mercoledì 7 aprile 2010

Amy Macdonald - A Curious Thing

Dopo il singolo Don't Tell Me That It's Over, che ha riscontrato un buon successo in diversi paesi ecco finalmente la pubblicazione del secondo disco della cantautrice, A Curious Thing. A tre anni di distanza dal primo disco This is the life (con il grande successo del singolo omonimo) questo nuovo lavoro suona più grande e più «prodotto». La ragazza da Bishopbriggs  affronta il tema del ritrovarsi sotto i riflettori. Alcune tracce descrivono i pericoli derivanti dalla fama e la nostra cultura ossessionata dalla celebrità e dal culto della personalità.
Come il suo predecessore, A Curious Thing è caricato con cuore, melodie musicali che scavano nella coscienza e che in qualche modo riescono a passare ad un livello più profondo. La principale differenza tra questo album e il suo debutto è che il suono si sente ora più pieno ed è chiaro che non siamo più solo in presenza di una ragazza e la sua chitarra. I momenti tristi prevalgono su quelli luminosi. Tuttavia, dopo aver colpito il cuore di un ascoltatore con il nostalgico Amore, Amore (Love, Love) disperato e Give It Up , Amy finisce ancora l'album in un modo più ottimistico con Your Time Will Come , e cosa significa per me la felicità (What Happiness Means to Me).

Ma vediamo brevemente come suona il disco traccia dopo traccia:
1.Don't Tell me That it's over – Straordinario singolo di lancio per Amy che non fa rimpiangere la famosissima “This is the life” del primo album. Canzone veloce con un ritmo incalzante ed un ritornello che resta dentro.

2.Spark – Ballata classica con bei cambi di ritmo che si susseguono trascinati dalla voce di Amy.

3.No Roots – Primo lento del disco? Non fatevi ingannare dall'incipit. L'anima rock della giovane cantante scozzese esce dopo i primi istanti e dimostra che sa il fatto suo.

4.Love Love – Canzone veloce la numero quattro, nell'ormai riconoscibile stile della MacDonald. Melodia convincente supportata da una musica grintosa e indiscutibilmente rock.

5.An ordinary life – Concessione al pop rock con questo bel pezzo veloce e ritmato che dimostra la versatilità e la ricerca musicale della cantante britannica. Canta con grinta e convinzione. Uno brani migliori dell'album.

6.Give it all up - Spazio alla chitarra elettrica una convincente ballad di rara capacità emozionale.

7. My only one – Eccolo il lento dell'album. La voce di Amy regala delicati momenti d'evasione e dolcezza.

8.This pretty face – Quasi country jazz questo pezzo, ci regala una canzone diversa ma credibile nell'interpretazione della cantante di Glasgow che conferma la sua ecletticità.

9.Troubled soul – Secondo lento e seconda prova superata brillantemente. Musica in crescendo, parte quasi spoglia, solo voce poi arrivano gli strumenti, e la melodia prende sempre più corpo tra sogno e malinconia.

10.Next Big Thing – Traccia che riporta la nostra cantante verso un rock veloce e spumeggiante (si può sentire un leggero ricordo di Blondie) che sembra essere il terreno in cui si trova maggiormente a suo agio nonostante la capacità di padroneggiare molti generi. Questa è casa sua e si sente.

11.Your time will come – Brividi...emozione. Da ascoltare. Può ricordare la musica dei Travis ma lo stile di Amy MacDonald ormai è riconoscibile.

12.What happiness means to me – Chiusura piano e voce. Si avvicina a Katie Melua e Norah Jones e ma non sfigura nel paragone. La parte musicale rimanda agli ultimi Muse per il richiamo alla musica classica. Terza parte o ghost track unplugged, chitarra e voce.
 
La cantante scozzese Macdonald ha una voce chiara e pura e scrive semplice, elegante, piacevole mescolando canzoni con melodie e testi che arrivano al cuore. Speriamo di non dover attendere altri tre anni per risentire nuove canzoni, intanto godiamoci fino in fondo questo album della brava e bella cantante scozzese.

Buon ascolto. Alla prossima.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

L'album è bellissimo....le canzoni migliori sono Don't tell me that it's over, Spark, An Ordinary Life e I got no Roots ...

Che dire Amy Macdonal mi è sempre piaciuta per la sua voce, e per la sua musica pop/folk nel primo album... ora è più pop/rock anche se si sente l'animo folk della cantante....è comunque una bravissima cantante e quest'album è stupendo!

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