sabato 8 settembre 2012

Verso uno stato di polizia? Libertà civili sempre più in pericolo. Stop ai contanti in programma!


Questa volta siamo all'assurdo. Con l'ultima uscita del ministro Corrado Passera il governo toglie un altro lembo di una maschera sempre più piccola. Che fossimo in uno stato di polizia ne avevamo avuto sentore in questi ultimi mesi per le misure fiscali e repressi­ve adottate da un governo di incoscienti che vivo­no fuori dalla realtà, ma ora abbiamo praticamente la certezza che quello sia l'obiettivo finale. La questione è semplice, vogliono eliminare i contanti, i "soldi di carta" a favore dei pagamenti elettronici (cioè attraverso le banche).

Una bozza del decreto sulla crescita all'esame del governo infatti prevede che tutti si dotino di dispositivi per accettare pagamenti elettronici (carta di credito, prepagate o bancomat) per importi superiori a 50 euro (SI CINQUANTA EURO avete letto bene!!). Ma solo all'inizio perché poi la soglia dovrebbe ulteriormente scendere.

Si parla di un assurdo, già la soglia dei mille euro attuali (oltre i quali non si possono più effettuare pagamenti in contanti) è inaccettabile, abbassarla è assurdo oltreché controproducente. Va bene che qui non si parla ancora di obbligo di pagamento, ma solo di obbligo per i professionisti di accettare pagamenti "elettronici" ma il passo è così breve che non ci facciamo trarre in inganno dalle sottigliezze dei banchieri al governo. I motivi per cui tale provvedimento è inaccettabile sono talmente numerosi che elencarli tutti servirebbero dei libri, ne accenniamo alcuni: innanzitutto un rallentamento dei consumi, (chi non starebbe più attento ad ogni spesa da sostenere se sapesse di essere controllato?); difficoltà per le persone anziane che avrebbero un uleriore obbligo ad avere conti correnti; non sottovalutiamo la pericolosità delle carte elettroniche, così facilmente clonabili; e poi i costi e tasse ulteriori sui propri soldi (commissioni e imposte sui conti), senza contare che non saremmo più liberi di usare i nostri soldi (frutto del nostro lavoro) come, dove e perché vogliamo, senza che nessuno lo sappia! E' un diritto di ognuno poter usufruire del proprio denaro liberamente senza che lo stato lo ritenga un ladro. Se lavoro e guadagno del denaro voler avere la libertà di spenderlo nella modalità che ognuno ritiene più opportuna è sacrosanto, se non mi fido delle banche voglio poterne fare a meno, se non mi fido del bancomat voglio poterne fare a meno, se voglio comprare qualcosa senza che nessuno lo sappia voglio poterlo fare senza necessariamente essere sospettato di chissà quale ladrocinio!

Alcune voci fortunatamente si sono levate contro questa proposta che non sarebbe nemmeno lecito pensare:

Durissima la Confcommercio.  «Non servono obblighi universali, ma riduzione di costi e commissioni». L'associazione dei commercianti ha sottolineato «che la modernizzazione del sistema dei pagamenti è un aspetto rilevante della modernizzazione del sistema-Paese». «Il perseguimento di questo obiettivo non può però significare introduzione, con tempi stringenti, di obblighi universali di accettazione degli strumenti di moneta elettronica. E ciò tanto più in assenza di chiare scelte ed impegni in materia di riduzione delle commissioni che gravano sugli esercenti e che maggiormente incidono sulle transazioni di importo contenuto».

Per il Codacons sarebbe sarebbe «l'ennesimo inutile regalo alle banche.Finirebbe per arricchire le casse degli istituti di credito a danno degli utenti», ha detto il presidente Carlo Rienzi, «Per poter infatti pagare con moneta elettronica, chi non possiede un bancomat sarebbe costretto ad aprire un conto in banca, con tutte le spese e i balzelli connessi. Per l'associazione dei consumatori «un simile provvedimento danneggerebbe i pensionati e gli anziani, molti dei quali non dispongono di un bancomat e avrebbero serie difficoltà nell'effettuare pagamenti elettronici, concretizzando una vessazione nei confronti dei cittadini meno abbienti».

Netta l'opposizione della Lega Nord che ha già denunciato la creazione di un vero e proprio «Stato di polizia fiscale». A sostenerlo è stato  il vicecapogruppo del Carroccio Maurizio Fugatti. «Il governo Monti vuole obbligare i cittadini a possedere un bancomat per arrivare a controllarne ogni minimo pagamento facendo così un altro grande favore alle banche che da questa norma sono ovviamente avvantaggiate».

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