venerdì 4 giugno 2010

Israele sotto attacco?




E' palese quello che è successo, i video parlano da soli. C'è solo da chiedersi il perchè dell'enfatizzazione di questo triste episodio da parte della Turchia degli stati mussulmani e dei media occidentali cosiddetti progressisti, sempre pronti a difendere i poveri palestinesi indifesi dagli israeliani brutti e cattivi. Si è parlato di trappola, di provocazione in cui sarebbero caduti i militari israeliani, le immagini e tutto il clamore che ne è seguito non sembrano lasciare spazio a dubbi.

Ecco le reazioni israeliane  "Quella intercettata in alto mare dai commando israeliani "non era una Love Boat, bensì una flottiglia terroristica". Lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Continueremo a difendere i nostri cittadini, è nostro diritto, un nostro dovere", ha aggiunto il premier, confermando che il blocco a Gaza sarà mantenuto anche in futuro, malgrado "l'attacco internazionale di ipocrisia" nei confronti di Israele.
"Sono orgoglioso dei nostri soldati". Ha difeso così ancora una volta il premier israeliano l'azione delle forze di sicurezza. Incontrando la stampa, ha affermato che "Hamas continua ad armarsi, continua a contrabbandare armi nella Striscia". Dunque, ha proseguito, "il nostro dovere è impedire questo contrabbando".

Secondo il capo del governo di Gerusalemme, "l'obiettivo della flottiglia non è la pace, non è l'assistenza, ma è quello di forzare il blocco imposto a Gaza. Se fosse violato il blocco, vi sarebbero decine, forse centinaia di navi che approdano a Gaza". E questo, ha proseguito Netanyahu, è particolarmente pericoloso "perché la quantità di armi che può essere contrabbandata in una nave è molto maggiore di quello che si può portare in un tunnel". Per questo, ha detto ancora il premier, "il nostro dovere è di verificare ogni nave per verificare che non abbia armi a bordo, e poi deviarla".
"Se non lo facciamo - ha aggiunto - avremo un regime iraniano a Gaza, a pochi chilometri da Gerusalemme. E' un pericolo esistenziale, immediato per Israele". Del resto, ha avvertito, "avere un porto iraniano sul Mediterraneo provocherebbe un pericolo immediato anche per l'Europa".

Voto all'Onu, Israele elogia l'Italia

Aspre critiche al Consiglio dell'Onu per i diritti umani - che chiede una missione di inchiesta internazionale sul blitz di Israele nella nave turca Marmara - e lodi ai Paesi fra cui l'Italia che si sono opposti a quella risoluzione sono stati espressi dal portavoce del ministero israeliano degli esteri Igal Palmor.

"Il Consiglio per i diritti umani - ha detto Palmor - ha perduto da tempo la propria autorità morale e si concentra in maniera ossessiva e sproporzionata su Israele, mentre ignora vergognosamente massicce violazioni dei diritti umani nel resto del mondo".

"Il voto odierno, che è avvenuto con un procedimento senza precedenti per la sua rapidità e senza dedicare tempo alla meditazione o ad un dibattito approfondito - ha proseguito Palmor - dimostra una volta di più che quel Consiglio ricorre al 'pilota automatico' per quanto attiene ad Israele e che è uno strumento nelle mani di Paesi antidemocratici per i quali i diritti umani sono l'ultima delle loro considerazioni".

"Pertanto - ha affermato - dobbiamo lodare la voce morale e coraggiosa di quei Paesi, fra cui l'Italia, che hanno resistito alla offensiva cieca ed automatica nei confronti di Israele".

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