Difendiamo i nostri commercianti ed artigiani dalla caccia alle streghe!
Formalmente: Gli studi di settore non sono altro che uno dei metodi a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria per porre in atto la propria attività di accertamento, ovvero quel insieme di attività di controllo sulle dichiarazioni e sugli atti utilizzati dal contribuente per l’autodeterminazione dell’imposta da liquidare in modo da determinarne i ricavi attraverso un processo di stima. .
In pratica: Ogni impresa o negozio è collocata in uno specifico "settore" a seconda di ciò che vende o produce. Questi settori a loro volta contengono degli indicatori (riguardanti i processi produttivi (materie prime ad esempio) le infrasstrutture (attrezzature) etc.. che consentono di stimare i ricavi o i compensi presunti di una piccola impresa o di un professionista.
In sintesi tali elementi producono una serie di parametri, come
- indice di congruità (ricavi o compensi dichiarati dal contribuente tramite le scritture contabili)
- indice di coerenza (principali indicatori economici)
- intervallo di confidenza (rappresentato dal ricavo minimo e dal ricavo puntuale dell'attività)

Tutto bene? In apparenza si, in realtà, da un lato l’artigiano o il professionista che risulta congruo e coerente non avrà grane col fisco e chi non lo sarà avrà multe ed accertamenti a non finire. Il problema sta nella troppa rigidità degli indicatori, che portano molte imprese a dover dichiarare più di ciò che guadagnano realmente, per riuscire a rientrare nei parametri stabiliti dal fisco, con conseguenze che potete ben capire.

Per concludere vorrei far presente a tutti coloro che parlano di evasione e scontrini che non tutti i commercianti e gli artigiani sono milionari moltissime realtà sono a conduzione familiare e non nuotano nell'oro vuoi per la crisi per la concorrenza di centri commerciali e per il livello di tassazione assolutamente oppressivo.

Certo ci sono i furbi ma non buttiamo il bimbo assieme all'acqua sporca. Il commerciante, l'artigiano, non chiede niente a nessuno rischia di suo con mille svantaggi, se si ammala chiude non va in malattia.
Piuttosto sarebbe da tutelare questa categoria che si impegna e lavora tutti i giorni non le otto ore, non le nove ore ma spesso tutto il giorno quanto è lungo. E tutto il giorno (e molte volte la notte) si occupa e si preoccupa del proprio lavoro.
Non alimentiamo la caccia alle streghe, l'evasione vera è altrove! Occorre diverso impiego delle forze, soprattutto concentrarsi sui controlli piu’complessi ad esempio sul versante internazionale, per contrastare la vera evasione ed elusione. Proteggiamo i nostri commercianti ed artigiani che con queste aggressioni decise e di forza ingiustificata, subiscono colpi che ne minano la sopravvivenza. Parliamo di piccole e medie imprese, artigiani professionisti con le loro relative famiglie, che sono l’ossatura del paese.
Alla prossima.