martedì 18 settembre 2012

A che punto è il teatrino della politica? Facciamoci sentire.


Lasciamo per un momento i gravi fatti in atto nei paesi mussulmani per dare un'occhiata a ciò che accade in Italia, più precisamente nel teatrino della politica. Non è un argomento appassionante, ma del resto da quello che accade in questo ambito dipende gran parte del nostro futuro, checché ne dicano i tifosi dell'antipolitica.

Al centro del dibattito non troviamo i temi che più preoccupano gli italiani, la crisi, la gravosità del fisco su imprese e famiglie, niente altro che beghe e dibattiti più o meno sterili ma tutti interni ai vari partiti e movimenti.

Nel centrosinistra si parla solo delle primarie. Qui l'ambizioso ed arrembante Matteo Renzi, già sindaco di Firenze affronta a viso aperto i vecchi arnesi del suo partito (l'antico ed usurato comunista Pierluigi Bersani) e della sua coalizione (il meno antico ma ancor più comunista Vendola) nella lotta per la leadership del centrosinistra alle prossime elezioni.

Nel centrodestra tutto ruota invece attorno alla ridiscesa o meno in campo di Silvio Berlusconi (nel frattempo assolto in vari processi); il quale dal canto suo ha almeno il merito di provare a trattare tematiche che interessano la vita quotidiana di tutti noi (eccessiva imposizione fiscale, burocrazia soffocante, etc.). Lo ha fatto oggi nella prima intervista dopo le dimissioni dell'autunno scorso, al direttore del Giornale, Alessandro Sallusti.

Grillo ce l'ha con tutti, Di Pietro ce l'ha con Grillo e tutti gli altri, la Lega di Roberto Maroni deve ancora dimostrare di aver saputo superare gli attacchi mediatico-giudiziari della primavera scorsa, altro per il momento non si vede all'orizzonte. Per fortuna o purtroppo.

Dal nostro blog facciamo un appello ai politici tutti, parlate con la gente, parlate della gente, ma soprattutto parlate per la gente, dei problemi che la opprimono, del caro benzina, dei negozi costretti a chiudere perché non ce la fanno, delle imprese soffocate da una burocrazia sempre più oppressiva ed arrogante, della crisi economica ... ascoltate coloro che volete rappresentare!

Proviamo a partire da qui, voi che ora leggete, proponete i temi che più vi stanno a cuore, ciò di cui vorreste sentir parlare la politica, quello che vi preoccupa. Fatelo, facciamolo, qui sul blog o sulla nostra pagina facebook.

Vi aspettiamo numerosi. Perché libertà è partecipazione.


Alla prossima.

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