giovedì 1 luglio 2010

Scandalo al Palio di Siena

drappellone 2010La notizia ha del clamoroso, ma prima vi faccio vedere un’immagine, quella qui a fianco. Cos’è? E’ il drappo di seta (il famoso “Cencio” o “Drappone”) da consegnare alla contrada vincitrice del la famosa corsa di cavalli (il Palio) che si svolge a Siena due volte l’anno.
Bene, notate nulla di strano? Male, malissimo, ma a questo si può rimediare. Sapete chi ne è l’autore (incaricato dal comune!) quest’anno? Gli organizzatori del Palio di Siena hanno affidato la realizzazione del ‘drappellone’ per la corsa che si disputerà domani, in onore della Madonna di Provenzano, all’artista di origine libanese e fede islamica Ali Hassoun. Lo scandalo sta nella raffigurazione proposta sul drappellone da Hassoun. In particolare per San Giorgio in armatura al cospetto della Madonna, raffigurato in fattezze arabeggianti, con tanto di copricapo a scacchi che ricorda la kefiah. Altri richiami al mondo islamico sono lo sfondo che si richiama alle ceramiche dell’Alhambra e la scritta in arabo sopra alla figura della Madonna in cui è scritto «sura di Maria», ovvero la diciannovesima sura del Corano che è a lei dedicata. Inoltre sulla corona della Vergine compaiono, oltre alla croce cristiana, anche la mezzaluna araba e la stella di David.

Alcuni commenti:
-il segretario provinciale della Lega Nord di Siena, Francesco Giusti, ha pensato bene di chiudere fraternamente la polemica: «L’errore non è nell’opera, ma nella scelta del Comune di far realizzare il drappellone ad un arabo, ben sapendo quali siano le sue origini culturali».

il_gonfalone_palioQuel drappellone non deve entrare nella chiesa di Santa Maria in Provenzano. La preghiamo: oggi non benedica un’immagine che non è cristiana...», hanno scritto due senesi (Alessandra Pepi e Giampaolo Bianchi) in una lettera all’arcivescovo monsignor Antonio Buoncristiani, pubblicata sul quotidiano La Nazione.

-La Padania per prima  aveva duramente attaccato questa scelta, con un articolo dal titolo Le mani dei musulmani sul Palio di Siena, in evidenza sulla prima pagina dell’edizione del 9 giugno. L’autore del pezzo, Marco Gargini, aveva scritto: “prima la moschea di Colle Val d’Elsa, adesso anche il Palio di Siena viene ‘colonizzato’ dagli islamici”. Criticando le dichiarazioni di Hassoun su un possibile dialogo tra islam e cristianesimo, Gargini incalzava: “Dov’è il dialogo se nei paesi islamici chi porta una croce sul collo rischia di rimanere senza la testa attaccata sulle spalle?”, se “i cristiani vengono quotidianamente perseguitati?”, se “non si fanno costruire le chiese?”.

Che dire, l'ennesimo esempio di spregio verso le proprie tradizioni, soprattutto quelle religiose Qualcosa che avrebbe fatto insorgere Oriana Fallaci, ben più della Moschea di Colle val d’Elsa, e che dovrebbe far indignare tutti i cristiani e tutti coloro che hanno un minimo di consapevolezza culturale. Vi invito a leggere l'articolo scritto da Antonio Socci su Libero di oggi.
Alla prossima.

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