIl governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, sul crocifisso nelle aule scolastiche”. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Assieme al giudice Nicola Lettieri, che difende l’Italia davanti alla Corte di Strasburgo. Il ministro ha poi affermato che “La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione” … “La storia d’Italia – ha aggiunto – passa anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella una parte di noi stessi. Nel nostro Paese nessuno vuole imporre la religione cattolica, e tantomeno la si vuole imporre attraverso la presenza del crocifisso. È altrettanto vero che nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità. La nostra Costituzione inoltre riconosce, giustamente, un valore particolare alla religione cattolica”... “Non vorrei che alcune norme a cui si rifanno i giudici della Corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale. Non è eliminando le tradizioni dei singoli paesi che si costruisce un’Europa unita, bisogna anzi valorizzare la storia delle nazioni che la compongono. Per questi motivi, secondo me il crocifisso rappresenta l’Italia e difenderne la presenza nelle scuole significa difendere la nostra tradizione”.



Duro anche il ministro dell'agricoltura Luca Zaia: "In attesa di conoscere le motivazioni attraverso le quali la Corte di Strasburgo ha deciso che i crocifissi offenderebbero la sensibilità dei non cristiani, non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica. Chi offende i sentimenti dei popoli europei nati dal cristianesimo è senza dubbio la Corte di Strasburgo. Senza identità non ci sono popoli, e senza cristianesimo non ci sarebbe l'Europa. Che destino paradossale: proprio coloro che dovrebbero tutelare il senso comune si danno da fare per scardinare la nostra civiltà. Si vergognino!".


Così Gabriella Carlucci, vice Presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia: ''Trovo assurda e gravissima la sentenza della Corte di Strasburgo contro la presenza del crocefisso nelle scuole italiane. Gia' il Tar ed il Consiglio di Stato si erano pronunciati sulla vicenda rigettando le richieste della cittadina finlandese e dichiarando che: 'il crocifisso e' il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identita' del Paese, ed e' il simbolo dei principi di eguaglianza, liberta' e tolleranza e del secolarismo dello Stato.' Un pronunciamento ineccepibile che viene completamente sovvertito dalla Corte europea''. ... ''Ancora una volta un organismo europeo, entra a gamba tesa nelle questioni interne del nostro Paese, calpestando valori e principi su cui si fondano la nostra societa', la nostra cultura, la nostra identita'. Lo Stato italiano deve opporsi in giudizio a questo pericolosissimo precedente''.


Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Legislativa ha commentato: ''La Corte europea dei diritti dell'uomo, con questa sentenza, ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso, i crocifissi da noi resteranno sulle pareti delle nostre scuole, dove sono sempre stati, cosi' come continueremo ad avere i presepi o a festeggiare il Natale. Perche' siamo orgogliosi di questi nostri simboli e del loro significato e perche' fanno parte di ognuno di noi''.


Franco Frattini: "La decisione della Corte di Strasburgo ha dato un colpo mortale all'Europa dei valori e dei diritti'' e ''il governo farà ricorso''. Lo presenterà il giudice Nicola Lettieri, rappresentante del governo italiano presso la Corte Europea, che nelle prossime settimane sottoporrà il ricorso a un mini-tribunale di 5 giudici, i quali decideranno l'ammissibilità alla Grande Chambre. Nel ricorso, spiega Lettieri, "sottolineeremo che noi non siamo uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall'articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative".


La sentenza, dichiara Fabrizio Cicchitto (Pdl), "suscita anche in chi è laico fortissime perplessità" e "l'Europa non può andare dietro ai fanatici e, per soddisfarli, annullare uno dei punti di riferimento che nel loro complesso costituiscono la nostra identità". Per Gianfranco Fini, anche se per un giudizio completo bisognerà attendere le motivazioni della sentenza europea, si augura che "non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana''. Renato Schifani, da parte sua, ha espresso grande "amarezza".


"C'è un seme anticattolico che germoglia in Europa e nel nostro Paese", dice il ministro Gianfranco Rotondi.


Voci contro la decisione della corte europea anche dall'opposizione.


Pierferdinando Casini al tg2: "La scelta della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea"... "Comunque, nessun crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa, né la crescita e la libera professione delle fedi religiose. Quel simbolo - conclude - è un patrimonio civile di tutti gli italiani, perché è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e anche dell'Europa".

Durissimo, anche, il giudizio del presidente dell’Udc Rocco Buttiglione. Quella della Corte Europea, a suo giudizio, è una “sentenza aberrante e da respingere con fermezza. L’Italia ha una sua cultura, una sua tradizione e una sua storia. Chi viene fra noi deve comprendere ed accettare questa cultura e questa storia. La stessa cosa vale per le altre nazioni d’Europa”. Per l’esponente Udc “dietro questo pronunciamento della Corte di Strasburgo c’è una visione contrattualistica della società che non ha storia, cultura e tradizioni; è semplicemente il risultato del convivere sul territorio di individui profondamente estranei l’uno all’altro. Non solo si viola il diritto della maggioranza ad esprimere la propria identità culturale, ma non si creano nemmeno le condizioni per una vera integrazione. Non si integra nel nulla ed in uno spazio vuoto di valori. Adesso, quando la Corte ci spiegherà che privilegiare lo studio della storia romana su quella dell’impero del Benin è discriminatorio rispetto agli studenti africani?” … “Sentenze come queste – conclude – screditano gravemente la costruzione europea agli occhi dei cittadini e mettono materiale propagandistico nelle mani di tutte le forze antieuropee”.



D'accordo ma prudente anche il neosegretario del PD Pier Luigi Bersani "Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto. Io penso che un'antica tradizione come il crocefisso non può essere offensiva per nessuno".


Vedremo come si svilupperà questa vicenda e ne riparleremo, nel frattempo se volete dire la vostra potete commentare qui sotto.

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