mercoledì 14 marzo 2012

Siamo in uno stato di polizia. L'allarme del garante della privacy Francesco Pizzetti. "Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni"

Siamo in uno stato di polizia. 
L'allarme del garante della privacy Francesco Pizzetti. 
"Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni"

Riportiamo (dal sito dell'Adnkronos) le considerazioni del Garante della Privacy Francesco Pizzetti in occasione del discorso di conclusione del settennato. Con le quali mette in guardia da potenziali pericoli per la democrazia derivanti dalle ultime manovre economiche ma non solo, del governo. A impensierire non è solo l'eccessiva pressione fiscale ma anche l'eccessivo accesso ai dati personali dei cittadini. Questioni di privacy, insomma. Una privacy troppo spesso calpestata. Per Pizzetti, infatti, il fenomeno rischia di portare a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose.

Francesco Pizzetti
"Un fenomeno legato alla particolare situazione del Paese, ma che non puo' non preoccupare se fosse destinato a durare a lungo in futuro riguarda la richiesta sempre piu' massiccia da parte delle strutture pubbliche che combattono la lotta all'evasione o le illiceita' nei settori della previdenza e dell'assistenza sociale, di poter accedere ai dati personali dei cittadini"

"Recentemente la legge ha addirittura previsto che essi debbano ricevere alcune informazioni indipendentemente da ogni indagine, sia pure solo preliminare, nei confronti degli interessati. Comprendiamo le ragioni di tutto questo, legate a un'evasione fiscale e a forme di illegalità che richiedono interventi di straordinaria efficacia. Dobbiamo però - avverte Pizzetti - essere consapevoli che siamo in presenza di strappi forti allo Stato di diritto e al concetto di cittadino che ne è alla radice".

Così il garante della privacy, si è scagliato contro le politiche del governo di Mario Monti in ambito fiscale:
"E' proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli. E' proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori. Per questo è importante che si consideri questa una fase di emergenza dalla quale uscire al più presto. Se così non fosse - puntualizza - anche lo spread fra democrazia italiana e democrazie occidentali sarebbe destinato a crescere".

"Sentiamo il bisogno di lanciare questo monito - sottolinea il presidente dell'Authority - anche perché vediamo che è in atto, a ogni livello dell'amministrazione, e specialmente in ambito locale, una spinta al controllo e all'acquisizione di informazioni sui comportamenti dei cittadini che cresce di giorno in giorno"... "Un fenomeno che, unito all'amministrazione digitale - fa notare Pizzetti - a una concezione potenzialmente illimitata dell'open data e all'invocazione della trasparenza declinata come diritto di ogni cittadino di conoscere tutto, può condurre a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose. Dunque attenzione. Attenzione alle liste dei buoni e dei cattivi. Attenzione ai bollini di qualunque colore siano. Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni".

Insomma, quello che dipinge dalla fotografia scattata dal Garante che con le tasse e gli eccessivi controlli opprime i cittadini. Speriamo non tirino troppo la corda.

Alla prossima

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