venerdì 25 settembre 2009

libertà di informazione?

Chiedo, in quale paese dove non c'è libertà di informazione, i cosiddetti limitati possono urlare da qualsiasi palco, tribuna (o dovunque vogliano farlo) di non poter esprimersi? Solo in Italia. Solo in Italia la quasi totalità dei quotidiani, delle riviste e delle trasmissioni di approfondimento (bah!) politico, schierate apertamente e dichiaratamente (aggiungerei impunemente ma forse esagererei quindi non lo scrivo) su di un fronte politico avverso a quello del Governo attualmente in carica (Governo eletto, scelto dalla maggioranza degli elettori, in presenza di un programma chiaro e pubblico, teniamolo a mente) possono pensare di protestare perché non libere di esprimersi (è così lo fanno!). Non è chiaro? Provo a scriverlo con parole diverse, mentre si lamentano di non essere liberi di dire ciò che vogliono, urlano, strillano e scrivono esattamente quello che desiderano urlare, strillare e scrivere (insulti compresi)!!! Oserei aggiungere, anzi oso aggiungere che di libertà ce n'è anche troppa (e meno male), ma abbonda da una parte sola purtroppo (ed è qui la questione), il panorama informativo legato alle posizioni della maggioranza degli italiani è desolante, un paio di quotidiani ed un settimanale, ho sentito parlare di decine di riviste in mano al Presidente del Consiglio (si ho seguito l'inquietante Ballarò), ma quali sarebbero? Sorrisi e Canzoni? Chi? Ma per favore. Vogliamo passare alle radio, anche impegnandomi non trovo nulla, forse radio Padania Libera offre voce a posizioni differenti ma non c'è molto altro. Le televisioni? Luogo in cui ìmpera l'odiato Premier? In questo mezzo di comunicazione trovare qualcosa di centro/destra è estremamente difficile, in rai il meglio che si possa trovare è Porta a Porta, ma al limite si può definire  imparziale (ed è già tanto attenzione), non certo schierato sulle posizioni della maggioranza; qualcuno potrebbe chiamare in causa Fede (l'hanno fatto, non saltate sulla sedia), ma per favore, trovatemi una sola persona che abbia cambiato idea politica dopo aver visto il tg4 (la frase non è mia, purtroppo non ricordo chi l'abbia detta) suvvia, cos'altro c'è? Nulla, potete impegnarvi ma non riuscirete a trovare altro (si c'è Studio Aperto, ma non c'è molta politica lì). Provate invece a dirmi trasmissioni "di sinistra" ... state pensando? ... forza non sforzatevi troppo ... fatto? ... Ok? Sono sicuro ve ne siano venute in mente almeno cinque. Proviamo con i giornali? Nooo non serve, avete capito, ma lo sapevate già ne sono certo (qualunque sia il vostro pensiero politico). Ecco quindi la mancanza di libertà di informazione in Italia. Ma non è tutto, la libertà di espressione ed opinione troppe volte è limitata alla sinistra, mi spiego, se un giornalista dice qualcosa di sinistra è un libero pensatore da tutelare, se invece dice qualcosa, non dico di centro/destra, ma quantomeno non di sinistra, allora nel migliore dei casi è un servo del padrone, nel peggiore dei casi si tratta di un decerebrato, rimbambito dalle televisioni e dagli spot dell'innominabile premier, un poveraccio incapace di connettere e di fare due più due. Ed è piuttosto grave perché se non si può dire che manchi la libertà in senso stretto, bisogna però accettare il fatto che sia quantomeno difficile esprimere opinioni divergenti da quelle più in voga presso la maggioranza dei media, senza essere ripresi con un qualsivoglia insulto (soprattutto qui sul web). Se vi state chiedendo perché, essendo il titolo dell'articolo riferito alla libertà di stampa in pericolo, non abbia parlato di domande pruriginose e mancate risposte a giornali svizzeri, allora complimenti per essere arrivati in fondo al post (a buon intenditor poche parole). Ogni limite ha una pazienza direbbe il grande Totò. Alla prossima.

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