sabato 13 ottobre 2012

Blognotes /4 - La legge nella notte.

La settimana appena passata, nel cuore della notte il governo ha approvato la legge di stabilità. Quasi gioiosa la conferenza stampa perché foriera di buone notizie. Quali e quante? Eccole: La prima buona notizia della settimana è che l'iva non verrà aumentata di due punti, ma solo di uno (sic). E la seconda? Certo c'è una seconda buona notizia ancora più bella della prima. Il taglio delle tasse: diminuirà l'Irpef sui redditi bassi (dal 23% al 22% per le fasce di reddito più basse e dal 27% al 26% per i redditi dai 15 ai 28mila euro) cosa buona anche perché spostare l’imposizione tributaria dalle persone alle cose modernizza e rende efficiente il sistema fiscale.


E' veramente una buona notizia? Ovviamente no. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, ci aiuta a capire perché: «Complessivamente, gli italiani ci rimetteranno un miliardo e mezzo di euro». Vediamo le stime. Secondo i calcoli del governo, la riduzione dell’Irpef per le due aliquote complessivamente vale 5 miliardi. Tuttavia, secondo una stima della Cgia, l’aumento dell’esborso per i cittadini derivante dall’aumento dell’Iva consisterà complessivamente 6,5 miliardi di euro ai cittadini. La differenza consiste in 1,5 miliardi di euro.

Questo, in sostanza, è quanto, complessivamente ci rimetteranno i contribuenti, ricchi o poveri che siano. Anzi «c’è una fascia di cittadini che, ci rimetterà più delle altre» (spiega ancora Bortolussi). «Si tratta di coloro che, a fronte di un reddito inferiore agli 8mila euro, non sono soggetti al pagamento dell’Irpef. E che quindi non beneficeranno neppure delle relative detrazioni. Contestualmente, tuttavia, saranno penalizzati dall’aumento dell’Iva. Si trovano in questa situazione tutti i pensionati con la pensione minima, moltissimi lavoratori in cassa integrazione, con contratti part time, o parasubordinati. Per non parlare di coloro che, in ragione del proprio carico familiare, rientrano, di fatto, in queste categorie: si tratta, in tutto, di 8-10 milioni di persone».

Durissimi i commenti derivati dalla manovra notturna:

  • Consumatori: "La riduzione di un punto dell’Irpef e dall’altra parte l’aumento dell’Iva è una presa in giro dei consumatori ai quali il Governo, fino a ieri, aveva promesso che avrebbe fatto di tutto, fino all’ultimo, per scongiurare questo aumento, visto il crollo dei consumi". 
  • Codacons: "Diventa ancora più una beffa ed un tradimento l’aumento di un punto dell’Iva a fronte della riduzione dell’Irpef, che dimostra come le risorse per non aumentare l’Iva evidentemente ci sono".  
  • Confersercenti: "Lo scambio tra taglio delle aliquote Irpef e aumento dell’aliquota Iva non è un favore alle famiglie. Anzi, è un’altra inaccettabile mazzatà da circa 1,5 miliardi di euro mascherata da taglio della pressione fiscale. Se, da un lato, le famiglie potrebbero beneficiare in media di circa 200 euro dal taglio Irpef dall’altro, a parità di consumi, dovranno sborsarne circa 264 in più in virtù dell’aumento Iva". 
  • Confindustria: "Quello irpef-iva è uno scambio ineguale che si trasformerà in una  perdita per quegli strati sociali più poveri che già ora sono esenti dall’Irpef, per loro la prospettiva è una sola, ovvero pagare per intero l’aumento dell’Iva"

Ma i mass media ne parlano? I giornalisti gridano allo scandalo dell'ennesima mazzata sui cittadini? No, perché nel frattempo è uscita la notizia dell'arresto di Zambetti, assessore alla casa per la giunta Formigoni in regione Lombardia. Il nemico sono le regioni, le autonomie sprecone, di questo parlano i media, di questo si indigna la gente. Intanto, di notte, i professori non aumentano l'iva che di un punto solo. Grazie.

Alla prossima.

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