martedì 20 novembre 2012

Radio FM addio, al via in Trentino il passaggio al sistema DAB.

Tra poche settimane anche l'Italia, dopo che gran parte dell'Europa ha già avviato il passaggio al nuovo sistema, approderà ad un importante traguardo: la radio digitale.

Dopo diverse sperimentazioni, il Trentino sarà infatti la prima area digitale radiofonica italiana, dove si potrà ascoltare la radio con il nuovo sistema DAB. Invece che attraverso la ormai classica "modulazione di frequenza" (la classica FM - Modulazione di Frequenza - con la quale ascoltiamo quotidianamente le nostre emittenti preferite) la radio si ascolterà quindi attraverso il Dab, il digital audio broadcast (un sistema per la trasmissione di segnali radiofonici in codifica digitale analogo del DVB, digital video broadcast che abbiamo per i televisori).

Oltretutto, la trasmissione digitale consente di mandare ai ricevitori altri dati, testi e immagini, trasformandola in una "visual radio" che, soprattutto per le informazioni sul traffico, può essere uno strumento particolarmente utile in auto.

In Trentino, pertanto, la radio trasforma il proprio segnale in bit, quello delle emittenti del Club Dab e quello di due consorzi con tutte le principali emittenti locali, ricevibili con nuovi apparecchi.

Proviamo quindi a sintetizzare il tutto e trovare quali siano gli aspetti positivi e quelli negativi del nuovo sistema di radio diffusione.

Elementi positivi:

  • una maggiore resistenza del segnale alle interferenze; 
  • frequenza stabile che non cambia con il movimento (in auto quindi non dovremo più continuamente cambiare frequenza per continuare ad ascoltare una particolare stazione radio);
  • una quantità più elevata di dati trasportabili;  
Una radio DAB
  • qualità audio più raffinata (vicina a quella dei lettori cd);  
  • incremento del numero di stazioni totali sostenibili dal sistema; 
  • possibilità di veicolare insieme all'audio anche altre informazioni come testi o immagini da affiancare alla programmazione: meteo, fotografie, ma soprattutto aggiornamenti sul traffico e la viabilità;
  • diffusione del segnale con una spesa infinitamente minore (le frequenza analogiche, ricordiamo, costano parecchi centinaia di migliaia di euro...). 

Elementi negativi:

    Una radiolina da rottamare
  • la tecnologia di trasmissione e la disponibilità del sistema DAB non sono compatibili con i ricevitori attuali (tutte le radio, le radiosveglie, le radioline portatili, i sistemi hi-fi, i walkmen, le autoradio saranno da buttare!); 
  • per ascoltare la radio in digitale sono necessari nuovi apparecchi;
  • rischio che il segnale sia come quello del digitale terrestre ovverosia davvero pessimo, sensibile agli spostamenti di aria che bastano a non far vedere più un canale, per non parlare della pioggia.


il Club DAB
"Finalmente il digitale radiofonico dopo l'Europa arriva definitivamente in Italia grazie all'impegno di un gruppo di importanti editori radiofonici privati nazionali", ha detto Fabrizio Guidi, presidente del Club Dab Italia (le radio italiane che si sono attivate per formare il Club Dab Italia sono Radio DeeJay, Radio Capital, M2o, R101, Rds, Radio 24, Radio Radicale e Radio Maria).

Linus, direttore di RadioDeejay: “Il fatto che questo "futuro digitale" cominci solo ora la dice lunga su quanto la radio venga considerata il parente povero del mondo della comunicazione la gente sovrappone l'immagine dell'apparecchio al prodotto, che invece è impalpabile e può essere infilato in qualsiasi terminale. La radio la puoi miniaturizzare e inserire nel cellulare o in un tablet, in un computer o in una tv, per cui sopravviverà di certo. Si trasformerà ancora, diventerà modernissima e digitale, sopravviverà a noi e anche ai nostri nipoti...


Un' autoradio da rottamare
Considerazione finale:

La copertura del segnale DAB in Italia

Prima una premessa, il DAB esiste dal 1990 (quando in Italia si cercò di far partire, seppur in via sperimentale, le trasmissioni radio senza disturbi e il qualità CD) e non è mai decollato per svariati motivi fra i quali la mancanza di interesse.

E poi una domanda: "per quale motivo dovrebbe decollare oggi in Trentino?" Non si sa! Infatti un piano per trasformare il Trentino in un’area “solo digitale” non c'è e non esiste nemmeno un decreto governativo (come per il DVB) che spinga verso una transizione alla radio digitale. Aggiungiamo che non esistono neppure in commercio molti dispositivi compatibili e che quasi nessuna autovettura (neppure quelle più recenti) ha a bordo un ricevitore DAB e la risposta viene da se.



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